②④

1.9K 156 5
                                    

«Jimin! La porta!» sentii urlare e mi alzai con uno scatto dal letto. Ero già pronto da più di mezz'ora e passai il tempo con l'ansia: guardai la mia stanza, gironzolando per la camera senza meta. «Arrivo eomma!» risposi e scesi le scale di corsa saltando gli ultimi due gradini. Attirai l'attenzione di mia madre e mi morsi un labbro nel vederla studiarmi da cima a fondo. «Guarda guarda... ti sei innamorato di Taehyung?» fece e sorrise, appoggiando le mani sui fianchi. «C-cosa?!» mi strozzai con la saliva e tossii a quell'assurdità insomma, come avrebbe mai potuto piacermi Taehyung? pensai.

«Come mai ti sei vestito in questo modo Jimin? Ma guardati, ti sei anche truccato» iniziò a toccarmi le guance come fossero quelle di un peluche e ridacchiò, mentre io non riuscii a distrarmi dalla domanda precedente avendo il cuore in subbuglio e lo stato d'animo irrequieto. Mi stava sicuramente prendendo in giro ma la mia attenzione si focalizzò sul fatto che scelse il nome del mio migliore amico quindi, di un maschio. «Che dici eomma! Non posso neanche vestirmi bene?! Ti ho detto che vengono dei miei amici: Taehyung è solo un mio amico» feci e cercai di essere convincente sebbene fossi terrorizzato dal momento che implicitamente mi dichiarò d'aver qualche sospetto sul mio orientamento sessuale.

«Il mio piccolo Jimin... sono tua madre, ti conosco da tutta la vita» ammise e mi guardò nel modo in cui a poker si lasciano tutti i soldi sulla tavola convinti di vincere. Deglutii e le sorrisi in imbarazzo. «M-meglio se vado eh?» dissi, alludendo con un gesto della mano di dover andare ad aprire la porta. Iniziai a camminare percorrendo il corridoio all'indietro e lei ridacchiò abbassando il volto. «Continueremo dopo questo discorso» fece ed alzò un sopracciglio, quasi per intendere che quello fosse un ordine e non una proposta. Mantenni il sorriso non sapendo cosa dire e corsi verso il portone, riconoscendo un bussare impaziente, ipotizzando che fosse Tae.

Aprii quest'ultimo, guardandomi alle spalle e poi la cucina, dove lasciai da sola mia madre. Mi voltai sentendo dell'aria fresca toccarmi la schiena ed incrociai gli occhi di Taehyung, appena arrivato sulla soglia. «C-ciao Tae» balbettai e per uno strano motivo arrossii, probabilmente suggestionato dalle dubbie parole di quella donna. «Jimin-ah... tutto okay?» domandò, ridacchiando un poco per sdrammatizzare il fatto che fossi diventato bordeaux. «Quasi...» sussurrai, abbassando il capo e mi morsi un labbro vedendo il mio amico corrugare il volto.

«Ecco il terzo innamorato!» sentii urlare e mi allarmai all'istante, voltandomi all'indietro per poi correre ad azzittire Hoseok con le mani. «Schh mia madre sa già troppo!» parlai a bassa voce e senza accorgermene il maggiore spostò Taehyung all'improvviso entrando in casa con uno scatto. «Okay... ciao Jiminie» sussurrò alla fine ed arricciò il naso non avendo alcuna ipotesi da fare a proposito della mia frase. «Ciao Hobi» lo salutai anche io con un piccolo abbraccio e lui ridacchiò, avvicinandosi a Taehyung che aveva incrociato le braccia al petto poiché si era offeso per essere stato spostato di colpo senza volerlo. Mi ritrovai a dubitare sulla funzionalità del piano avendo paura di mandare tutto a monte. Come ha fatto a capire che sono gay? Pensai.

Fece il suo ingresso Namjoon dopo qualche secondo e mi sorrise, salutando gli altri con un gesto svelto delle mani. «Allora Jimin, quando ci presenterai la tua cotta!» urlò anche lui ed io mi imbarazzai di nuovo, non avendo altra scelta che arrendermi alle alte probabilità che mia madre si fosse data delle risposte da sola. «Schh» sospirai, esasperato, portandomi una mano alla fronte. «Mi arrendo ugh.... salite in camera» dissi e Taehyung ed Hoseok annuirono, ancora confusi dopo aver salutato mia madre in cucina e mio padre che leggeva normalmente un giornale seduto sulla poltrona.

Mia sorella era in camera, probabilmente stava studiando o chattando con le sue amiche e compagne di classe e non uscì da lì nemmeno quando sentì la voce di Hoseok. Si era presa una cotta per quel ragazzo ma mi fece promettere di non dirglielo. Presi un bel respiro prima di salire anche io ma qualcuno mi bloccò per un polso. «Jimin» mi richiamò Namjoon ed io mi voltai fatto il primo scalino. «Si Nam?» chiesi e mi guardò con un sorriso sghembo in volto. «Dovete andare in discoteca?» fece ed io alzai gli occhi al cielo. «No ma non riuscirai a farmi cambiare outfit» ammisi e gli feci una linguaccia poiché amavo quella maglia bianca ed i pantaloni attillati.

________________________________

Kimchi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora