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Presi il libro fra le mani e lo guardai, notando come Taehyung avesse decorato il titolo e come si fosse interessato a farmi una delle dediche più significanti che avessi ricevuto. Riuscì ad addolcirmi in quel modo e scossi il capo. «È un bel regalo di Natale comunque Taehyung, davvero, grazie» feci, per poi alzare lo sguardo e vedere sulle sue guance una nota più intensa di porpora. Mi spostai per abbracciarlo e lo strinsi al petto, tanto da dargli fastidio. «Mi stai soffocando Jimin-ah!» È quel che voglio fare Taehyung... pensai e sorrisi, cercando di accontentarmi di quella lieve vendetta facendo perdergli il respiro per qualche secondo. Una volta ritornato al mio posto lo vidi massaggiarsi il costato e appoggiai il suo libro, lo stesso che mi aveva regalato, sul comodino.

Alla fine avevamo deciso di invitare a casa del mio migliore amico anche i nostri amici, Jungkook ed ovviamente Yoongi. Sarebbero arrivati a momenti tuttavia, per il semplice fatto che per anni a Natale io e Tae avevamo festeggiato da soli, il giorno prima rimasi a dormire da lui. I miei genitori sapevano perfettamente che amassi Yoongi - il maggiore ugualmente - e fin da bambino capirono che fossi attirato dal genere maschile, lasciandomi libero di frequentare chi volessi, accettandomi. Taehyung era sempre stato al mio fianco, cosa che i miei genitori appresero come "fidanzato segreto" e non come realmente fosse: "migliore amico." Con il tempo e tanta mia pazienza, stravolsero la loro intuizione ed appresero che la mia vita era appesa a quella di Yoongi.

Conobbero il maggiore quando Jungkook, nonché fidanzato di Tae da più di tre anni, invitò tutti i parenti e gli amici del proprio ragazzo al compleanno. Voleva presentare Taehyung alla sua famiglia e durante la festa, Yoongi non perse tempo ad infastidirmi per attirare la mia intenzione. Avrei desiderato andarmene ed avvisai anche il mio amico, il quale mi pregò però di restare. Sopportai Yoongi per due ore, seduti entrambi sul divano di Jungkook a bere qualcosa e quella sera detestai il maggiore più di qualunque altra persona, insomma, non mi diede una bella impressione di sé: sfrontato, invadente e presuntuoso. Compresi solo poi che fece tutto ciò per conquistarmi credendo che fossi il tipo che avrebbe preferito un ragazzo esuberante invece che gentile, affettuoso, semplice e protettivo.

Sorrisi pensando questo e Taehyung mi scosse un braccio. «Tutto qui? Solo un abbraccio?» disse e mi guardò chiedendomi di più, quasi volesse una dedica anche lui od aprire subito anche il mio regalo. Poi mi sorrise e si avvicinò a me con una guancia, desiderando un bacio. Ghignai e lui chiuse gli occhi. Mi avvicinai anche io ma non appoggiai le mie labbra sulla sua gote, gli sussurrai all'orecchio: «Guarda che potrebbe entrare Yoongi e poi alla fine saresti tu quello ad inciampare e cadere per sbaglio ed a soffrire per colpa della pazzia di Jungkook!» feci e lui si allontanò. «Yah! Jimin!» urlò, con fare esasperato e prese uno dei cuscini che gli lanciai attimi prima, cercando di colpirmi. Io ridacchiai, spostandomi di lato e non riuscì a toccarmi. Arrivò mia madre in stanza subito dopo, la quale spalancò senza preavviso la porta, attirando l'attenzione di entrambi. «Ragazzi è pronta la cena!» annunciò e puntualmente il mio stomaco iniziò a brontolare. «Arriviamo!» dicemmo io e Taehyung in coro, scendendo dal letto, correndo giù per le scale.

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