Capitolo 24

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<<Rossa>>.

Qualcuno sussurra il mio soprannome.

<<Rossa, svegliati>>.

Apro piano le palpebre, riparandomi gli occhi con una mano quando la luce che circonda la stanza è troppo forte da sopportare.

Mi alzo guardandomi intorno confusa. Dove sono?

Il bianco avvolge ogni superficie su cui poso gli occhi e noto che non c'è una via d'uscita.

Non c'è nessuno intorno a me.

<<Rossa>>.

Ancora quella voce.

<<Chi sei?>>, domando con il cuore che mi batte forte nel petto.

<<Lo senti? Sento il tuo cuore battere, Rossa. E tu senti il mio? I nostri cuori battono a ritmo, come se fossero due pezzi mancanti di un puzzle. Insieme battono più forte>>, dice quella voce misteriosa chiara come il sole.

Cosa sta cercando di dirmi? Non capisco.

<<Non ci sarà nessuna distanza tra di noi, perchè da soli non siamo niente e insieme siamo una cosa sola>>, continua mentre sento le note di uno strumento che accompagnano la sua voce.

<<Come ti chiami?>>, riprovo sperando in una risposta.

Peccato che continui a cantare senza ascoltarmi.

<<Ho imparato ad amare tutto di te. Il tuo sorriso, i tuoi occhi, le tue lentiggini, la tua risata... I tuoi capelli rossi. I tuoi capelli rossi che mi hanno sconvolto la vita>>, mormora cantando con passione.

Improvvisamente sento le guance bagnate. Non mi sono accorta che stavo piangendo.

<<Non ci sarà nessuna distanza tra di noi, perchè da soli non siamo niente e insieme siamo una cosa sola>>, ripete il ritornello della canzone.

Mi asciugo le lacrime che stanno correndo incessantemente sulle mie guance come le cascate del Niagara. Non vogliono fermarsi. I miei condotti lacrimali stanno ascoltando il dolore e la tristezza nella voce del ragazzo e non smettono di rigettare lacrime sul mio volto.

<<Ami la musica come io amo te. Tu sei la mia bambina. La mia Rossa. E lo sarai per sempre>>, sussurra senza fiato la voce melodiosa.

Mi ritrovo a cantare il ritornello insieme al ragazzo sconosciuto con il cuore che pesa nel petto, come se io comprendessi il suo dolore.

<<Non ci sarà nessuna distanza tra di noi, perchè da soli non siamo niente e insieme siamo una cosa sola>>.

Il ragazzo smette di cantare e di suonare la chitarra, ma in compenso sento che piange.

Mi accascio per terra sul suolo bianco che ricopre tutta la stanza e ascolto il suo pianto in silenzio.

Le lacrime non smettono di scorrermi sulle guance, ma non le asciugo. Mi unisco al dolore del ragazzo misterioso.

<<Mi manchi>>, bisbiglia piano.

Un singhiozzo gli esce dalla gola, mentre capisco benissimo che lo voleva trattenere. Non vuole farsi sentire debole, a chiunque sia lì insieme a lui.

<<Mi manchi, Rossa>>, continua tirando su con il naso.

Io rimango in silenzio abbassando lo sguardo.

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