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DISCLAIMER :QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE FORTI CHE POTREBBERO URTARE LA SENSIBILITÀ DI ALCUNI LETTORI. Cerco di mascherare il mio assoluto
disgusto quando vedo Mario sorridere di sbieco davanti alla porta, più guardo il suo stupido ghigno più mi innervosisco pensando al fatto che la vita sia sempre clemente con i figli di puttana come lui, mia nonna diceva sempre che Dio da alle persone crudeli la possibilità di vivere a lungo in modo che si possano redimere delle loro azioni, ma credo che anche se Mario vivesse per mille anni non si pentirebbe mai perchè il seme del male gli è stato inculcato dentro sino a quando era in fasce e si è impossessato di lui come un tumore in metastasi, non si pentirà nè scuserà mai.

Scosto di proposito il bacio che sta cercando di darmi beccandomi un'occhiata carica di odio e disappunto da parte sua come se non mi fossi dimenticata di tutte le botte che mi ha dato prima di arrivare qui, bisbiglia qualcosa di incomprensibile dopodichè si scosta dall'entrata per lasciarmi passare.

All'interno del salone pacchianamente arredato in stile scarface trovo Celia seduta sul divano che fissa un bicchiere d'acqua come se fosse la cosa più interessante del mondo,è da prima dell'agguato che si comporta in modo strano, non cerca di insultarmi, deridermi, o picchiarmi e ha sempre l'aria di una che passa le giornate a piangere, vorrei domandarle che problema ha ma non me ne frega abbastanza.

Mi dirigo al piano di sopra con il bambino , scelgo una delle camere e mi ci addormento dentro con lui.

Quando mi sveglio il cielo è rossastro, segno che il sole sta tramontando , l'afa cubana mi ha fatto sudare a tal punto che ho tutti i vestiti incollati al corpo e i capelli sudati, così decido di andare in bagno e farmi una doccia , sto sotto il getto dell'acqua molto tempo, talmente tanto che tutto il bagno si è trasformato in una sorta di sauna , avvolgo l'asciugamano con un fiocco sopra al seno ed esco fuori dal box doccia.

Applico accuratamente la crema sulle mie gambe e , quando mi piego per prendere un altro pò di crema dalla confezione vedo riflesso nello specchio lo sguardo torvo e duro di mio marito, le sue mani sono chiuse in due pugni e sembra veramente incazzato
"Tu non puoi rifiutare tuo marito se io ti saluto, tu mi saluti, se io voglio un bacio, tu mi dai un cazzo di bacio" urla venendo verso di me, fa cadere l'asciugamano a terra e mi fissa intensamente il corpo
"Arrodillate" sibila freddamente mettendomi una mano sulla testa facendomi capire esattamente cosa vuole.
Si tira fuori il membro duro dai pantaloni e me lo sbatte a pochissimi centimetri dal viso.
"Ti prego non mi va" mormoro con gli occhi pieni di lacrime, non riesco nemmeno a finire la frase che mi arriva un potente schiaffo in pieno viso e quando apro la bocca dal dolore lui ne approfitta per infilarmelo dentro la bocca.
Muove i fianchi ad un ritmo spasmodico dandomi quasi i conati di vomito mentre si spinge nella mia bocca con totale noncuranza del fatto che possa piacermi o no, ho le lacrime che mi scorrono fino al petto, un principio di nausea e non sono per niente eccitata e lui comunque sembra godere al massimo, il suo pene pulsante sembra annunciare la fine della mia agonia, riversa il suo seme nella mia bocca e mi incita ad ingoiarlo.
Appena il suo respiro torna normale cerco di sgattaiolare via dal bagno ma mi prende per i capelli facendomi rigirare verso il muro freddo, il mio sguardo terrorizzato è rivolto alle piastrelle blu mentre cerco di darmi un contegno ed essere coraggiosa.
Mi apre le natiche e sputa direttamente nel mio orifizio, chiudo gli occhi e cerco di immaginare Nelson mentre mi scopa il sedere con forza ma neanche l'eccitante pensiero del sesso con la mia guarda del corpo riesce a farmi dimenticare cosa sta succedendo, continua a prendermi brutalmente da dietro sculacciandomi con forza fino a quando non sta per venire, lo rimuove da dentro di me e inizia a pompare forte con le mani fino a che i fiotti di sperma non si abbattono sul mio viso bruciandomi gli occhi.
"Ricordati che io sono il tuo dio, il tuo re, ti devi piegare al mio volere ogni singola volta che te lo dico e stai bene attenta perché se scopro che se tu stai cercando di fregarmi non ti immagini nemmeno cosa ti succederà" afferma prima di fare atterrare un misto di sputo e catarro direttamente sul mio volto.
Mi lascia per terra e sbatte la porta del bagno.

Non ho nemmeno più le forze per piangere o per fare niente, rimango per terra e vomito l'anima, i conati sono così forti che vomito pure sangue, ho i capelli tutti sporchi e gli occhi che mi bruciano per colpa del suo sperma, il petto mi fa malissimo e mi manca il respiro.
Ad un certo punto la porta si apre di scatto e mi rassegno ad altre percosse, tanto non ho la forza di fare altro ma quando riconosco il tocco forte ma deciso di Nelson su di me mi rilasso.
Mi solleva delicatamente e mi porta nella doccia con lo smoking addosso , apre l'acqua che mi scorre addosso liberandomi  di tutto lo schifo che ho addosso e mi insapona sia il corpo che i capelli.
Con lui riesco finalmente a lasciarmi alle mie debolezze ed inizio a piangere ed urlare mentre mi stringe a sé.

Note Autrice
Scusate per l'assenza ma ero impegnata con gli esami universitari, ora sono libera ed aggiornerò molto più spesso.

THE BOSS WIFEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora