Mi risvegliai tutta indolenzita in una cella angusta e dall'aria stantia. Faceva freddo, tremavo. Mi accorsi di non avere più le scarpe. Il mio bel vestito, ormai, era tutto rovinato.
La luce era flebile e quando provai a richiamare alla mente la sera prima, gli ultimi ricordi mi assalirono prepotentemente. Andai completamente nel panico, mi alzai di scatto aggrappandomi alle sbarre e urlai con tutto il fiato che avevo di liberarmi."Aiuto! Aiuto, vi prego, liberatemi! Liberatemi!"
Mi accasciai a terra, piangendo, sembrava tutto così surreale.In lontananza sentii un tichettio di tacchi avvicinarsi sempre più. Dopo un po' mi apparve davanti una ragazza, sembrava una dea. Capelli mori, liscissimi, occhi di ghiaccio così taglienti da mettere i brividi.
"Guarda un po' chi si è svegliata" biascicò lentamente, assottigliando lo sguardo e inclinando la testa di lato.
Lentamente si avvicinò alla porta, sfilando dalla tasca un mazzo di chiavi. Prima ancora che aprisse la cella mi precipitai da lei in ginocchio.
"Ti prego, liberami! Ti scongiuro!"
Un sorriso diabolico le si dipinse sul volto
"Mi piacerebbe molto, dolcezza, ma temo che..."
L'attimo dopo mi ritrovai attaccata al muro, una mano che mi teneva entrambi i polsi sopra la testa e l'altra che mi teneva il mento girato di lato
"Temo che resterai delusa" sussurrò al mio orecchio.
Ero sconvolta, non avevo nemmeno sentito la porta aprirsi e non l'avevo proprio vista avvicinarsi. Non sembrava umana, cos'era?La sentii ansimare al mio orecchio, mentre si stringeva sempre di più a me. All'improvviso sentii la sua lingua leccarmi tutta la lunghezza del collo in modo molto lento e sensuale. Ero completamente paralizzata sul posto, non riuscivo a pensare a nulla, il terrore si era ormai impossessato di me.
Ad un certo punto qualcosa di tagliente mi perforò appena sotto l'orecchio. Sgranai gli occhi e urlai, ma subito lei mi tappò la bocca a forza con l'altra mano. La sentivo succhiare. Ero disgustata, non riuscivo a capacitarmi del suo gesto. Le budella sembravano rimescolarsi dentro di me e una potente nausea mi assalii, finché, com'era iniziato, tutto cessò.Mi ritrovai a terra ansimante, sudata, allucinata. Debole.
Lei era nuovamente fuori dalla cella, mi aveva lanciato contro i vestiti con cui avrei dovuto cambiarmi.
"Indossali" disse soltanto, guardandomi dall'alto al basso.La sua bocca e il collo erano sporchi di sangue, ma non sembrava le desse fastidio.
Feci come mi aveva ordinato e poco dopo fui condotta fuori da quel posto.
Arrivammo in un'altra sala, lei era sempre al mio fianco a mo' di scorta, come per assicurarsi che non scappassi. Alla fine non si era ripulita, come se quel sangue sulle labbra fosse qualcosa di cui andare fieri.
La stanza era gremita di gente. Alcuni di loro erano vestiti come me, erano ragazzi e ragazze per lo più giovani, ma c'era anche qualche adulto. Tutti avevano i polsi legati ed erano disposti uno di fianco all'altro, in modo da formare più file. Oltre a loro c'erano altre persone, almeno credevo fossero gente comune.
Alcuni di loro al fianco avevano dei prigionieri come me che aspettavano di poter disporre insieme agli altri. Altri, invece, erano vere e proprie guardie. Notai che erano tutte vestite con abiti scuri, probabilmente in pelle, e anfibi neri. Al fianco portavano cinture con... pugnali? Erano pugnali quelli? Siamo nel 2018, cavoli!Mi sentii strattonare e la mia attenzione ritornò alla donna che mi aveva condotta fino a là. Con un cenno del capo mi fece capire di posizionarmi di fianco agli altri, vicino alla guardia che ci stava fissando insistentemente, quasi spazientita.
Come un automa mi diressi al mio posto, cercai il sostegno degli altri prigionieri a me vicini, ma nessuno di loro osò guardarmi. Sentii il cuore sprofondarmi nel petto e un nodo alla gola formarsi. Mi mancava l'aria, perché eravamo tutti lì? Non volevo morire!Una volta completate tutte le file di prigionieri, dalla porta entrò una persona. Sembrava il capo di tutta la baracca e non aveva affatto un'aria amichevole. Mi dava l'idea di viscido e rozzo. Speravo solo di non avere a che fare con lui per troppo tempo, chissà cosa ci avrebbe fatto.
L'uomo camminò per qualche secondo avanti e indietro, scrutando le file di prigionieri che nel frattempo erano completamente immobili, terrorizzati da quello che sarebbe successo di lì a breve.
Poco dopo, senza proferire parola, si avvicinò al primo ragazzo più vicino a lui. Si calò sul suo collo e lo morse, come aveva fatto la donna prima con me. Il ragazzo urlò dallo sconcerto, dimenandosi con forza, ma subito si vide preso per il collo. Boccheggiò qualche secondo, pian piano perse colorito e poi fu gettato a terra, esanime. L'uomo si ripulì la bocca col dorso della mano e con disprezzo sputò sul cadavere.
"Questo è quello che succede a chi reagisce in qualsiasi maniera. State zitti, immobili, siate docili e sopravvivrete"
Vidi gli altri scambiarsi sguardi di puro terrore. Io, dal canto mio, deglutii e basta, guardando dritto di fronte a me.La successiva ora si svolse così, a suon di morsi e la morte di chi osava ribellarsi. Penso stessero assaggiando il nostro sangue, ma per cosa?
Arrivato il mio turno lo vidi avvicinarsi. Mi scrutò velocemente, finché non si accorse del mio morso sul collo.
Subito il viso gli divenne paonazzo e si trasformò in una maschera di rabbia pura
"Chi ha osato bere dal mio prigioniero senza il mio consenso?", tuonò voltandosi di scatto verso le guardie e gli accompagnatori.
Individuò immediatamente la mia accompagnatrice che impallidì, per quanto la sua carnagione lattea potesse permetterlo.
In un fulmine l'uomo le fu addosso, la inchiodò al muro stringendole il collo.
"Il prezzo da pagare è...", alzò gli occhi fino ad incontrare quelli di lei
"la morte", sentenziò con un sussurro all'orecchio della donna. E vidi la mano di lui sprofondarle nel petto ed estrarne il cuore. La donna aveva gli occhi sgranati, prima di accasciarsi e trasformarsi in cenere.Le gambe mi cedettero e mi ritrovai a terra, la testa che girava e, per la seconda volta in poco tempo, ad un passo dal vomitare.
Senza molta grazia l'uomo mi si avvicinò, strattonandomi per i capelli e affondando i suoi canini nel mio collo in modo da provocarmi più dolore possibile. Non urlai, o almeno ci provai visto il mio gemito strozzato.
Subito mi buttò a terra e mi sputò addosso del sangue misto a saliva, pensai che adesso mi avrebbe ucciso, invece quello che fece mi confuse un attimo.
"Alec, controlla la ragazza, ha un sapore strano"Dal fondo della sala vidi un'ombra staccarsi dal muro, era un ragazzo alto, dalla corporatura non troppo muscolosa. Aveva i capelli color della notte e gli occhi talmente scuri da sembrare due pozzi neri.
Mi si avvicinò con grazia, senza usare quella velocità che sembrava così innaturale.
Si inginocchiò al mio fianco e mi morse nello stesso posto degli altri. Inspirai rapidamente. Nello stesso istante in cui finii l'inspiro ed espirai, sgranai gli occhi.
Un odore di muschio e terra bagnata mi invase le narici. Quell'odore. Lo conoscevo.All'istante un susseguirsi di immagini si accavallarono nella mie mente, tutte facevano riferimento a quella notte che credevo di aver dimenticato. E tutto mi fu subito più chiaro.
Vampiri.
Quando si staccò da me, mi fissò a sua volta. I nostri occhi erano incatenati e come in un dialogo mutò lui capì immediatamente ciò che era successo: avevo ricordato.
La cosa più brutta è che sembrava impassibile, non una smorfia, non un cenno. Si alzò e basta, lasciandomi sola con i miei dubbi."E' anemica", dichiarò ad alta voce.
"Bene, sbarazzatene", replicò l'uomo non degnandomi di uno sguardo.Il ragazzo, Alec, abbassò il capo in segno di sottomissione.
Ritornò da me e mi sollevò per un braccio, trascinandomi via da quel posto che puzzava di morte.- - -
Buonasera!
Aggiornamento in ritardo, scusatemi.1254 parole per questo capitolo, un record!
Dovete sapere che è proprio da questa scena che è nata tutta la storia.
Avete presente quando a letto prima di addormentarvi iniziate a farvi film mentali? Ecco.Da qua in poi ho abbastanza chiaro cosa scrivere, la trama è finalmente delineata e tutto, ho solo paura di non esserne all'altezza e di scadere di qualità rispetto a questi ultimi capitoli...
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima!
Rin_Quil
Capitolo revisionato 8/07/2019
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Mi chiamo Nora. - Wattys2019
VampireLei umana, lui vampiro. Lei una giovane studentessa con una vita normale, una famiglia che la ama e due migliori amici. Ma quando la sua famiglia muore misteriosamente e il ragazzo a cui nel frattempo si era avvicinata viene assassinato, qualcosa c...