Dopo aver mangiato ed essermi lavata e vestita, scendo in cucina e trovo i miei impegnati nelle loro effusioni d'affetto.
<<Ehm>>, dico schiarendomi la voce.
<<Oh, tesoro. Vieni, ti devo fare vedere la foto di un vestito stupendo per i tuoi diciotto anni>>, dichiara la mamma super eccitata.
<<Oh, Lily. Sei più agitata ed emozionata tu di nostra figlia>>, esclama papà ridendo.
Seguo la mamma vicino ad una rivista aperta sopra al tavolo e lì trovo l'immagine del vestito perfetto per me. Non ci sono parole per descriverlo.
<<Mamma, è bellissimo>>, sussurro senza fiato.
<<Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto. Conosco mia figlia>>, ammette mia madre ridendo.
<<Ma costa troppo. Non voglio che spendiate tanti soldi solo per un vestito>>, dico chiudendo la rivista e buttandola nel cestino.
<<Hannah, cosa fai? Per noi non è un problema pagarti il vestito dei tuoi diciotto anni>>, ribatte la mamma mentre recupera la rivista.
<<Papà, dì qualcosa>>, dico guardandolo.
<<Tua madre ha ragione, Hannah. Per noi non è un problema e non dovrebbe esserlo neanche per te>>, risponde sorridendomi.
<<Oh, va bene. Se questo vi rende felici, okay. Grazie mille>>, dico ringraziandoli.
<<Tesoro, lo facciamo con piacere>>, mormora mia madre prima di abbracciarmi.
Il campanello suona.
<<Chi può mai essere alle undici di una domenica mattina?>>, domanda mio padre mentre chiude il giornale e si incammina verso l'ingresso.
Apre la porta e mia zia Margareth entra come un tornado.
<<Tesoro della zia, ho saputo che non reggi bene l'alcol!>>, trilla mia zia prima di abbracciarmi stretta a sé.
<<Ecco l'elefante>>, sussurra mio padre.
<<Ti ho sentito>>, esclama la zia vicino al mio orecchio.
Papà scuote la testa ridendo e chiude la porta.
<<Ciao zia>>, dico ricambiando l'abbraccio.
<<Dovrai imparare a digerirlo, tesoro. Quando andrai alle feste con i ragazzi come farai?>>, domanda preoccupata.
<<Semplice. Non uscirà con i ragazzi e soprattutto non berrà>>, risponde mio padre geloso.
<<Papà!>>.
<<Oh, Dylan. Mi sembra di vedere la copia sputata di mia sorella>>, dichiara sbuffando.
<<Cosa vuoi dire?>>, chiedo curiosa.
<<Anche tua madre non beveva, ma quando ha conosciuto tuo padre si è lasciata andare. Sì, non come un'alcolizzata, però ha imparato a divertirsi, sempre con discrezione>>, racconta la zia mentre prende posto su una sedia della cucina.
<<Okay, grazie Margareth per averci illuminati sul mio passato>>, ribatte arrabbiata mia madre.
<<Ehi, mamma. È tutto okay. Non supererò mai più il limite, perché odio bere e perché questo mal di testa lo ricorderò ancora per molto tempo>>, dico mentre cerco di fare passare il dolore alle tempie.
<<Tieni>>, mormora mia madre prima di passarmi una pasticca.
La ingoio con l'acqua e chiudo gli occhi sperando che il dolore passi in fretta.
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Reflection 2
ChickLitApro gli occhi. Sono confusa. Perché sono a Miami? Nella mia vecchia stanza? Sopra al mio vecchio letto? Dovrei essere a New York. Dovrei essere alla festa di compleanno di mia sorella, Celine. Dovrei essere insieme al mio ragazzo, Chris. Improvvisa...