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Appena entrati in cucina, mia madre andò a rifinire la casa lasciandoci con la madre di Taenyung. Grazie all'amicizia che si era formata fra me e Tae, anche loro due iniziarono a vedersi sempre più spesso, diventando ottime amiche. Quella sera si divisero i compiti: mia madre rifiniva gli addobbi e la madre del mio amico, essendo cuoca, preparava la cena. In quella cucina, io e Taehyung rimanemmo a bocca aperta: vi erano così tante pietanze ricche di colore, precisione ed eleganza da non farmi credere di essere a casa del mio migliore, pertanto in un locale per persone che si possono permettere tanto lusso. «Wow...» sospirammo e sua madre ridacchiò, continuando ad agghindare la cucina. Il profumo che galleggiava nell'aria era sublime, tanto buono da riempirmi lo stomaco senza mangiare. «Che dire eomma... sei riuscita a superarti anche questa volta» disse Tae, regalandole un magnifico sorriso, certo che così avrebbe veramente capito quanto stupiti eravamo rimasti entrambi nel supporre qualcosa di spettacolare ma non così splendido. Insomma, lei era una cuoca e dato che sarebbero venuti tutti i nostri amici a passare il natale in quella casa, le aspettative che avevamo per quella cena erano alte, sebbene non prevedemmo minimamente che le avesse superate di gran lunga tutte quante.

«Già... signora Kim» concordai poi con il giudizio di Taehyung, ancora incantato sulla tavolata. «Grazie Jiminie e grazie anche a te Tae, oggi devo fare bella figura infondo, no?» fece, facendoci l'occhiolino ed in sincronia, anche il campanello volle farci sussultare, iniziando a far scomparire la tranquilla atmosfera che vi era in casa. Ci guardammo per secondi senza dire una parola al ché, dopo aver contestato in silenzio immergendomi nei loro occhi, sbuffai, decidendo di andare io ad aprire la porta. «Okay ho capito, vado io» dissi, avendo già un'idea di chi poteva esserci là fuori o, meglio, la mia scelta era ristretta a quattro persone. Camminai a passo svelto sistemandomi qualche ciocca di capelli ed una volta che sbirciai dallo spioncino nella porta, respirai affondo, tirando giù con apprensione la maniglia. Mi morsi un labbro ed il mio cuore ripartì a correre nel campo sfidando il cervello. Mi si presentò un ragazzo bellissimo, corvino, con gli occhi scuri ed un sorriso che fece alzare di poco i lembi delle sue piccole e fini labbra guardandomi. Mi si mozzò il fiato. Era meraviglioso.

«Ciao Yoongi!» strillai, euforico e gli saltai addosso aggrovigliando le mie gambe sul suo busto, davvero felice che fra quei quattro lui fosse arrivato per primo. «Ehi... buon Natale Jiminie» lui ridacchiò, tenendomi su per le cosce ed io allacciai le mie braccia intorno al suo collo, solleticando il suo naso con il mio. Iniziai a sorridere senza rendermene conto e da vicino, i suoi occhi color nocciola sembravano più scuri del solito. «Anche a te Hyungie» dissi e volli prendere del tempo per ammirare il dolce color porpora che si era appoggiato sulle sue guance. Il cuore balzò senza preavviso e deglutii, poiché era da tanto che non passavamo assieme del tempo: ero sempre più impegnato e lui sempre più a lavoro. Durante le feste Yoongi doveva decorare il supermercato oltre a svolgere il suo solito lavoro. Non andai a trovarlo per non distrarlo o non avrebbe mai concluso il turno ed avrebbe procrastinato il tutto.

Mi mancava, davvero tanto ed essere stretto a lui in quel momento, il mio petto non esitò a gongolare più dell'oceano. Mi sporsi in avanti e lui chiuse gli occhi, capendo già che lo avrei baciato. Gli toccai le labbra, le stesse che quel giorno sapevano di fragola. Sorrisi, dato che sapendo quanto adorassi quella frutta, cosparse la bocca con il lucida labbra dello stesso sapore che rimase anche me sulle labbra. «L'hai fatto apposta» dissi ed assottigliai lo sguardo, cosa che lo fece ridacchiare per poi alzare gli occhi al cielo. «Dici che non ti è piaciuto?» domandò ed il respiro mi si fermò in gola e le mie labbra toccarono le sue un'altra volta. Come avrebbe potuto farmi del male una persona come lui? Come è passata nella testa di Taehyung una simile idea? Pensai. «Sei incredibile...» feci e lo notai sorridere, quasi come se si fosse aspettato una reazione del genere. Strinsi i suoi capelli ed appoggiai la fronte contro la sua tuttavia, proprio quando Yoongi cercò di dirmi qualcosa, mia madre entrò in salotto.

«Ehi, ciao Yoongi!» ci girammo entrambi udita quella voce ed io sciolsi immediatamente la presa, atterrando a terra in imbarazzo anche se ormai mia madre era sempre più contenta di rivedere il mio ragazzo. Era, come si suol dire:" il suo terzo figlio". «Buona sera signora Park, è sempre un piacere rivederla» rispose lui, completamente bordeaux e quanto era bello conciato in quel modo. Fece un piccolo inchino a mia madre per poi prendermi per mano. «Sempre così educato...» forse lo stava solo pensando mia madre, non rendendosi conto di aver esposto il suo giudizio ad alta voce e Yoongi sorrise, facendomi segno con il capo di seguirlo sul divano in salotto. Io annuii soltanto, dando un'altra sbirciatina alla cucina notando la madre di Tae ed il mio migliore amico intenti ad accendere il forno.

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