Quello che Reyna non dice

99 5 6
                                    

Avevano fatto colazione insieme e lui aveva pagato per entrambi. Punto e basta. Secondo Reyna, non c'era bisogno di fare tutto quel casino.

Aveva chiamato Nico subito dopo e, avendogli raccontato l'accaduto, aveva dovuto subirsi dieci minuti buoni di raccomandazioni da parte del ragazzo, del tipo: «Stai attenta e non fidarti troppo di lui», o «Se ti fa qualcosa vengo lì e gli spacco la faccia». (Lei si era immaginata il gracile e piccolo Nico che cercava di dare un pugno sullo stomaco a Jason, che era molto più alto di lui.)

«Oh, andiamo, Nico» aveva sbuffato lei, «Non siamo nemmeno amici!»

Purtroppo, Reyna non conosceva ancora gli avvenimenti dei cinque mesi successivi.

Infatti, contro ogni previsione razionale della ragazza, lei e Jason erano diventati amici. E pure tanto: uscivano insieme quando potevano e parlavano degli studi di lei e degli amici di lui (che continuava a lamentarsi del fatto che Percy e Annabeth non erano ancora andati a trovarlo. «Be', si vede che gli studi sono diventati più pesanti» lo rassicurava di tanto in tanto Reyna).

Lei aveva finalmente terminato il saggio con Octavian, che si era presentato come un libro ben rilegato di centoventisette pagine sull'epoca e il principato di Augusto, con i nomi dei due ragazzi scritti a grandi lettere sulla copertina nera, assieme al titolo Panem et Circenses - la politica geniale di Ottaviano Augusto. Ovviamente, l'aggettivo geniale era stato espressamente richiesto (o ordinato) dallo stesso Octavian, che pretendeva di essere riconosciuto come la copia esatta del suo omonimo.

I punti extra erano stati assegnati ai due ragazzi, che avevano anche guadagnato un posto speciale al campus come Migliori studenti del trimestre, un titolo donato dagli studenti per gli studenti. I professori, ora, parlavano di loro tenendo sul volto un sorriso appena accennato che tentavano sempre e comunque di mascherare, ma che tutti puntualmente notavano.

In quanto a Nico, Reyna aveva saputo che lui e Will avevano deciso di sposarsi dopo tutti quegli anni di relazione, e che il matrimonio sarebbe stato celebrato di lì a un anno. Reyna era stata scelta come ospite d'onore da Nico, che l'aveva dovuta supplicare per ottenere da lei un flebile "Sì". Per sua sfortuna, anche Jason era stato invitato, perché il ragazzo italiano continuava a credere che lui e Reyna stessero insieme, facendo ribollire di vergogna lo stomaco di lei ogni dannata volta.

Il biondo, invece, era parso alla ragazza molto eccitato all'idea di partecipare, anche se sembrava nervoso all'idea di conoscere gli amici di Reyna.

«Jason, non è il tuo matrimonio, non puoi fare così», gli ripeteva sempre lei.

«Ehi, è una cosa importante!» le faceva notare lui, «È come se diventassi un tuo amico ufficiale»

«Vuoi dire che fino ad ora siamo stati amici clandestini? Che diavolo di ragionamento è, Jason?!»

Per il resto del tempo, i due ragazzi trascorrevano il loro tempo insieme a Dakota, l'amico di Jason, che voleva sapere assolutamente tutto di quello che accadeva al biondo, come se fosse di sua proprietà. A quanto pareva, il moro aveva preso una cotta bella grossa per Reyna, a cui, però, lui non interessava minimamente, e che cercava di pensarci (o di farci caso) il meno possibile.

Jason aveva conosciuto anche Gwen e i due andavano molto d'accordo, lei con il suo ottimismo e i suoi libri d'amore, lui pieno di aspettative dalla vita e di gentilezza. Per un certo periodo, poi, Reyna aveva creduto che si sarebbero innamorati, data la loro stretta vicinanza; poi, però, si era dovuta ricredere, perché lui le aveva detto esplicitamente che era ancora innamorato di Piper, la sua ex.

«Il problema è che non riesco a smettere di pensare a lei, nonostante sia passato un anno, ormai, da quando abbiamo rotto. La amavo davvero tanto e avrei voluto costruire una famiglia con lei»

Reyna non aveva saputo cosa rispondere. Dopotutto, non era brava con le parole o con le rassicurazioni. Aveva semplicemente porto a Jason una caramella gommosa dal pacchetto che lei teneva in grembo e avevano continuato a mangiarle in silenzio, pensando a cosa sarebbe successo e contemplando il tramonto sul mare.

Lei non sapeva davvero cosa pensare del ragazzo. Le stava simpatico, sì, ma c'era qualcosa che non andava, in lui, come se, quando stavano vicini, la infastidisse. All'inizio aveva pensato fosse il profumo: Jason si metteva sempre un'acqua di colonia dall'odore fin troppo forte, ma, anche quando aveva smesso di metterla, c'era sempre qualcosa che Reyna non sopportava, in lui.

Non aveva mai provato quella sensazione, e non aveva idea di come etichettarla, o se avesse potuto essere un grosso danno per la loro relazione.

E Reyna era preoccupata per questo. Jason era uno dei pochi amici che aveva, e non voleva perderlo.

Lui, dal canto suo, sembrava non accorgersi di nulla e continuare a vivere la sua vita nel modo più felice che il destino gli potesse concedere. Continuava a lavorare con Dakota allo Starbucks e ogni tanto andava a trovare il suo vecchio compagno di stanza, un certo Bobby. Diceva sempre che era un tipo simpatico, anche se fissato con i video games.

Inoltre, Jason aveva anche fatto vedere a Reyna la sua collezione di vecchie foto: c'era lui da piccolo in compagnia di sua sorella Thalia, una - all'epoca - bambina dai capelli corti e scuri e gli occhi di un blu intenso almeno il doppio di quello del fratello. C'erano Jason ed i suoi amici d'infanzia; Jason travestito da Capitan America a Carnevale; Jason a sedici anni insieme al famoso Percy e Annabeth; Jason con la felpa del college e con la sua ex, Piper.

«Perché non butti via la foto con lei?» gli aveva domandato lei quando il ragazzo gliel'aveva mostrata.

Lui si era stretto nelle spalle. «Perché non mi pento di essermi innamorato di lei. È stata una relazione seria, che entrambi abbiamo tenuto sul petto per tutto il tempo»

Reyna non era molto d'accordo. Lei avrebbe odiato un suo ex ragazzo, come aveva già fatto con tutti quelli che aveva già avuto (ovvero, pochissimi e solo ai tempi del liceo, perché lei non era una maga con le relazioni).

Però, se lui era contento così, si diceva lei, andava tutto bene, giusto?

Sì, certo.

Andava tutto bene.

A/N: È arrivato dicembree! (E io sto finendo i capitoli da pubblicare, dovrei rimettermi a scrivere ahah.) Ahh sento l'aria natalizia in giro a ADORO, il Natale mi fa sempre emozionare. E poi non so che dire come al solito.
AH! Andate a leggervi "Back to you" di Sofiii_gu perché è una ff Jeyna troppo cute aww.
Ee okay, tenetevi pronti ad una (possibile) nuova storia Jeyna per Natale maybe? Sarebbe una raccolta di one-shot che ho iniziato tempo fa e che creo sia ora di condividere con voi, quindi ne approfitto per farvi un regalo lol.
A presto, un bacio grande.

Starbucks - JeynaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora