Luce.
Mi fanno male gli occhi tanto che non riesco ad aprirli.
Mi sento stanchissima.
Sono in un letto, il mio letto e con la mia coperta preferita di Winnie Pooh, addosso.
Ne riconosco la morbidezza, è stata la mia migliore amica durante le sessioni universitarie e i lunghi pomeriggi di studio.Come ci sono arrivata qui?
Mark,il freddo intorno,io raggomitolata per terra..
Dove sei?
Come se lo avessi chiamato con il pensiero, lo ritrovo seduto, intento a scrutarmi con i suoi pozzi neri, sulla sedia accanto al letto.
《Vedo che non posso lasciarti sola..》
《Sicuro di stare bene?sembra tu abbia visto un fantasma》rispondo flebilmente.
《Vedo che l'ironia continua ad essere il suo forte, signorina Giulia Fanti》
《 Con te come non potrei? e poi le sembra normale intrufolarsi così in casa altrui signor Alex..》 mi accorgo che non so il suo cognome.
《Peterson.. 》sorride.
《Ecco, Peterson..potrei denunciarla》rispondo sorridendo,sotto i baffi.
Ma lui sta al gioco solo per poco.
《Giù, come posso aiutarti se non mi dici che ti succede?》.Sospiro,chiudendo per un attimo gli occhi.
Da dove dovrei cominciare? come potrei dirgli che,da quando sto con lui ho riscoperto il brivido della vita,ma allo stesso tempo i miei sogni stanno cambiando forma,dandomi il tormento?
Lui che sembrava placare questa tempesta,sembra stia facendo la guerra al mio inconscio,che continua a sferrarmi pugni diretti.
Un incontro di wrestling, ma con la differenza che qui non c'è un vinto o un vincitore.
La campana non suona mai,il dolore mi mette alle corde, nonostante io non sia più solo in ginocchio.
Sono stesa per terra, sventolando la bandiera bianca.《Alex..è complesso》
《Abbiamo tutto il tempo..》
《Sono molto stanca...》volto il capo dall'altra parte, tagliando corto.
《Hai avuto un attacco di panico o cosa? ho fatto una ricerca, è normale sentirsi così..ma non ho intenzione di lasciarti sola, e visto come sei conciata non credo proprio tu possa sbattermi fuori》risponde, vincente.
Si sdraia accanto a me senza chiedere il permesso.
Ma questo è da Alex, lo so.
Il suo profumo invade i miei sensi e nonostante l'imbarazzo lascio che entri nella mia confort zone, coprendosi persino con la mia amata copertina.
《Come siamo coccolosi..》lo vedo trattenere una risata e gli rifilo una gomitata.
《Se continui con queste constatazioni inopportune, ti butto giù dal letto》
《Mmm...sembra un' attività interessante fare un po 'di movimento》.Non può averlo detto sul serio.
Alex non è il primo ragazzo che bacio,ho avuto qualche storiella, ma non mi sono mai spinta oltre.
Ma non per questo, non capto le sue allusioni lascive.
《Non mi sembravi così restia oggi..》 continua, prendendomi in giro.
Si avvicina sempre di più, spalanco gli occhi sorpresa e una sensazione di fuoco,all'altezza dello stomaco si irradia per ogni nervo del mio corpo.
《Giù, non farò niente che tu non vorrai, se non mi darai tu il consenso, anche se mi è difficile adesso》 .
Si allontana da me senza interrompere il contatto visivo, uscendo dalla mia safe zone.
Ma invece di tirare un sospiro di sollievo, mi sento come se mi avessero privato dell'ossigeno.Lo osservo di sottecchi, il suo sguardo vaga per la stanza, come se volesse captare qualche cosa in più su di me.
Quello che io capto,con mia grande vergogna sono i miei vestiti per terra, tranne la sua maglietta, perfettamente piegata.
《Questa direi che è mia..》
Mi alzo dal letto decisa 《Eh no , ormai è mia..Ne avrai a centinaia così》
《E perché dovresti tenerla?》mi fissa dall'alto verso il basso.
《Perché ormai è mia..》
《E non solo..》si abbassa, sollevandomi di peso,sulla scrivania.
《 Vorrei non doverlo fare, ma devo chiedertelo..posso baciarti?》sospira a pochi centimetri da me.
La mia risposta è muta, ma esaustiva.
Per la seconda volta, sono io a fiondarmi su di lui.
È come buttarsi da un aereo senza averlo mai fatto.
Un vuoto all'altezza dello stomaco,adrenalina pura.
Approfondisce il bacio,chiedendomi dolcemente accesso alla mia bocca, in modo tutt'altro che innocente.
E mi dimentico di tutto. Ci siamo solo io e lui,in un vortice di passione.
Ma il mio essere, come al solito maldestra, rompe l'incantesimo.
Colpisco la foto poggiata sulla scrivania, che cade rompendo il silenzio, cadenzato fino a quel momento solo dai nostri respiri affannati.
Mi stacco bruscamente e lo vedo ridere di gusto 《Solo tu puoi interrompere un momento così》 dice con le lacrime agli occhi.
《E forse è stato un bene》 ammicca malizioso.
Sono stizzita, imbarazzata e infuriata.
《Ok calmati,sembra tu stia prendendo a fuoco, diavoletto della Tasmania》
《Alex..per favore..stai zitto》
《Sta ferma ci penso io...》
Prende la foto tra le mani esaminando la, e vedo che si blocca con la cornice tra le mani.
È una foto di noi, felici. Prima che tutto andasse a rotoli.
La tengo li, anche se mi fa male. Non voglio dimenticare, non potrei mai.《Siete identiche...》. So che si riferisce a mia madre.
La tiene in mano per un tempo più lungo del previsto,come se volesse esaminarne i dettagli.
La mascella si contrae, ma non capisco il perché.
Si volta, scrutandomi.
《Parlami di lei.. 》
Lo guardo con gli occhi stralunati. Come può chiedermi questo, adesso?
《Alex..io..》mi si forma un groppo in gola.
Si passa una mano sul viso, agitato, tormentato e non capisco cosa stia succedendo.
《Inizio allora..mia madre, si chiama Anna.
Si, ti stupirà ma i miei nonni erano italiani e anche se lei ha vissuto gran parte della sua vita qui, ma non rinnega le sue origini.
Mio padre,Tony, è un imprenditore. Viaggia spesso, ogni tanto mi chiama per assicurarsi che sia tutto ok》una risata amara gli scuote il petto.
《 Ma niente è ok, sai? Mia madre non è più la stessa. Ha sempre sopportato in silenzio che mio padre amasse segretamente ancora la sua migliore amica, ma quando lui glielo ha confessato apertamente, il suo cuore non ha retto》prende un bel respiro prima di continuare.
《 Ha avuto un infarto e se l'è vista brutta. Passa intere giornate in quello studio, con lo sguardo nel vuoto. Ha avuto un forte esaurimento a cui si alternano momenti di lucidità e voglia di vivere》Resto pietrificata dalle sue parole.
E mi rendo conto quanto io, in realtà sia una codarda. Il dolore è qualcosa a cui non puoi sottrarti ma può essere gestito, e in lui vedo una speranza.Mi avvicino, con gli occhi lucidi e il cuore in gola e lo bacio.
Benedico di averlo incontrato,di avermi mostrato la forza, nella debolezza .
E questo bacio sa di sale, lacrime spese per una buona causa,almeno una volta.
Piango per me per lui,per noi,per questa vita che ci vuole mettere al tappeto, ma noi siamo quelli che ce la fanno sempre.
Mi stacco solo un attimo.
《ti prego,usciamo. Voglio vedere le stelle, con te..》
Mi guarda e ci capiamo senza dire altro.
Abbiamo trovato forse,il nostro posto nel mondo.Giulia sta imparando a camminare adesso, sarà pronta per correre con Alex?
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RomanceGiulia, ha un vissuto forte alle spalle. Vive come meglio crede, anzi sopravvive. Il suo piccolo mondo è andato in frantumi con la morte della madre. Sembra il solito cliché eppure, il passato non ci lascia mai realmente. Non si tratta di colmare un...