Sento mia madre mettere a posto la spesa in cucina, così metto al sicuro le fotografie dentro al primo cassetto del comodino e scendo le scale. Quando varco la soglia della porta la mamma mi da le spalle, ordinando il frigorifero. Si gira e spaventata si porta una mano al cuore.
<<Hannah? Cosa ci fai a casa?>>, domanda confusa.
<<Non mi sono sentita bene, così ho chiesto a Isabelle di riportarmi a casa>>, mento cercando di restare impassibile.
Non sono mai stata brava a mentire.
<<Hai la febbre? Male alla testa?>>, chiede preoccupata.
<<Avevo solo un indigestione, ma ora sto meglio>>, rispondo sedendomi su una sedia.
<<Resta qui, ho una cosa per te>>, esclama emozionata cambiando argomento.
La osservo mentre esce dalla cucina e si avvia in corridoio. Cosa sarà questa cosa? Odio le sorprese.
Ritorna con un'enorme busta bianca, dove vedo sbucare dall'interno del tulle nero.
<<Volevo dartelo stasera insieme a tuo padre, ma non posso aspettare>>, ammette eccitata porgendomi la busta.
La prendo lentamente, come se avessi paura del contenuto. Mi alzo e inizio a tirare fuori una scatola interamente beige, ricoperta dal tulle nero. Perché ricoprire una scatola con del tulle? Non mi sono accorta che sulla busta c'è il logo di Sherri Hill. Sherri Hill? Non voglio neanche pensare a quanto abbiano speso i miei. Okay, i soldi non ci sono mai mancati e non ci mancano tuttora, ma avrei preferito qualcosa di meno caro, anche se sento il cuore battermi forte nel petto. Sono emozionata. Tolgo il tulle attorno alla scatola e lentamente alzo il coperchio. All'interno trovo ancora del tulle nero e una volta tolto anche quello rimango paralizzata. È l'abito della rivista. Lo prendo delicatamente dalle maniche trasparenti impreziosite da un ricamo a foglie, come lo è la maggior parte del vestito color oro e me lo appoggio addosso. Non posso vedermi allo specchio in questo momento, ma so che è l'abito perfetto per i miei diciotto anni.
<<Mamma, è bellissimo>>, ammetto emozionata.
<<No tesoro, tu sei bellissima>>, ribatte venendomi ad abbracciare.
Ricambio l'abbraccio cercando di trattenere le lacrime. Improvvisamente, sento una scossa attraversarmi il petto. Cerco di riprendere aria e respiro affannosamente.
<<Hannah? Hannah, stai bene?>>, domanda preoccupata la mamma.
Scuoto la testa e chiudo gli occhi, cercando di rilassarmi. Faccio dei respiri profondi e la scossa che avevo sentito incomincia ad attenuarsi.
<<Mamma>>, sussurro. <<Sto bene. Non disturbare papà al lavoro>>, dico mentre la guardo armeggiare con il suo telefono.
<<Non disturbarlo? Hannah, ti ho visto sgranare gli occhi e diventare rossa in volto improvvisamente>>, spiega allarmata.
<<Ora sto bene. Mamma, sto bene>>, dico abbracciandola.
<<Non farlo mai più, Hannah. Ho pensato di perderti>>, ammette singhiozzando sopra alla mia spalla.
<<Non mi perderai, mamma. Non mi perderai>>, sussurro chiudendo gli occhi e godendomi l'abbraccio.
Quando si è calmata, dopo una tazza di tè e un pacchetto di fazzoletti, salgo in camera mia e sento il telefono suonare nella tasca del jeans. Lo tiro fuori e leggo il nome "Bells" sullo schermo. Scorro la barra per rispondere.
<<Ehi, chica! Com'è andata?>>, domanda ad alta voce dall'altra parte della cornetta.
<<Bene>>, rispondo cercando di capire dove si trova, con tutta la confusione che sento dal telefono.
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Reflection 2
ChickLitApro gli occhi. Sono confusa. Perché sono a Miami? Nella mia vecchia stanza? Sopra al mio vecchio letto? Dovrei essere a New York. Dovrei essere alla festa di compleanno di mia sorella, Celine. Dovrei essere insieme al mio ragazzo, Chris. Improvvisa...