Capitolo 23

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<<Scusa per mio padre>>, mormoro mentre una piccola nuvoletta di fumo esce dalle mie labbra per colpa del freddo.

Oggi le temperature sono scese al di sotto del normale. Di solito anche alla sera c'è abbastanza caldo, siccome qui a Miami abbiamo un clima tropicale.

<<Non preoccuparti. Lo capisco>>, risponde sorridendomi.

<<Dov'è la tua auto?>>, chiedo mentre stringo le braccia intorno al corpo cercando di proteggermi dal vento serale.

<<Chi ha detto che sarei venuto in auto?>>, domanda ridendo.

<<Sei venuto a piedi?>>, esclamo sorpresa.

<<Cosa? No!>>, ribatte con una risata. <<Ti presento la mia bambina>>.

Mi indica una moto poco distante da noi. Una Ducati se non sbaglio.

<<Tu guidi una moto?>>, sussurro incredula.

<<Certo. Io e la mia bambina siamo una cosa sola>>, spiega salendo sopra alla sua moto.

Si infila il casco e me ne passa un altro, aspettando che io lo prenda.

<<Io non salgo sopra a quel bolide>>, dico rifiutando il suo invito.

<<Rossa, non avrai mica paura?>>, domanda alzando un sopracciglio.

<<Sì, ho paura. Non sono mai salita sopra ad una moto>>, affermo chiudendo gli occhi.

Sento un rumore e subito dopo le mani di Seb sono sopra alle mie guance.

<<Rossa, guardami>>, bisbiglia a pochi centimetri dalle mie labbra.

Apro gli occhi e osservo le sue due pozze d'acqua cristalline.

<<Ci sono io qui con te. Non lascerei mai che ti accadesse qualcosa>>, dichiara ricambiando il mio sguardo.

Gli sorrido timidamente e accetto il casco che mi porge.

Lo infilo e cerco di chiudere il cinturino sotto al mento, ma Seb prende l'iniziativa e me lo chiude lui.

<<Grazie>>, sussurro con il cuore che mi batte forte.

<<Vieni>>, dice facendomi sedere sopra alla moto.

Lui si siede davanti a me e prende le mie mani tra le sue, facendomi cingere la sua vita con le mie braccia.

<<Tieniti forte e abbassa la visiera>>, mormora. <<Non lasciare mai la presa>>, aggiunge serio.

<<Okay. Dove andiamo?>>, chiedo curiosa.

<<È una sorpresa>>.

Abbasso la visiera del casco e subito dopo stringo forte le mie braccia attorno alla sua vita, come se fossi un serpente che stritola la sua preda senza lasciarla andare.

Seb accende la moto con un rombo profondo e poco dopo si lancia per le strade di Miami, lasciandomi con la curiosità del luogo del nostro primo appuntamento.

Osservo la sua guida morbida e fluida, anche quando esegue delle curve pericolose. Adoro il modo in cui accompagna dolcemente i movimenti del suo corpo con quelli della strada e infatti non mi accorgo che siamo arrivati a destinazione.

<<Dove siamo?>>, domando confusa.

Questo posto mi è familiare.

<<Siamo alla pista di pattinaggio>>, esclama togliendomi il casco dalla testa.

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