L'alba dei nostri giorni

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È una bellissima giornata di primavera. Il cielo limpido, su cui si dipingono batuffoli di bianco e macchiato da stormo di uccelli in transito.

Il sole batte sul viso, riscaldandoci completamente, fuori e dentro.

John e Mark stanno portando i cestini del pic nic, mentre Mandy e Chuck sistemano la tovaglia sul prato.
Sembra una scenetta idillica.

Peccato che quell'ordine,viene ben presto sconvolto.

《Zioooo!》
《Ciao piccola!》
La bambina dagli occhi cerulei, saltella senza tregua, spettinandosi i capelli.
《Ma cosa mangia questa bambina?Alex per favore, tienila a bada!》si lamenta Mark preso di mira dalla bambina, mentre Sarah, al suo fianco ride beatamente.

《Elianne, vieni qui》dico perentorio.
《Ma papà...》dice, mettendo su il broncio.
《Fai la brava!》rispondo risoluto.
《Tale e quale a sua madre》dice John, lasciandosi andare ad una risata fragorosa.
《Nonnoo!》la bambina lo assale, ricoprendogli le guance di baci.
《E anche ruffiana come la madre!》esclama a tono Mark.
Elianne le fa una linguaccia, aggraziandosi il nonno con le sue moine.

《Ragazzi... volete venire a pranzare o mangeremo tutto noi!》esclama Mandy con le mani sui fianchi.
Tra risate varie, ci accomodiamo tutti.
Dopo aver mangiato a più non posso,decido di andarmi a distendere sotto un albero per schiacciare un pisolino.

《Piccola Taz in arrivo》la sua vocina stride contro i miei timpani.

Elianne parte all'attacco, schiacciandomi con tutto il suo peso, tirandomi le guance come fossero fatte di gomma.
《Papà...dormi?》
《No,amore...》Come potrei del resto?

《Dai, mi racconti la storia con mamma?》dice con aria supplichevole e le mani giunte.

Un nodo mi si forma in gola, e ci vuole un po' prima che riesca a parlare.
Come posso dirle di no?
《Vieni qua... te la racconto ,solo se mi prometti che poi vai da zio Mark a tormentarlo un po'》.
Un sorriso biricchino si fa spazio sul suo viso.
Sì, mi assomiglia in questo.

Flashback

La stanza puzza di disinfettante,e le sue occhiaie nere, contrastano con le pareti circostanti, del tutto candide.
Si tortura le mani, in imbarazzo.
《Guardami》
I suoi occhi, verdi, si fissano nei miei,e ho paura di annegare.
Una tristezza profonda, li decora, in modo alquanto stridente.
《Cosa significa questo?》le dico porgendole la lettera.
Ma non mi risponde.
《Tuo padre, Mark, Mandy...non hai pensato a loro? Ti rendi conto di come ci hai sconvolto? Spaventato?》

Alza lo sguardo, vedo le fiamme nelle sue iridi.
Brucia tutto quanto.
Brucia la sua anima.
《È proprio perché ho pensato a loro che ho deciso di andarmene. Se già sono sconvolti così...pensa se sapessero di tutto questo! Li farei morire!》urla, sconvolta, staccandosi la flebo.

《Sto morendo!M o r e n d o!!!》grida accasciandosi sul letto.

La realtà intorno sembra essersi distorta, le sue parole arrivano ovattate alle mie orecchie, l'aria non basta.
Mi sento devastato. Un taglio profondo, squarcia il mio petto, dal quale esce solo un grido muto.
Non può essere. Come? Quando?

《Voglio che vai via》dice senza degnarmi del suo sguardo.
《Io non me ne andrò, troveremo una soluzione》le dico tremando di rabbia.
Inizia a ridere, sempre più forte.
Fa paura.
Si blocca e con la morte negli occhi mi dice:《Non ce n'è. Ho la leucemia, mi restano pochi mesi...》

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