Capitolo 9

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È passata una settimana da quella fatidica notte. I miei genitori non si erano accorti di nulla, così io e Isabelle eravamo ritornate intorno alla mezzanotte. Nessuna delle due aveva accennato qualcosa su quello che era successo. Non c'era niente da dire. Oggi è un altro giorno di scuola e come tutte le mattine mi vesto e saluto i miei per incontrare Isabelle davanti casa. Da un po' di giorni è la nostra routine. Lei mi passa a prendere con la sua auto e in cambio io le procuro il suo caffè americano che tanto ama.

<<Buongiorno>>, esclama raggiante non appena le porgo il suo caffè.

<<Buongiorno>>, rispondo mentre mi allaccio la cintura di sicurezza.

<<Pronta per una giornata super eccitante?>>, domanda cercando di partire e di cambiare marcia con solo una mano.

<<Ti conviene finire il caffè e poi partire>>, dico mentre Bells spegne il motore dell'auto.

<<Hai ragione. Non voglio che la mia adorata Tessy si procuri delle ammaccature>>, ammette accarezzando il volante.

<<Tessy? La tua auto si chiama Tessy? Chi è che al giorno d'oggi da dei nomi alle proprie auto?>>, chiedo sorpresa.

<<Non offenderla. Lei ti può sentire>>, ribatte consolando Tessy.

<<Okay, scusami Tessy>>, dico accarezzando il manubrio.

<<Oh mio dio, non ci posso credere! Quello non è Noah?>>, chiede Bells eccitata e confusa allo stesso tempo.

Merda, mi ero dimenticata di lui!

<<Cosa? Noah? No, non può essere>>, cerco di rispondere mantenendo la calma.

Finché non si accorgerà di noi, andrà tutto bene.

<<Ehi, Noah!>>, urla Isabelle sbracciandosi fuori dal finestrino.

<<Cosa stai facendo?>>, esclamo preoccupata e in ansia.

Non voglio vederlo.

<<Gli chiedo se vuole un passaggio. Andiamo alla stessa scuola>>, mormora mentre cerca di attirare l'attenzione del mio vicino di casa.

Finalmente si accorge di noi e attraversa la strada.

<<Ciao ragazze>>, ci saluta con la mano.

<<Ehi, Noah. Stavi andando a scuola? Che ne dici se ti diamo un passaggio?>>, domanda civettuola Isabelle.

<<Oh, sarebbe fantastico, grazie>>, ammette mentre sale sul sedile posteriore.

<<Allora, cosa ci facevi di fronte alla casa di Hannah?>>, domanda curiosa partendo sgommando.

Mi devo tenere al sedile per non sbattere la testa sul finestrino. Ma chi le ha dato la patente?

<<Sono il suo vicino di casa>>, dichiara sganciando la bomba.

Isabelle frena nel bel mezzo della strada, stranamente vuota.

<<Cosa? Sei il suo vicino?>>, chiede incredula.

Non essendo preparata alla frenata brusca, sbatto la fronte sul vano portaoggetti di fronte a me. Dio, che male.

<<Oddio, Hannah. Stai bene?>>, domanda preoccupato Noah.

<<Sì, sto bene>>, rispondo massaggiandomi la parte dolorante.

Scommetto che fra poco mi verrà un bel mal di testa.

<<Quindi, fammi capire bene>>, continua Isabelle. <<Sei il suo vicino di casa e nessuno dei due ha voluto informarmi di questa notizia?>>.

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