Capitolo 19

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Arriviamo a destinazione e Noah parcheggia vicino all'entrata del ristorante più costoso di Miami.

<<Noah, non dovevi>>, dico mentre lo raggiungo davanti al cofano dell'auto.

<<Questo ed altro per la mia ragazza>>, risponde dandomi un bacio a stampo.

Mi prende per mano e raggiungiamo l'ingresso, dove una cameriera ci chiede se abbiamo prenotato.

<<Scott>>, la informa Noah con il suo cognome.

<<Prego, seguitemi>>, ribatte subito dopo aver controllato la prenotazione.

<<Come hai fatto?>>, chiedo una volta che la cameriera ci ha lasciati da soli.

<<A fare cosa?>>, domanda confuso facendomi accomodare sulla sedia.

<<Ad aver trovato un tavolo con così poco preavviso>>, ammetto sorpresa.

In questo ristorante devi prenotare almeno un anno prima per avere un tavolo disponibile. Non so come ci sia riuscito Noah con pochi giorni di preavviso.

<<Non preoccuparti>>, dice sorridendomi.

Si siede di fronte a me e prende la mia mano sulla sua, appoggiata sul tavolo.

<<Ti devo dire una cosa>>, incomincio facendo un respiro profondo.

<<Dimmi>>, mormora concedendomi tutta la sua attenzione.

<<Incomincerò a...>>.

Veniamo interrotti dalla cameriera che ci porta i menù. La ringraziamo e  li apriamo, sfogliando le pagine per vedere cosa mangiare.

<<Stavi dicendo?>>, domanda Noah mentre sfoglia attentamente il menù.

<<Prenderò delle lezioni di surf>>, annuncio entusiasta.

<<Davvero?>>, esclama sorpreso alzando la testa. <<È fantastico, Hannah>>.

<<Da Seb>>, aggiungo subito dopo.

<<Cosa?>>.

<<Si è offerto di insegnarmi a praticarlo>>, spiego lasciando la sua mano per cominciare a guardare i nomi delle pietanze sul menù.

<<Non voglio che tu lo faccia>>, ammette arrabbiato con la mascella tesa.

<<Noah, è solo un amico. Non devi preoccuparti>>, dico sperando che cambi idea.

<<Quando si sarebbe "offerto"?>>, chiede facendo le virgolette in aria sull'ultima parola.

<<Stamattina>>, affermo sincera.

<<Vi siete visti stamattina?>>, dice con enfasi stringendo le mani a pugno.

Le cose si mettono male.

<<Stavo correndo e l'ho visto, tutto qui. Abbiamo parlato e gli ho detto che ho sempre voluto imparare a fare surf>>, spiego cercando di placare la sua furia.

<<Stavi correndo? Tu?>>, domanda incredulo.

Mi sono dimenticata che tutti credono che io sia una pigrona.

<<Stavo camminando veloce>>, mi correggo tentando di essere convincente.

<<Ti dirò la verità, Hannah>>, inizia incrociando le dita delle mani appoggiate sopra al tavolo. <<Non sono contento di questa situazione, ma ti appoggerò>>, continua sorridendomi.

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