Arriviamo a destinazione e Noah parcheggia vicino all'entrata del ristorante più costoso di Miami.
<<Noah, non dovevi>>, dico mentre lo raggiungo davanti al cofano dell'auto.
<<Questo ed altro per la mia ragazza>>, risponde dandomi un bacio a stampo.
Mi prende per mano e raggiungiamo l'ingresso, dove una cameriera ci chiede se abbiamo prenotato.
<<Scott>>, la informa Noah con il suo cognome.
<<Prego, seguitemi>>, ribatte subito dopo aver controllato la prenotazione.
<<Come hai fatto?>>, chiedo una volta che la cameriera ci ha lasciati da soli.
<<A fare cosa?>>, domanda confuso facendomi accomodare sulla sedia.
<<Ad aver trovato un tavolo con così poco preavviso>>, ammetto sorpresa.
In questo ristorante devi prenotare almeno un anno prima per avere un tavolo disponibile. Non so come ci sia riuscito Noah con pochi giorni di preavviso.
<<Non preoccuparti>>, dice sorridendomi.
Si siede di fronte a me e prende la mia mano sulla sua, appoggiata sul tavolo.
<<Ti devo dire una cosa>>, incomincio facendo un respiro profondo.
<<Dimmi>>, mormora concedendomi tutta la sua attenzione.
<<Incomincerò a...>>.
Veniamo interrotti dalla cameriera che ci porta i menù. La ringraziamo e li apriamo, sfogliando le pagine per vedere cosa mangiare.
<<Stavi dicendo?>>, domanda Noah mentre sfoglia attentamente il menù.
<<Prenderò delle lezioni di surf>>, annuncio entusiasta.
<<Davvero?>>, esclama sorpreso alzando la testa. <<È fantastico, Hannah>>.
<<Da Seb>>, aggiungo subito dopo.
<<Cosa?>>.
<<Si è offerto di insegnarmi a praticarlo>>, spiego lasciando la sua mano per cominciare a guardare i nomi delle pietanze sul menù.
<<Non voglio che tu lo faccia>>, ammette arrabbiato con la mascella tesa.
<<Noah, è solo un amico. Non devi preoccuparti>>, dico sperando che cambi idea.
<<Quando si sarebbe "offerto"?>>, chiede facendo le virgolette in aria sull'ultima parola.
<<Stamattina>>, affermo sincera.
<<Vi siete visti stamattina?>>, dice con enfasi stringendo le mani a pugno.
Le cose si mettono male.
<<Stavo correndo e l'ho visto, tutto qui. Abbiamo parlato e gli ho detto che ho sempre voluto imparare a fare surf>>, spiego cercando di placare la sua furia.
<<Stavi correndo? Tu?>>, domanda incredulo.
Mi sono dimenticata che tutti credono che io sia una pigrona.
<<Stavo camminando veloce>>, mi correggo tentando di essere convincente.
<<Ti dirò la verità, Hannah>>, inizia incrociando le dita delle mani appoggiate sopra al tavolo. <<Non sono contento di questa situazione, ma ti appoggerò>>, continua sorridendomi.
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Reflection 2
Romanzi rosa / ChickLitApro gli occhi. Sono confusa. Perché sono a Miami? Nella mia vecchia stanza? Sopra al mio vecchio letto? Dovrei essere a New York. Dovrei essere alla festa di compleanno di mia sorella, Celine. Dovrei essere insieme al mio ragazzo, Chris. Improvvisa...