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{Kimchi - Yoonmin}

Jimin's pov

Suonò la campanella e con essa finì uno dei tanti giorni di scuola, quasi interminabili: sebbene fosse iniziata da poco la routine scolastica di giorni ne mancavano infiniti per quanto, grazie alle vacanze, numericamente meno rispetto a quelli lavorativi. Sfortunatamente eravamo ancora a novembre ma io stavo già facendo il conto alla rovescia per le vacanze di Natale, ridicolo vero? Ogni giorno però mi si sgretolava un po' di peso dal cuore sapendo che ogni mattina mancavano sei ore in meno all'arrivo dell'estate.

Quindi, dopo aver sentito quel rivitalizzante suono della campanella, alzai la testa dal banco guardandomi attorno con gli occhi stretti e notai solamente Taehyung: il mio vicino di banco, nonchè il mio migliore amico. Lui era ancora dormiente nella mia stessa ed identica posizione di prima, come rigorosamente era iniziata questa storia. Mi chiedo per quale motivo abbiamo scelto l'artistico se ogni giorno ci addormentiamo in classe Taehyung... pensai.

«Hey TaeTae» lo richiamai sbadigliando e lo vidi rigirarsi privo di energia, finendo così, per lasciar penzolare un braccio all'aria. Lo spinsi un poco - doveva comunque svegliarsi in qualche modo - ed abbandonato alla forza di gravità, per un pelo non sbatté il volto su quel banco freddo risvegliandosi da quale bel sogno visto che stava sorridendo. «Buongiorno dormiglione» scherzai, per poi ricevere in cambio il suo dito medio alzato e la sua solita frase che prendeva vita ogni qualvolta lo svegliavo all'improvviso: «Cazzo proprio in questo momento mi dovevi svegliare Chim?!».

Scossi la testa sorridendo e sbadigliai di nuovo per poi stiracchiarmi un attimo. Presi lo zaino, iniziando a metterci dentro tutte le cose che trovai alla mano sul banco senza farci caso. Chiusi la zip senza dire nulla o rispondere in qualche modo a Taehyung e lo misi in spalla pronto per incamminarmi verso l'uscita, decisamente impaziente di mettere qualcosa sotto ai denti. Mi massaggiai la pancia appena sentii un brontolio ed abbassai il volto. Non mangiavo dalle 10.00am eppure, dovevo aspettare fino alle 3.00pm per pranzare, visto che l'unico treno disponibile era alle 2.30pm e la scuola finiva all'1:30pm.

«Chim aspetta!» un urlo mi fece voltare il capo e così, colto di sorpresa, mi appoggiai con una spalla allo stipite della porta, guardando quanto "impegno" ci stava mettendo Tae nel preparare il suo, di zaino. Mi ritrovai a sorridere e per quanto avevo imparato a conoscerlo, ormai era questione di quotidianità uscire da scuola in ritardo. «Sbrigati se vuoi incontrare Jungkook, sai che esce prima» gli ricordai e lo vidi sbuffare, guardandomi poi sorridere in malo modo.

Avevo sempre sospettato che tra Taehyung e Jungkook ci fosse qualcosa di speciale ma nessuno dei due ancora voleva rendermi partecipe di questa loro relazione. Si limitavano a fissarsi a vicenda od a salutarsi raramente ad ogni cambio d'ora nei corridoi. Jungkook aveva un anno in meno di noi ma andando avanti in questo modo, ci saremmo ritrovati sicuramente nella stessa classe l'anno prossimo... che bel proposito per il nuovo anno scolastico vero? pensai.

«Tsk» mi fece l'imbronciato prima di uscire dalla classe, iniziando subito dopo a correre ed io lo seguii con lo sguardo. Si muoveva impacciatamente con quello zaino più grosso di lui che stava per esplodere siffatto male e frettolosamente. Arrivammo all'uscita minuti dopo e lì incontrammo finalmente il minore che felice mi salutò e subito, come da programma, si accorse di Taehyung. Rimasero a sorridersi ed a sventolare le mani in aria senza staccare lo sguardo l'uno dall'altro, tuttavia, erano distanti solo di qualche metro.

Sapevo che Tae era timido ma Jungkook lo batteva al cento per cento. Iniziai ad incamminarmi verso la stazione, così da far capire al mio amico di muoversi e lui notandomi annuì. Salutò ancora una volta Jungkook mimando qualcosa con le labbra per me incomprensibile per poi seguirmi a ruota. Non si parlavano mai od almeno io ancora non avevo avuto l'opportunità di ascoltare la voce dell'altro ragazzo. Non ne sapevo il motivo ma probabilmente comunicavano solo con gli occhi e fino ad all'ora stava tutto funzionando; qualunque cosa stessero facendo.

«Ti sei deciso a chiedere a Jungkook di uscire con te o dovremo aspettare la quinta?» chiesi, sentendo i suoi passi raggiungermi alle spalle, andando a parare sull'argomento tanto temuto da Taehyung. Lo vidi subito incrociare le braccia al petto ed abbassare il capo. «No e non mi vuole dare il suo numero-» lo fermò la mia risata e tenendo le mani ancora dentro le tasche rialzai lo sguardo, guardando il suo, decisamente infastidito e turbato. «Che cosa hai ora?!» sbottò ed io non feci altro che prenderlo sotto braccio e negare lievemente col capo, continuando a ridacchiare.

«Il ragazzo si fa desiderare eh?» schernii, ottenendo uno sbuffo in sua risposta. Non mi rivolse più la parola e storse il labbro cosicché io decisi di aumentare il passo, facendoci arrivare per primi in stazione. Certo, vi era sempre molta gente e difficilmente si riusciva a trovare posto sulle panchine ma quel giorno, io e Taehyung fummo gli unici a sederci con la schiena al muro fra una colonna e l'altra al di sopra del sottopassaggio per aspettare il treno. Non capitava spesso di essere noi quelli ad aspettare gli altri due.

Taehyung sospirò incrociando le gambe ed io alzai un sopracciglio nel voltarmi a guardarlo. «Secondo te Jungkook è felice?» mi chiese ed io corrugai il viso alzando le spalle. Chiusi gli occhi, non avendo la minima voglia di muovere le corde vocali. «Cosa significa questo?!» sorrisi e decisi di riproporgli la mia stessa mossa, sentendolo poi appoggiare la testa sulla mia spalla sinistra. «Mi arrendo, tanto sei nato indeciso» sbuffò ed io ridacchiai, costringendomi a parlare.

«Non lo conosco bene Tae, però ti posso assicurare che sembra felice quando ti vede anche se non devi creder troppo alle mie parole, è solo un mio punto di vista mh?» dissi e Taehyung si spostò tutt'a un tratto per abbracciarmi, forzandomi ad aprire gli occhi all'improvviso. Sorrisi sentendolo parlare sottovoce facendomi tremare il petto.

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