Arrivai in città più tardi del previsto. Avevo riflettuto molto durante il tragitto ed ero giunta alla conclusione che si era trattato solamente di un'immensa, grande sfortuna. A quanto pare mi tenevano d'occhio solamente per il fatto di essere orfana e Alec aveva ragione a definire la morte di Noah un incidente. Mi sentivo così in colpa, anche se effettivamente non avevo fatto nulla...
Ero talmente soprappensiero che non mi accorsi di essermi fermata proprio davanti la biblioteca. Fu una piacevole sorpresa constatare che fosse aperta. Mi avvicinai con una certa fretta alla porta ed entrai.
"Buongiorno"
"Ciao, benvenuta! Sei nuova di qui?" rispose con una certa curiosità la bibliotecaria dietro al bancone.
"Ehm... sì, sono arrivata qualche giorno fa"
"Capisco. Per accedere alla biblioteca e ai suoi servizi devi fare la tessera"
"Ok"Una volta iscritta e aver ricevuto il pass feci per entrare nell'altra stanza, passando attraverso un tornello, quando mi voltai di scatto
"Per caso avete anche delle postazioni computer con Internet?"
"Sì, le trovi subito a destra, vicino le finestre"
"Grazie" e dopo un breve sorriso passai oltre.Bentornata nel mondo civile, Nora. Un ampio sorriso si fece spazio nel mio volto.
Mi avviai con ampie falcate alle postazioni, fremevo: un po' per l'impazienza e un po' per l'adrenalina. Sapevo di star facendo qualcosa di proibito, non che ci fosse nulla di male eh. Ma se Alec non mi aveva ancora riconsegnato il telefono, un motivo c'era e pensavo anche di sapere quale. Per quanto dicesse "non sei una prigioniera" non ne ero affatto convinta. Se non potevo tornare a casa, rivolevo almeno i miei amici.
Ci vollero quasi cinque interminabili minuti per fare in modo che si accendesse. Speravo che almeno la connessione funzionasse a dovere.
Dopo un'altra infinita attesa, finalmente riuscii a collegarmi a Facebook.Non avrei dovuto farlo, pensai scoraggiata.
Una valanga di notifiche, post e messaggi mi si parò davanti. Non sapevo nemmeno da dove iniziare.
Passai un bel po' di tempo a leggere i post in bacheca per poi passare alle anteprime dei messaggi. Purtroppo non potevo aprirli, sarebbe apparsa la notifica di lettura. Peccato...Non feci in tempo a scorrerli tutti che una chat mi si aprì. Era Lidia.
"Nora!"
"Oh, cielo! Nora! Sei tu? Sei viva! Ma dove sei? Come stai? Torna a casa! Ti stiamo cercando ovunque, è da settimane che manchi. E Noah? Sai cosa gli è successo, vero? Puoi aiutarci a trovare i suoi assassini"
Lidia doveva aver visto che ero online, dannato Zuckemberg e l'anonimato!
Mi affrettai a risponderle qualcosa per calmarla, non ne potevo più del suo spam
"Lidia! Sì, sono io, Nora!"
"Sto bene, non preoccupatevi. Sono viva e sto bene"
"Mi mancate"
"Oh, Nora, anche tu ci manchi. Ma dove sei? Con chi sei? Cosa è successo? Perché sei sparita? Perché non torni?"
Sorrisi, era tipico di Lidia preoccuparsi così tanto.
"Mi hanno rapita quella sera alla festa, ma ora sto bene e sono al sicuro, non preoccupatevi. Non posso tornare per ora. Vi racconterò tutto non appena possibile, è complicato..."
"Ho tutto il tempo, basta che ci dici dove sei"
"Ora non posso, mi dispiace..."
Ero nei casini, non avrei dovuto connettermi, accidenti!"Ehy Nora! Sono Jan! Grazie al cielo stai bene! Dove sei?"
Dalla stessa chat di Lidia mi arrivò quest'altro messaggio. Dovevano essere assieme.
"Jan! Mi manchi un sacco anche tu! Sono viva e sto benone, state tranquilli"Non me la sentivo. Non so perché, ma non mi sentivo di dire dov'ero e perché ero lì. Non potevo dire di Alec e dei vampiri. Avrei trovato un altro modo per tornare da loro... sì, ma quale? Lo sconforto mi assalì e nonostante le mille domande dei miei amici, digitai un breve messaggio e spensi tutto.
"Mi dispiace, devo proprio andare ora. Vi voglio un mondo di bene, mi mancate ♥ A presto"
Dopo quelle parole mi accasciai sul tavolo, la testa nascosta in mezzo alle braccia e le lacrime che uscivano senza poterle controllare.
Mi mancava tutto della vita di prima.
Mi alzai improvvisamente, colta da uno scatto di ira.
Non ha nessun senso stare qua a piangersi addosso, non cambierà mai un cazzo! Fanculo a tutto! pensai con rabbia.
Mi asciugai le lacrime e mi precipitai fuori da quel locale, avevo bisogno di aria.Uscii fuori con la giacca aperta e i capelli disordinati. Nonostante fosse estate, l'aria era fresca. Non era proprio pensabile uscire senza nulla addosso.
Vagai un po' per il paese, finché stanca di tutta quella situazione non mi diressi al locale. Era l'ora di pranzo, ormai, ed era pieno di gente.Morgan inizialmente nemmeno mi vide tant'era indaffarato, così ne approfittai per lasciare la giacca dietro al bancone e dirigermi al bagno per darmi una sistemata.
Dopodiché uscii e gli strappai letteralmente il piatto di mano.
"Dammi, ti aiuto. Ho lavorato come cameriera per diverso tempo. Dove lo porto?"
Lui inizialmente sembrò sorpreso, ma poi mi lasciò fare, evidentemente era in difficoltà. Senza fare domande mi indicò il tavolo e sparì nuovamente in cucina.Quando anche gli ultimi clienti del pranzo se ne furono andati, nel locale tornò a regnare la pace e finalmente Morgan poté rivolgermi la parola
"Per fortuna c'eri tu, grazie. Non sarei sopravvissuto da solo a un'altra giornata così" disse melodrammatico.
Lo guardai divertita "Oh, prego! A quanto pare avete bisogno di camerieri, volete una mano?"
"E me lo chiedi anche? Lavori bene tutto sommato"
"Ehy!" feci la finta offesa
"Scherzo, scherzo!" si affrettò subito lui. Poi però il suo sguardo cadde sulla mia collana e la sua espressione si fece subito pensierosa.
Mi afferrò delicatamente la collana, rigirandosela in mano "Alec Nolton, eh? Ecco perché avevi quell'odore addosso" mormorò, il viso rabbuiato
"Vi conoscete?" chiesi sorpresa
"Oh sì. Siamo amici di vecchia data, anche se non ci sopportiamo granché. Ci tolleriamo, ecco"
La cosa si faceva più interessante, non potei non chiedere se sapeva cosa fosse, dato che aveva accennato ad un odore. Per me, invece, Alec aveva un profumo buonissimo, quasi non potevo farne a meno.
"Sì, so cos'è. Un succhiasangue, no? Ti ha già..." chiese scostandomi leggermente i capelli dal collo con un gesto delicato.
Riuscii soltanto ad annuire e poi abbassai il viso in imbarazzo.
"Cavoli, mi dispiace... aveva detto che riusciva a farne a meno" e mi abbracciò. Dopo un po' mi scostai da lui, avevo gli occhi lucidi. Dopo i fatti di quella mattina, improvvisamente tutti i ricordi e i sentimenti negativi erano ritornati a galla. Non era proprio giornata, quella.
"No, non è come credi. Lui... lui è fantastico, davvero" mormorai, abbozzando un sorriso.
Volevo solo andare a casa, adesso.
"Va bene" Morgan sembrò capire perché non replicò altro.
"Ti accompagno a casa se vuoi. Ah, se domani vieni ti faccio firmare il contratto. Ci sei piaciuta oggi... sì, be', a me. C'ero solo io oltre al personale in cucina"
Annuii riconoscente e lo seguii fuori, fino alla macchina.
"Grazie, Morgan"- - -
Hola!
Ecco la seconda parte. Poteva benissimo diventare un capitolo a sé stante, ma ormai xDPovera Nora, si sente così sola e in balia degli eventi che non sa più cosa fare e infatti ha pianto o quasi pianto molto spesso in questo capitolo. Morgan invece è così dolce! Avrebbe potuto benissimo farle un sacco di domande, invece è stato discreto e l'ha riaccompagnata a casa.
Scrivetemi nei commenti le vostre impressioni e/o domande e noi ci rivediamo alla prossima!
Un abbraccio,
Rin_QuilCapitolo revisionato 9/07/2019
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Mi chiamo Nora. - Wattys2019
VampireLei umana, lui vampiro. Lei una giovane studentessa con una vita normale, una famiglia che la ama e due migliori amici. Ma quando la sua famiglia muore misteriosamente e il ragazzo a cui nel frattempo si era avvicinata viene assassinato, qualcosa c...