Jonelle ha mal di testa. Le scoppia precisamente da tre giorni, da quando ha licenziato Niall senza ammettere repliche.
Ma la donna non ha potuto fare altro. Lei... vedere Niall che baciava quella ragazza della sua età, nella sua cucina, beh ecco, le aveva fatto venire la nausea.
L'unico pensiero che Jonelle aveva escluso, si era rivelato quello vero. Niall preferisce le ragazze giovani alle donne più grandi di lui.
E tutto il comportamento da cucciolo bastonato e dispiaciuto dopo la sua sbronza è stata solo una messa in scena perfetta.
Certo, è stato stupido a baciare quella ragazza direttamente nella sua cucina. È anche vero che Jonelle non sarebbe dovuta tornare prima di due ore, ma se Harper si fosse svegliata, lo avrebbe ucciso. Ci sarebbe rimasta ancora più male di quanto lo abbia fatto lei.
Jonelle sogna quel maledetto bacio ogni notte. È disgustata... delusa da Niall e da se stessa. Triste. Si sente ferita. E ingiustamente tradita. Come ha solo potuto immaginare di creare qualcosa con un ventiquattrenne? È stata stupida. Più che stupida.
Averlo gettato fuori dalle loro vite a quel punto era la cosa migliore da fare.
Ovviamente Harper non è d'accordo. Jonelle ha mal di testa per tutto il pianto di sua figlia negli ultimi giorni.
Dopo aver mandato via Niall, Jonelle si è seduta sul divano accanto alla sua bambina e si è resa conto di star piangendo solo quando Harper ha aperto gli occhi e le ha toccato le guance bagnate.
«Mamma, perché piangi?»
Jonelle ha abbracciato sua figlia, preferendo restare in silenzio.
«Dov'è Niall?»
«È andato via.»
E Harper non chiede altro. Perché dà per scontato che torni il giorno dopo.
Ma questo non avviene. Jonelle ha posticipato gli appuntamenti della giornata e ha deciso di lavorare a casa. Non ha nemmeno il coraggio di chiedere a Liam di occuparsi di sua nipote.
«Niall!» sentire sua figlia che lo chiama appena sveglia, annoda lo stomaco della donna. Harper rimane sorpresa di trovare invece sua madre che lavora al tavolo della sala da pranzo.
«Mamma, dov'è Niall?» chiede, gettandosi sulle sue gambe. Strano, ma sembra quasi infastidita dall'assenza del ragazzo.
«Non c'è.»
«Ha un impegno? Con la scuola?» per Harper Niall va ancora a scuola proprio come fa lei. Ma va bene, il concetto è che il ragazzo studia ancora.
«No, amore.»
«E allora perché non è qui oggi?»
Jonelle sospira. Sa che prima le rivela la notizia, meglio sarà.
«Piccola, Niall... non è più il tuo babysitter.»
Jonelle può leggere chiaramente tutte le emozioni attraversare gli occhi blu di Harper. E quando i suoi occhi si riempiono di lacrime, il cuore della donna si spezza. Di nuovo, dopo che il giorno prima ci ha già messo le mani Niall.
«No! Lui è il mio babysitter.» protesta.
«Non più, Harp. Te ne troverò un'altra.»
E la bambina si allontana di colpo da sua madre. Il solo pensiero di tornare alle vecchie ragazze antipatiche, non le piace per nulla.
«No! Io voglio Niall!» urla, prima che le lacrime scendano finalmente giù sulle sue guanciotte pallide.
E Jonelle a quel punto fa una delle cose più orribili che possa fare. Dice le seguenti parole: «Niall non vuole più essere il tuo babysitter.»
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Babysitter ●Niall Horan●
FanfictionNiall è uno studente universitario, che per pagarsi la retta ha fatto tanti di quei lavori negli ultimi anni, che fa quasi fatica a contarli: cameriere, fattorino, dogsitter, commesso, segretario... ma questo... no, questo non lo ha mai fatto. Certo...