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Alzai il volto e li vidi arrivare. Tutti e due con zaini e cartelle pesanti e mi stupì il fatto che Hobi fosse riuscito a portare tutta quella roba da solo, senza protestare in nessun modo. «Ciao ragazzi» li salutai ed abbassai il volto coprendomi subito dopo gli occhi con il cappuccio. Misi le cuffie ed accesi infine la musica come consuetudine, privo di vivacità e voglia di compagnia. Certo mi piaceva passare il tempo con loro tuttavia, non sentivo il bisogno di esprimermi, né il desiderio di farlo.

«Ciao Tae» non lo vidi ma riconobbi comunque del dispiacere nel tono di Namjoon appena salutò il ragazzo al mio fianco. «Ciao Nam» la risposta di Tae non mancò ad arrivare ed in poco tempo mi accorsi che un peso lasciò la mia spalla. Alzai di poco il cappuccio e vidi il biondo parlare con il maggiore. Namjoon frequentava il terzo anno ed aveva precisamente un anno in più di noi, di me e di Taehyung come Hobi, sebbene fosse stato bocciato e finivamo sempre in gita insieme.

«Giornata storta?» domandò il ragazzo e potei contare con le dita i secondo in cui Taehyung mi guardò sospirando. «Come al solito...» rispose lui al posto mio e lo sentii riportare il corpo all'indietro, a due passi di distanza dal mio. Richiusi il cappuccio e mi girai di lato guardando i binari ancora senza treno. Sospirai, consapevole del fatto che non stessi male ma che avevo bisogno di riempirmi la testa di melodie. Alzai il volume della musica e tra una canzone e l'altra mi rilassai, canticchiando a volte qualche parola del testo ricorrente.

Passarono minuti e la fame iniziò a farsi sentire  sempre più ed i miei pensieri vennero interrotti dalle mani di Nam che con agitazione mi scossero le spalle. «Diamine che c'è ora?» dissi infastidito togliendo una cuffietta dalle orecchie ma nessuno mi rispose, tutti incollati con lo sguardo dove il dito del maggiore stava puntando impetuosamente. «Yah! Namjoon stava arrivando il ritornello!» sbuffai ed alzai gli occhi al cielo voltandomi e chiudendo l'applicazione.

«Guarda là! Guarda chi è tornato!» era euforico e mi spaventai per un secondo. Aveva preso una cotta bella e buona per quel ragazzo, chiamato da noi "Eomma" per quel suo carattere più che premuroso verso gli altri e soprattutto perché così, potevamo semplicemente parlare di lui senza che nessuno capisse chi fosse il vero protagonista dei nostri discorsi.

Pensavamo che avesse cambiato scuola all'ultimo, benché fosse improbabile per uno dell'ultimo anno ma il maggiore era disperato e convinto di tutto ciò, non scorgendo il volto di quel ragazzo da nessuna parte durante il primo mese di scuola e metà del secondo.

Non sapevamo il suo nome, nessuno di noi lo conosceva seppure Nam si fosse azzardato molte volte ad instaurare una conversazione con il moro. Per sua sfortuna però, ogni volta che ci tentava, non riusciva a prendere coraggio e ad andare avanti. Si fermava perfino a centimetri di distanza ma l'agitazione e la paura di fare brutta figura lo bloccavano nel continuare a provarci.

«Peccato che il treno arriva ora... ugh» abbassò il volto Namjoon, cercando di alzarsi e gli altri sospirarono, mentre io non capii il motivo di tale sconforto. «Tanto non avresti concluso niente» ammisi ed era vero anche se mi arrivarono addosso occhiate d'ogni tipo. «Jimin-ah! Ti pare il caso?» urlarono in coro ed io scrollai le spalle.

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