Sono passati pochi giorni da quando Noah ha scoperto me e Seb insieme sulla spiaggia. Non sapeva che quel pomeriggio sarei andata a fare la mia prima lezione di surf, infatti se né andato subito dopo arrabbiato. Gli sono corsa dietro scusandomi con Seb, però lui è stato più veloce ed è sparito velocemente. Ho provato a chiamarlo e a mandargli dei messaggi. Non ho ricevuto nessuna risposta.
Adesso sto correndo, per liberare la mente dai miei pensieri.
Senza che me ne accorgessi, mi ritrovo proprio con i piedi nudi sopra alla sabbia fine della mia spiaggia preferita. L'ultimo posto dove non vorrei essere, anche se sono sempre venuta qui per restare da sola e per pensare.
<<Ehi, Hannah!>>, esclama in lontananza una voce familiare.
Seb.
Mi giro e lo trovo che corre verso di me insieme al suo cane Red. È bellissimo.
<<Ehi>>, dico salutandolo.
Red scodinzola ai miei piedi, desideroso di coccole. Lo accontento e chinandomi incomincio ad accarezzare il suo pelo morbido.
<<Quanto sei bello>>, mormoro mentre Red mi lecca la faccia come ringraziamento.
<<Vai Red>>, urla Seb lanciando un bastone lontano da noi.
Red incomincia a correre, lo prende e ritorna dal suo padrone correndo.
<<Bravissimo>>, dice baciandolo sopra alla testa.
Rilancia il bastone e insieme guardiamo Red correre felice sulla sabbia.
<<Posso farti una domanda?>>, chiedo interrompendo il silenzio imbarazzante che si è creato tra di noi.
<<Certo>>, risponde distogliendo lo sguardo dal suo cane.
<<Come mai l'hai chiamato Red se ha il pelo bianco?>>.
<<Perché mi è sempre piaciuto il colore rosso>>, ammette ridendo. <<Ero un bambino quando i miei lo comprarono per il mio compleanno e non sapevo che nome dargli. In realtà è stato lui a suggerirmelo>>.
<<Veramente? Come?>>, domando curiosa.
<<Avevo una palla rossa in casa e la prima cosa che Red fece fu prenderla in bocca e avvicinarsi a me. Voleva che gliela lanciassi>>, racconta sorridendo al ricordo.
<<Red è il nome perfetto per lui>>, sussurro mentre osservo il cane che ritorna ai piedi del padrone, prima di sdraiarsi esausto.
<<Senza di lui non so come farei>>, ammette guardando davanti a sé il mare burrascoso.
<<Perché?>>, sussurro interessata.
In un primo momento Seb non risponde. Continua a fissare le onde del mare che non smettono di battere sugli scogli. È un rumore rilassante. I suoi occhi seguono lentamente il movimento delle onde e dopo aver fatto un respiro profondo si volta verso di me.
<<Perché c'è sempre stato, nei momenti belli e quelli brutti>>, mormora guardandomi negli occhi.
Sento il cuore incominciare a battere più forte e le mani iniziano a sudarmi. Grazie al vento che tira le mie guance non diventano rosse come due peperoni, ma i capelli svolazzano intorno al mio viso, anche se sono legati in una coda.
Seb appoggia le dita sopra alle mie ciocche e le mette dietro al mio orecchio, scostandole dal mio viso.
<<Grazie>>, sussurro incantata dai suoi occhi azzurri.
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Reflection 2
ChickLitApro gli occhi. Sono confusa. Perché sono a Miami? Nella mia vecchia stanza? Sopra al mio vecchio letto? Dovrei essere a New York. Dovrei essere alla festa di compleanno di mia sorella, Celine. Dovrei essere insieme al mio ragazzo, Chris. Improvvisa...