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DUE METÀLe persone perfette
non combattono,
non mentono,
non commettono errori
e non esistono.
Aristotele"Non voglio scendere", si lamentò Mario mentre Claudio provava ad indirizzarlo verso le scale per riportarlo al piano inferiore e farlo rivestire. "Voglio stare qui", disse cingendo il busto di Claudio con le braccia e iniziando a lasciargli teneri baci sulla spalla sinistra.
Claudio sospirò e cercò di fare leva sul proprio autocontrollo per fermarlo. "Mario".
"Mmh? Facciamo sesso Claudio", disse alzando il volto e puntando le sue perle nere negli occhi dell'altro, "ti prego", quasi lo supplicò, gli occhi persi, "voglio farlo con te".
"Non sei lucido Mario, non sai ciò che dici", provò a farlo ragionare perché, davvero, il Mario che conosceva Claudio non avrebbe mai detto una cosa del genere né tantomeno si sarebbe mai presentato in camera sua completamente privo di indumenti.
"Sì che lo so".
"No", rispose il più piccolo afferrandolo di prepotenza e trascinandolo giù per le scale come un sacco di patate sulla spalla.
Mario si lasciò sfuggire un urlo, poi iniziò a dimenarsi finché Claudio non lo rimise a terra."Rivestiti e buonanotte", lo congedò di nuovo.
"Claudio...", lo chiamò strofinandosi un occhio con il palmo della mano, "mi aiuti?".
Il castano sospirò. "A fare cosa?".
"Non lo so, forse a trovare le mutande", ridacchiò per poi abbassare lo sguardo, "vorrei tanto stare un po' con te adesso".
Claudio si morse un labbro poi gli si avvicinò lentamente cingendogli i fianchi. Accarezzò il suo corpo con lo sguardo da cima a fondo, poi portò i suoi occhi limpidi in quelli offuscati dell'altro e la mano destra sul suo membro semi eretto prendendo a massaggiarglielo.
"Se ti faccio venire poi dormi tranquillo e mi lasci in pace?".
"No".
"Allora non ti faccio venire".
"Ti prego".
"Cosa?".
"Voglio venire", mugugnò arrossendo.
"Però poi ti rivesti e stai buono, ok?".
"Ok", acconsentì, "possiamo... stenderci?", ansimò appena, barcollando per via dell'alcol e delle sensazioni che Claudio gli stava donando.
Claudio annuì e lo fece stendere sul divano. Gli si sedette accanto per continuare a provocargli piacere con i movimenti del suo polso mentre Mario, supino e ad occhi chiusi, si muoveva per andare incontro a quei gesti.
Claudio lo osservava con occhi attenti, curioso di vedere ogni singola espressione del suo volto in preda al piacere.
Sembrava lo stesse venerando come non aveva mai fatto con nessuno in vita sua. Gli piaceva studiarlo e gli piacevano le sensazioni di benessere che sentiva anche solo guardandolo.
Non ne capiva il motivo, eppure si sentiva sempre più vicino al quasi ostetrico. E non solo fisicamente, quello era quasi passato in secondo piano, soprattutto dopo i suoi recenti episodi di tachicardia e malessere, ma più di tutto emotivamente e mentalmente. Aveva sviluppato una sorta di necessità di saperlo al sicuro e di vederlo star bene al punto da aver cominciato ad abbassare la guardia con lui.
E non aveva nemmeno l'urgenza di toccarsi. Ciò che desiderava in quel momento era semplicemente far star bene Mario e farlo rilassare. Voleva dargli ciò di cui aveva bisogno e godere del suo godimento.
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L'aria per me
FanfictionMario, giovane tirocinante timido ed impacciato, da sempre dedito unicamente allo studio e alla sua carriera futura, ambisce a diventare un ottimo ostetrico. Ce la farà anche se nel suo percorso si interporrà Claudio, ragazzo solo e ribelle, complet...