Erano le 22 del lunedì sera. Quel week-end era passato inaspettatamente in fretta. Per la prima volta da almeno tre settimane sono andata ad una festa con Jan e Lidia, devo dire che è stato strano. Inizialmente non ero per nulla contenta, Lidia ha praticamente fatto irruzione a casa mia per assicurarsi che venissi. Ha portato un intero arsenale: vestiti, scarpe, pochette, trucchi, ferri per capelli... alcuni prodotti non li conoscevo nemmeno. Ci abbiamo impiegato un sacco a prepararci e una volta terminato avevamo una fame da lupi, letteralmente. Abbiamo quindi chiamato Jan per chiedergli di prendere qualcosa al Drive-in prima di venire a prenderci, la sua reazione al telefono fu esilerante: "Ma come? Andiamo ad una festa con tonnellate di cibo e alcol e voi mi chiedete di passare al Mc? Donne. Fortunato chi vi capisce!". Rido ogni volta che ci ripenso. Un sorriso mi scappò mentre finivo di pulire l'ennesimo tavolo lasciato libero.
"Scusi, mi può portare un'altra Coca-Cola?"
"Sì, arrivo subito"
Mi defilai fra i tavoli per prendere ciò che mi era stato chiesto, c'era poca gente quella sera, del resto era lunedì.
"Ecco a voi" e ritornai a pulire gli altri tavoli, la mia testa era da tutt'altra parte.Ho conosciuto un ragazzo alla festa, si chiama Noah ed è un compagno di squadra di Jan. A primo impatto pensavo fosse il classico ragazzo in cerca di una notte d'amore, considerato che aveva praticamente un harem attorno. Quando però mi si è avvicinato per parlare e offrirmi da bere non riuscivo a credere ai miei occhi. In realtà si è rivelato simpatico e a tratti dolce, mi ha invitata a ballare con lui al centro del salotto. Mi sentivo un po' in soggezione, ovunque mi girassi c'erano persone che ci guardavano, chi incuriosito e chi scocciato, ma in fin dei conti non mi interessava. Quella sera volevo solo divertirmi e dimenticare per un po'.
La serata si concluse nel più prevedibile dei modi: due ragazze e un ragazzo ubriachi. Tornare a casa sani e salvi la mattina dopo mi sembrò un miracolo. Passai tutto il resto della giornata fra letto e divano, sembrava quasi che un trapano si fosse impossessato del mio cervello. Orrendo.
Ovviamente il giorno dopo ci prendemmo tutti e tre una nota per non aver fatto i compiti, almeno non era una punizione...Ritornai al presente quando sentii due voci familiari salutarmi dal bancone
"Ehy ragazzi! Cosa vi porto?"
"Un tè alla pesca per me" cinguettò Lidia
"Birra per me. La solita, grazie" mi sorrise soddisfatto Jan
"Sono subito da voi! Accomodatevi qua, fra poco ho finito il turno e posso raggiungervi" e scomparii dietro al bancone per ritornare poco dopo con le ordinazioni.Una volta terminato davvero il turno, mi sedetti affianco a loro che nel frattempo stavano spettegolando sui vari avvenimenti della festa.
"Allora, Nora? Devi dirci qualcosa?" mi guardò con fare malizioso Lidia. Lanciai un'occhiata di sfuggita a Jan e lo vidi nascondersi dietro al suo boccale per mascherare un sorrisetto.
"No, proprio nulla" azzardai.
"Certo, e noi infatti ci crediamo, vero Jan?" e nel pronunciare quelle parole alzò gli occhi al cielo, dando una gomitata al povero malcapitato.
"E con Noah?" rilanciò lui. Arrossii fino alle punte dei capelli.
"Ehm... non è nulla, davvero! Ci siamo solo conosciuti e poi mi ha chiesto di ballare. Nulla di più, giuro!"
L'occhiata maliziosa che si scambiarono i due mi fece pensare che non condividevano affatto la mia visione delle cose. Lidia soprattutto non poteva sapere com'era andata realmente, perché ad un certo punto della festa sembrava scomparsa. Probabilmente era sparita da qualche parte con un ragazzo.
Lei era una di quelle classiche tipe da "mi diverto finché posso", però devo spezzare una lancia a suo favore: entrava in modalità "massima serietà" quando si trattava di avere relazioni con qualcuno, non che ne avesse avute molte... soprattutto di durature.
Era alta, bionda, con tutte le curve al posto giusto, sembrava essere un angelo di Victoria's secret da quanto madre natura era stata gentile con lei, quindi pensavo fosse quasi scontato che i ragazzi la considerassero solo come un trofeo, come una persona vuota e stupida. Eppure sotto sotto lei ci restava male. Era dolce, intelligente e in realtà sognava ancora come tutte le ragazze l'uomo perfetto. Queste situazioni si ripetevano di continuo, era straziante vederla piangere alla fine di ogni relazione e puntualmente vederla indossare una maschera che faceva sembrare che stesse bene. Era una specie di bullismo al contrario, quello, più sottile."E va bene!" sbuffai "Uno di questi giorni forse usciamo a mangiare qualcosa al volo, ma nulla di che"
Un sorrisino trionfante fece breccia sulle loro facce.
"Pff, ma avete visto che fila di ragazze che ha? Ma dai, ragazzi! Secondo me è tutta una strategia per arrivare a te, Lidia" dissi malinconica.
"Un cazzo." rispose stizzito Jan che nel frattempo si era allontanato bruscamente col busto dal tavolo.
Lo guardammo un po' confuse, non ci aspettavamo una reazione del genere.
"Dai! Vi riaccompagno a casa, offro io" si alzò di scatto, innervosito, per dirigersi verso la cassa. Non capivo cosa gli fosse preso.
La serata si chiuse così. Salimmo in macchina, nel frattempo aveva iniziato a piovere ed ero pure senza ombrello, quindi il passaggio mi aveva salvata da una bella doccia gelata. Una volta davanti a casa li salutai con un caloroso abbraccio.
"Vi voglio un mondo di bene" quasi li stritolai. E poi mi fiondai sotto il portico.- - -
Ecco a voi il capitolo quarto!
Ho tagliato una scena che penso aggiungerò nel prossimo capitolo.
Sono riuscita scrivere una pagina e mezza di Word, sono fiera di me.
Scrivetemi nei commenti critiche, impressioni, ecc.
Alla prossima,
Rin_Quil
P.s. Ma voi vedete i capitoli contrassegnati come bozza? Perché ho notato che ha diverse visualizzazioni sebbene non siano pubblicati...Capitolo revisionato il 26/06/2019
STAI LEGGENDO
Mi chiamo Nora. - Wattys2019
VampireLei umana, lui vampiro. Lei una giovane studentessa con una vita normale, una famiglia che la ama e due migliori amici. Ma quando la sua famiglia muore misteriosamente e il ragazzo a cui nel frattempo si era avvicinata viene assassinato, qualcosa c...