«Se volessi di nuovo il fascicolo... però magari non l'hai neanche buttato... Niall... Niall, mi stai ascoltando?»
Jonelle è appoggiata al tavolo della sua cucina con i palmi delle mani. Vorrebbe risultare minacciosa come sempre, ma quella volta il ragazzo non la sta nemmeno guardando.
Niall è talmente concentrato sul suo telefono nuovo, che se lo rigira tra le mani con un cipiglio confuso sul viso. Harry, Louis e Zayn glielo hanno regalato per il compleanno e lui non ha ancora capito come funzioni.
Beh, in realtà non è stato contento di quel regalo, perché ci avranno speso una fortuna anche se hanno diviso la spesa in tre. Lui non voleva accettarlo, ma gli hanno detto chiaramente di non rompere i coglioni. E poi effettivamente aveva bisogno di quell'aggeggio elettronico completamente nuovo.
Quando gli è arrivato il messaggio di Jonelle in quello vecchio, con lo schermo rotto non era riuscito a vedere neanche chi fosse il mittente. Solo dopo ha collegato, capito e spalancato gli occhi. Jonelle lo voleva di nuovo come babysitter? Beh, non riusciva veramente a crederci.
«Niall, cazzo! Lo rivuoi o no il lavoro?»
«Non dire parolacce, Jonelle.» risponde soltanto, facendola sbuffare.
«Mia figlia non è intorno e ne dico quante me ne pare e piace.»
«Basta che non te le fai scappare poi davanti a lei.»
Jonelle serra la mascella. Okay, o Niall ha iniziato anche ad avere disturbi dell'attenzione - il che sarebbe un grande danno per tutti - o proprio lo sta facendo apposta a prestarne di più al cellulare che a lei. «Niall, posa quel dannato telefono e guardami in faccia.» gli ordina, la pazienza ormai al limite.
Lo studente universitario emette un versetto e solleva finalmente lo sguardo sul viso della donna. «Che c'è?» chiede a bassa voce.
«Ti droghi?»
Niall scoppia a ridere. «Che cosa?» chiede fin troppo divertito. «Sai, però... anche io me lo chiedevo nei tuoi riguardi.»
Jonelle allunga un braccio e... lo colpisce. Gli da uno schiaffetto sulla guancia con poca forza, facendolo lamentare.
«E questo per cos'era?» borbotta, accarezzandosi il punto colpito.
«Sei sveglio o no?»
Niall sospira. «Ovvio che lo sono.» incrocia le braccia sopra al tavolo e la guarda da sotto le ciglia. «So perfettamente come trattare con Harper. Direi anche meglio di te. Con il tuo fascicolo mi ci potrei pulire...»
«Prova a dirlo e ti caccio alla stessa velocità con cui ti ho chiamato.»
«Quindi una vita...» borbotta Niall confuso. Non ha molto senso ciò che Jonelle ha appena detto, ma fa nulla.
«Sei sicuro? Nessun rinfresco di memoria? Elencami le allergie.»
«Acido acetilsalicilico, api, arachidi, fragole, lamponi, penicillina e polvere.»
«Li hai detti in ordine alfabetico.»
E Niall fa un sorrisino saccente. «So anche come gestire le situazioni di emergenza senza fartelo sapere, ormai.»
«Se non mi chiami in una situazione di emergenza, ti scuoio vivo.»
Niall non sorride più. «Chiaro e limpido.»
«Bene. Parliamo della paga.»
Il ragazzo spalanca gli occhi. «Non è la stessa?» chiede timoroso.
«Niall, Harper va a scuola adesso. Tutta la mattina sarà impegnata lì, quindi farai solo dalle due del pomeriggio alle nove di sera.»
«Oh. Dobbiamo dimezzarla?» okay, adesso è preoccupato.
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Babysitter ●Niall Horan●
FanfictionNiall è uno studente universitario, che per pagarsi la retta ha fatto tanti di quei lavori negli ultimi anni, che fa quasi fatica a contarli: cameriere, fattorino, dogsitter, commesso, segretario... ma questo... no, questo non lo ha mai fatto. Certo...