Se mi guardi negli occhi , non mi trovi più

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Rimasta sola, ho deciso di affogare il dispiacere nella mia unica consolazione: il cibo.
Ho mangiucchiato quel tramezzino dall'aria stranamente invitante per tenere a bada anche il nervosismo crescente.
Dopo aver constatato di essere in trappola e di non avere via di uscita, decido di risalire in camera.

Mando un messaggio a Mandy perché sono seriamente preoccupata per lei. Dopo pochi minuti arriva la risposta. Anche lei è sveglia, non riesce a prendere sonno.
Mi conferma che sta bene, che ha saputo che sono stata male e che vuole che rimanga lì fino domattina per recuperare le forze, senza fare obiezione.

Sa che i miei attacchi di panico mi lasciano inerte per una buona mezz'ora, ha sperimentato di persona.
Apprezzo si preoccupi per me, ma tenermi come un leone in gabbia, non mi calmerà assolutamente!Voglio solo tornare a casa, abbracciare il mio orsacchiotto, tornare nella mia confort zone, lontana da tutto questo.

Passo tutta la notte a rigirarmi nel letto.
Sono le cinque, e avendo ben capito che non sarei riuscita a cedere fra la braccia di Morfeo, decido di scendere giù alla ricerca di un po' d'acqua.
Questa casa è davvero enorme. Potrebbero viverci altre due famiglie. Ma a quanto ho capito la sua famiglia sta parecchio bene.
A proposito..ma siamo soli, io e lui? Se ci fossero i suoi cosa potrebbero pensare? Dio, in che situazione mi sono andata a cacciare?

Ma fra poche ore mi sentirà, eccome.
Gironzolo per la casa fin quando trovo la cucina. È di dimensioni esagerate per essere un luogo dove semplicemente si prepara pranzo e cena.

Dopo aver ispezionato attentamente i vari stipetti, finalmente scovo i bicchieri .
Ne prendo uno e mi verso un bicchiere d'acqua.
《 Uno anche per me, grazie .

Per lo spavento, il bicchiere vola per terra e il rumore del vetro rompe il silenzio tombale.
《Ma sei impazzito? Ma perché non avverti? hai sempre questo vizio di palesarti dal nulla!》constato notevolmente irritata .
《 Mmm..Se proprio devo essere preciso, la pazza sei tu.
Mi hai scagliato un vaso contro con il rischio di uccidermi! Secondariamente, questa è casa mia, sono libero di muovermi come mi pare》risponde con la solita arguzia.
《Ah io sarei la pazza? mi sono svegliata in un altro letto, ero ovviamente spaesata!potevi scrivere un biglietto, che so...è che ci provi gusto a terrorizzarmi!》 rispondo esterefatta, riducendo gli occhi a due fessure.
《Almeno non eri nuda a letto...》 dice inarcando un sopracciglio 《 e poi non ti sono indifferente,almeno》continua con il suo solito sorrisino sghembo.

《Fly down, baby》 rispondo con una faccia schifata. 《Oh sentitela , l'Italiana》 mima le virgolette con quella faccia da sberle.
Mi avvicino minacciosamente a lui, pronta a tempestarlo di pugni,per dargli male sul serio stavolta. 《 Ahi...accidenti...》sento una fitta trapassarmi e più che marciare alla carica, sto zoppicando pietosamente.

Un pezzetto di vetro mi ha tagliato all'altezza della caviglia. Alex, si acciglia e intuendo il problema, si china verso di me.
Mi prende di peso come una bambola e mi mette sul bancone.

Shampoo mandorle e vaniglia. Ha buon gusto,almeno. Come sempre dirotto i miei pensieri , per distrarmi dalla visione di questo angelo caduto, prostrato qui davanti.
《Hey, fammi vedere, sta un po' ferma..ma come si fa ad essere così imbranati?》 《 Senti bello, se tu non mi avessi spaventata , io non sarei qui, anzi se non mi avessi portato via...》
《 Ok ok ,frena. Sta zitta un attimo o ti imbavaglio》 mi soffia a pochi centimetri, con un aria poco amichevole.
Deglutisco rumorosamente .
Ma che problemi hai? Sarai mica Mr Grey versione rock?
《 Prendo qualcosa per medicarti, sta ferma, non muoverti》 dice perentorio.
《 Dove diavolo vuoi che vada?》rispondo snervata.

Lo vedo sparire per qualche minuto e ritornare con un kit medico fra le mani.
Mi afferra la caviglia , rigirandola fra le mani forti e mi tampona la ferita così delicatamente che non sembra nemmeno sia lui a farlo .
Passa alla fasciatura con una sicurezza tale che inizio a sospettare che faccia l' infermiere.
《 Abbiamo finito, Taz. Sei una piccola pasticciona, incasini sempre tutto...》 sorride,lasciando spazio alle sue adorabili fossettine.

Riconfermo, secondo me è bipolare.
《 Grazie Alex...però buona parte di tutto questo casino è anche tua》rispondo facendo una linguaccia.
《Beh, Giulia...posso solo farmi travolgere, ricordi?》
Deglutisco rumorosamente. Il telefono ci aveva interrotto mentre parlavamo alla grotta ,ed ora la sua bocca rosea è a una distanza indecente dalla mia.

Sono appoggiata sul bancone con le gambe a penzoloni, e non posso né correre, né scappare.
Penserebbe che sono pazza.
No, già lo pensa. Ma sono esattamente come un Grizli ferito e non posso difendermi.
Cosa fare?
Ecco si, chiudi gli occhi, Giulia.

No. Non come nei film attendendo il famoso bacio, tanto desiderato.
Ma come i bambini spaventati, perché tutto questo mi spaventa.
Alex mi spaventi, per come fai scorrere linfa vitale nelle mie vene da tempo ghiacciate, per come mi spezzi e mi ricomponi.
E io vorrei dirglielo che ho passato la vita chiudendo gli occhi, perché al buio si sta bene, puoi immaginare ciò che vuoi e colorarlo come meglio credi.
O lasciarlo semplicemente nero. Perché si dice che il nero non sia un colore, quindi se dipingi sulla tela nera i tuoi problemi, verranno risucchiati nell'oscurità, cadendo nell'oblio, e diventando quindi, nulli.

Ma adesso non funziona.
Alex è qui.
Il suo profumo, riempie le mie narici, diventando il mio ossigeno, che entra in circolo regalandomi un'overdose di vita. E io non posso fermarlo. Posso solo pregare.
Perché tutto questo o mi condurrà a una provvisoria ma delirante felicità o a una caduta nel baratro più profondo che va oltre la costante apatia.

《Taz, apri gli occhi..guardami, ti prego 》. Lo guardo e sento le guance bagnate. Sto piangendo ma non so se per paura o felicità.

《Non voglio farti del male, non temere di guardarmi .
Io voglio che tu continui a guardarmi, perché mi hai scavato dentro in meno di tre giorni, spostando macigni di indifferenza,strati di superficialità.

Tu mi scolpisci e colpisci con la dedizione di un artigiano quando lavora alla sua opera. Senza sosta .
Colpi forti, alternati ma decisi.
Stai facendo emergere qualcosa che è sempre rimasto dentro, in un angolo buio e recondito,a cui non ho saputo dare forma e senso.
E anche se tutto questo è spaventosamente strano, come se tu mi conoscessi meglio di me stesso, ti prego non fermarti adesso. Non nasconderti》

Resto con le parole impigliate in gola. Sono stata abituata a sapere di essere un punto di riferimento per papà o Mark, ma da un punto di vista strettamente pratico,se così si può dire.

Ma Alex, ora, mi sta urlando silenziosamente con gli occhi un segreto inconfessabile, a cui non sa dare un nome.
Sta cercando se stesso attraverso chi, di se stesso,non riconosce altro che un involucro arido.
Vorrei urlargli di non guardarmi, che non ho mani solide per aiutarlo a scavare,perché non ho braccia forti per alzare i miei,di macigni .
E invece resto lì, incastrata tra l'aroma di mandorla e vaniglia, che da quel momento in poi ricorderò come un' iniezione di vita.

Un brivido sopra la follia.
Giulia si lascerà andare prima o poi?lo scoprirete solo leggendo😘

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