20- La fine

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Un rumore di porte sbattute mi svegliò di soprassalto. Aprii gli occhi di scatto e mi girai a pancia in su giusto in tempo per accorgermi delle sagome nere, in controluce, di due guardie chine su di me.
"Bene, sei sveglia. Forza, cammina!" disse una delle due afferrandomi senza cerimonie per mettermi in piedi.
Barcollai un attimo per la confusione, per poi riprendermi e strattonare il mio braccio lontano dalle grinfie del lupo.
"E molla! Riesco anche da sola" sbottai acida.

I due sgherri mi trascinarono a lungo per scalinate e corridoi bui, tallonandomi ad ogni movimento per non perdermi di vista. Ogni tanto ricevevo pure qualche spinta per convincermi ad avanzare. Più di una volta avevo rischiato di inciampare sui miei stessi passi tant'era fioca la luce, del resto loro erano animali notturni, l'oscurità non era un problema.

Dopo un po' di tempo arrivammo davanti una porta. La guardia alla mia sinistra avanzò di poco e la spalancò, spingendomi dentro.
La stanza era molto grande e interamente in penombra. Aveva delle finestrelle piccole in alto ed era illuminata solamente da qualche grande lampada qua e là che le conferiva un'atmosfera soffusa. Notai che non c'erano molti mobili se non un massiccio tavolo al centro attorniato da sedie anch'esse in legno. A capotavola, in piedi e appoggiato con le mani sullo schienale, c'era quello che doveva essere l'alpha, mentre attorno seminascosto dal buio si trovava buona parte del branco.
Il signore che mi fissava in modo criptico non era propriamente vecchio, avrà avuto 45 anni. Il fisico era muscoloso, non molto alto, ma di certo sapeva farsi rispettare se era il capo.
Mi guardai attorno meravigliata e intimorita allo stesso tempo. Subito la mia mano corse alla collana sotto la felpa, la accarezzai distrattamente come per darmi forza e calmarmi allo stesso tempo.
All'improvviso uno dei lupi-guardia dietro di me mi strattonò per un braccio, facendomi sedere a forza su una delle sedie poco distanti.
Incredibilmente non mi legarono, evidentemente non ero considerata una minaccia per loro.
Ero solo io contro un branco intero.

"Bene. Bene. Bene" scandì in modo mellifluo l'alpha
"È arrivata Capucetto Rosso nella tana del lupo... come ci si sente? Paura?" e aprì la bocca in uno spaventoso sorriso da cui si notavano i canini affilati illuminati dal bagliore delle lampade.
Deglutii rumorosamente, il mio cuore iniziò a battere più forte e le mani a sudarmi. Sarei mai uscita viva di là?
Il grosso lupo si avvicinò piano, fino a che non mi fu abbastanza vicino per afferrarmi senza cerimonie il viso e accarezzarmi con finta dolcezza la guancia.
"Dovrai avere un po' di pazienza, Capuccetto Rosso, fra poco arriverà il cacciatore. Le spie mi hanno già informato della sua intenzione di salvarti... ci avevo visto giusto" aggiunse pensieroso "Cosa ci trova in te esattamente? Ah... giusto" e fece un risolino da pazzo "Sangue fresco!"
Rise come se avesse fatto la battuta migliore al mondo.
"Mi dispiace, appena avrà finito di giocare con te passerà a quella successiva. Sei solo un involucro pieno di sangue e di carne morbida. Mmm!" mi sussurò all'orecchio. Era completamente impazzito, mi metteva i brividi.
I miei occhi saettarono terrorizzati da un punto all'altro della stanza cercando una qualsiasi via di fuga per poi appoggiarli implorante su quelli di Jan.
Ti prego, aiutami!  Era la mia muta richiesta.
Il vecchio lupo si accorse di quel gesto e seguendo con lo sguardo la direzione del mio si accorse di chi stavo fissando.
"Toh, guarda!" disse fintamente sorpreso. Aveva gli occhi spalancati più del normale, la pupilla dilatata, eccitata, e la sclera completamente arrossata che faceva risaltare ancora di più il colore azzurro dell'iride.
"Conosci la sgualdrina" e indicò platealmente Jan, il quale serrò la mascella senza osare scomporsi
"Jan, mi sembra si chiami... Sai che dopo aver ucciso suo padre è stato costretto a sottomettersi a me?" mi chiese soddisfatto "Una vera goduria. Dovevi vederlo! Dovevi vedere la sua rabbia e la  sofferenza in quel momento, da morire dalle risate!" e rise da solo.
"Oh e aspetta, non è ancora finita" attraversò a grandi falcate l'intera sala fino a raggiungere il lato opposto e trascinare avanti un altro ragazzo. Lo gettò a terra con forza, tirandogli i capelli in modo da mettere in bella mostra il viso.
In quel momento mi ghiacciai sul posto, gli occhi sgranati.
"Anche lui è stato costretto a sottomettersi a me. Proprio l'altro giorno quando ti abbiamo presa, due piccioni con una fava"
Si abbassò all'altezza del viso di Morgan e alitandogli in faccia aggiunse:
"Peccato di non essere riuscito ad uccidere suo padre, avrei ingrandito volentieri i miei territori... " e gli lasciò la testa di colpo, alzandosi e colpendolo al volto con una ginocchiata.
Probabilmente gli spaccò il naso visto il sangue che prese a colargli dal viso. Morgan si accasciò a terra.
"No! Lascialo stare!" urlai rabbiosa, spingendomi in avanti. Subito la guardia alle mie spalle mi riacciuffò, facendomi sbattere nuovamente la schiena contro lo schienale.
"Shh bambina, non urlare che poi ti fai male" si avvicinò nuovamente a me
"Ti prometto che quando avrò sistemato la faccenda col vampiro la prossima a implorare di non essere uccisa sarai proprio tu, dolcezza, come è successo per la tua famiglia" mi rivelò
"Cosa?" sussurrai incredula, alzando gli occhi di scatto verso di lui.
Il lupo si inginocchiò di fronte a me in modo da avere il suo viso alla stessa altezza del mio. Dopodiché mi prese il mento, fissando le mie labbra e accarezzandole lentamente col pollice. Si avvicinò al mio orecchio
"I figli dei cacciatori di sovrannaturale vanno eliminati" mi baciò voluttuosamente il collo, poi la mandibola e infine vicino la bocca.
Mi pietrificai, il respiro mozzato.
"Cosa?" urlò una voce alla mia destra, Lidia "Avevi detto che l'avresti liberata! Che non le avresti fatto nulla! Che sarebbe potuta tornare a casa! Viva!" era ormai fuori di sé dalla rabbia. In quell'istante capii che aveva mentito loro.
Pensavano fosse una missione di recupero, non di omicidio.

Mi chiamo Nora. - Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora