15- Rivelazioni

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Il giorno dopo mi alzai prima del solito. Una volta uscita dal bagno notai che la porta di Alec era socchiusa, mi ci avvicinai, scostandola un po' di più, e sbirciai all'interno della stanza. Era completamente buia e il vampiro sotto alle coperte stava dormendo, potevo sentirne il respiro leggero. Restai lì, non so esattamente per quanto, a fissarlo. 

"Ti piace proprio fissarmi mentre dormo, eh?"
Una voce divertita mi ridestò dal torpore, facendomi sobbalzare. Mi sentivo come un bambino sorpreso con le mani nel vasetto di cioccolata. Ero totalmente in imbarazzo, tanto da essermi allontana di almeno un metro dalla porta e restare lì, impalata, a guardarla ancora socchiusa ma ben consapevole di cosa ci fosse dietro.
"Dai, entra, sono sveglio già da un po'"
Con cautela mi avvicinai di nuovo ed entrai. Lasciai la porta spalancata alle mie spalle in modo che la luce del corridoio potesse entrare e rischiarare un po' quell'oscurità.
"Siediti" e mi fece segno di sedermi vicino a lui, sul letto, mentre era ancora al calduccio sotto le coperte.
All'inizio esitai, ma poi feci come richiesto e lo guardai in attesa.
"Come mai già sveglia? Sono solo le sette e mezza"
"Volevo prepararmi con calma e andare al pub. So che ci siamo conosciuti solo ieri, ma Morgan mi sta simpatico e proprio non capisco come faccia a mandare avanti il locale da solo, vorrei dargli una mano visto che ero una cameriera"
Una mezza verità. O meglio: era la verità, ma avevo ommesso un particolare non proprio trascurabile che però non gli avrebbe fatto piacere, proprio per nulla. Ero certa che anche in un paesino così piccolo ci fosse una connessione ad Internet ed era proprio quello che volevo scoprire.
"Ah. Vuoi un passaggio?"
"No, grazie. Preferisco fare una passeggiata, mi aiuta a pensare e intanto faccio anche un po' di movimento... che male non fa"
"Pensare a?"
E in quel momento sorrisi, c'era proprio bisogno di dirlo? Non era palese?
"Aspetta" sbuffò lui "Stai ancora pensando a quei vampiri, scommetto"
Il mio sorriso si allargò ancora di più per poi sfociare in una risata ad alta voce
"Ehm... sì?" e continuai a ridere
"Mmmm" sbuffò di nuovo e questa volta si alzò leggermente, appoggiandosi sul gomito e fissandomi perplesso
"E va bene..." guardò distrattamente il comodino a lato per poi tornare su di me
"Era, anzi, è ancora un'organizzazione di vampiri che rapisce umani per poi rivenderli al migliore offerente, o a chi ne fa richiesta, come sacche di sangue viventi. Tengono molto alla scelta delle prede, anche perché la parte più difficile è non destare sospetti. Si preferiscono orfani, gente che abita sola o senza parenti e persone in viaggio lontane da casa"
Ero allucinata.
"Continua" riuscii a dire soltanto, ora ero anche nauseata e dire che non avevo ancora fatto colazione
"E niente, tengono le prede in osservazione per un po' di tempo e poi al momento giusto agiscono e le rapiscono.  Tutto questo per evitare di essere scoperti e tenere l'anonimato.
Una volta procurata la merce si fanno dei controlli: prima di tutto si verifica la qualità del sangue, come hai visto, poi si fanno altri controlli di buona salute e solamente dopo si procede alla vendita"
Ero a dir poco disgustata. Il mio pensiero corse subito a Noah e all'immensa sfortuna che aveva avuto ad allontanarsi con me quella sera. Anche se non mi amava come speravo, aveva evitato che sprofondassi definitivamente nella depressione.
Non lo meritava, no.
"Siamo solo animali al macello..." mi veniva da piangere.
"Per loro sì... ecco perché non mi nutro dagli umani, solitamente, anche se ogni tanto non riesco a tenere a bada la mia natura. Altri vampiri, invece, preferiscono il fai-da-te" e sospirò "poi quelli che non vanno bene vengono eliminati, un po' come la merce difettosa"
"Sono uno scarto" era una constatazione più che una domanda. Forse era meglio così, almeno non avrei dovuto subire altre torture da parte di quei vampiri assetati di sangue.
"Sei stata fortunata quella volta. Non pensavo di trovarti là, sinceramente. E' stata una bella coincidenza, almeno adesso sei al sicuro"
Ma non negò. Vuol dire che per i vampiri ero effettivamente uno scarto e non era un mistero.
"Eppure a te il mio sangue piace" dissi confusa
"Come ti ho detto ieri sera, penso di essere l'unico a cui piaccia, e anche tanto. Meglio così" e sorrise per poi girarsi a pancia in su e stiracchiarsi.
Restai in silenzio e perfettamente immobile. Troppe informazioni, avevo bisogno di tempo per rielaborarle, non sapevo esattamente dire come mi sentivo in quel momento.

Alec rimase disteso supino, le mani dietro la testa e lo sguardo fisso prima al soffitto e poi su di me, come se stesse cercando di capire cosa mi passava per la mente.
"Non volevo dirtelo per questo. Ci sei rimasta proprio male"
Lo guardai con eloquenza "Ma dai?"
"Me l'hai chiesto tu!" si difese lui.
"Pff, scemo!" e gli diedi un finto schiaffo sulla pancia, di quelli che fanno solo rumore e per niente male. Lui di contro rise, contagiando anche me. Tutte le preoccupazioni in quel momento sembravano essere svanite, mi sentivo decisamente più leggera.

"Forse è meglio che vada"

Alec annuii soltanto e mi seguì con lo sguardo fino a dove possibile.

Una volta fuori dalla stanza sospirai e mi avviai in camera per finire di prepararmi.
Mi era passata la fame.

Avrei avuto molto su cui riflettere, dopo.

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Bonjour!
Ho diviso a metà il capitolo perché non sono ancora riuscita a scrivere la seconda parte ma non volevo nemmeno mancare l'aggiornamento settimanale.

In ogni caso vi avviso che da gennaio in poi non garantisco la puntualità degli aggiornamenti, in quanto in questo momento sono in piena sessione invernale con l'università e poi da fine febbraio comincia l'ultimo semestre che mi porterà dritta dritta (si spera) alla laurea... sarà un bel po' impegnativo riuscire ad essere costanti.

Non disperate perché questa storia vedrà una fine entro la prima metà del 2019 ;) Prevedo al massimo una decina di capitoli ancora.

Spero continuerete a seguirmi.

Un abbraccio,
Rin_Quil

Capitolo revisionato 8/07/2019 (ho cambiato il nome al capitolo e di conseguenza anche la numerazione dei prossimi)

Mi chiamo Nora. - Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora