4.

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ELENA
Appena la porta della stanza si chiude alle mie spalle i brividi percorrono tutto il mio corpo pensando a ciò che mio marito mi ha ordinato di fare.
Stasera io, te e Celia dormiremo assieme se capisci cosa intendo per dormire, è un modo per riunire la famiglia e smettere di creare discussioni, voi siete le mie donne e dovete andare d'accordo, entro l'anno voglio che entrambe rimaniate incinta.
Il mio corpo è scosso da tremori dalla testa ai piedi e quando Mario se ne accorge si avvicina a me con una pasticca di beta bloccante e un bicchierino di Hennessy nella mano destra
"Bevi" ordina perentorio fissandomi in modo glaciale, con la mano tremolante prendo la pasticca e la ingoio, ingurgitando il liquido subito dopo mentre la sua amante non smette di sghignazzare
"Spogliatevi e poi voglio vedervi fraternizzare" prima che possa anche solo replicare Celia viene verso di me e mi strappa il vestito di dosso rovinandolo, capisco subito che è una chiara provocazione dovuta al fatto che ho preso il vestito che spettava a lei.
Nei minuti seguenti mi muovo seguendo i comandi di Mario e mi ritrovo completamente nuda sul letto con la testa leggerissima mentre Celia torreggia su di me, ad un certo punto prende due dita con le unghie  lunghissime, ci sputa sopra e senza alcun preavviso me le infila dentro facendomi letteralmente ululare dal dolore considerando il fatto che non sono per niente eccitata, continua a muoverle dentro di me con vigore graffiandomi completamente la vagina ed emette un ghigno vittorioso quando si accorge del dolore che mi sta procurando
Mario la spinge via da me e mi fa mettere a quattro zampe e mi penetra violentemente mentre mi ordina di leccarle la vagina cosa che non ho assolutamente intenzione di fare e quando se ne accorge mi assesta una sculacciata fortissima sul sedere che mi fa formicolare la natica dal dolore.
Mentre ho ancora le lacrime agli occhi mi appresto ad avvicinare la lingua alla sua apertura per fare finalmente ciò che mi è stato ordinato di fare ma vengo salvata dal bussare alla porta
"quien me està molestando ahora?" sbuffa Mario prima di scendere dal letto e prendere la sua vestaglia dorata per avvolgere il suo corpo completamente nudo.
Apre uno spiraglio della porta e sento la voce roca e profonda della nuova guardia del corpo, il suo timbro di voce mi provoca piacevoli brividi in tutto il corpo e ripenso a come il suo sguardo su di me alla sfilata mi mettesse soggezione e mi facesse imporporare le guance.
"Signore Los guerrilleros hanno capito dove siete e stanno venendo qui, dobbiamo tornare immediatamente a Boca Raton" dice la guardia
Los Guerrilleros, ovvero i guerriglieri sono una milizia filo comunista formata da ragazzi universitari poco più che ventenni che hanno letto troppo Karl Marx nella loro vita, si definiscono dei moderni Robin Hood e il loro scopo è quello di rapire parenti di persone ricche e facoltose e usare i soldi del riscatto per aiutare le persone che vivono nelle comunas ovvero i quartieri popolari cubani.
Anche se non sono esattamente esaltata all'idea che qualcuno cerchi di rapirmi devo dire che mi sento particolarmente sollevata che questa interruzione mi abbia strappato allo spettacolo perverso che era stato attuato da mio marito.
Mario si riveste rabbiosamente rimettendo la sua erezione nei boxer e ci ordina di radunare le cose nelle valigie velocemente.
10 minuti dopo siamo nel retro dell'albergo che cerchiamo di salire a bordo del piccolo van della Mercedes che sfreccia a tutta velocità.

THE BOSS WIFEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora