ELENA
Mi sveglio il mattino dopo avvolta nelle coperte e con la camicia addosso che porta il suo profumo, un sorrisetto mi contorna le labbra quando ripenso alla consistenza morbida delle sue labbra sulle mie, all'eccitazione e ai miei gemiti mentre mi baciava come mai nessuno aveva fatto, affianco a lui mi sento diversa, mi sento che potrei essere molto di più di solo la moglie di Salazar, mi sento solo Elena ed anche se siamo in fuga dalla polizia mi sembra di essere molto più libera adesso che in quasi dieci anni di matrimonio con quello stronzo.
Osservo il piccolo Santiago dormire accanto a me e faccio un sorriso, non lo lascerò più, non ho idea di quale possa essere il mio futuro ora ma una cosa è certa: non permetterò più a nessuno di separarmi da Santiago anche se questo dovesse costarmi la vita e l'incolumità.
Abbiamo scoperto che soffriva di Tourette quando aveva solo due anni, dopo continue crisi in cui gesticolava ed emetteva versi senza senso lo abbiamo portato da un neurologo che gli ha diagnosticato questo disturbo neurologico e ha raccomandato la terapia che Mario ha rifiutato categoricamente etichettando il suo stesso figlio come un ritardato ed inadatto a governare il suo regno, così dopo mie continue proteste ha deciso di mandare mio figlio a vivere nelle colline di Cuba con i miei suoceri che mi hanno sempre detestata solo per il fatto che non fossi originariamente designata per stare con lui.
Strapparmi mio figlio è stato come estirparmi il cuore dal petto, se me lo tocco ora ricordo il vivido dolore che ho sentito squarciarmi quando mi è stato comunicato che non avrei più visto Santiago perché per via dei suoi "ritardi" mentali andava nascosto se non volevo ricorrere al metodo estremo di ucciderlo dal momento che era difettato.
che coraggio ci vuole per parlare così del proprio figlio e del proprio nipote, certa gente non ha idea di cosa sia il cuore.
Mi ricordo ancora le mie urla quel giorno e il modo in cui mi sono letteralmente aggrappata al mio bambino per far sì che non me lo togliessero e di tutte le botte che ho preso per essere stata disobbediente e non aver appoggiato in pieno la loro decisione, ho avuto un occhio viola e il corpo pieno di echimosi, ho pisciato sangue per giorni per via del calcio che mi ha lanciato Mario dritto sui reni, ha fatto picchiare a morte i miei genitori e li ha lasciati sul ciglio della strada come degli animali quando mi sono rifiutata di rivolgergli la parola una settimana dopo che i suoi se lo erano portati via, l'ho scoperto tramite foto lasciate sul mio letto e non mi è stata neanche data l'occasione di piangerli come si deve, non mi ha mai voluto dire dove si trovavano.
Questi pensieri mi fanno venire una rabbia tale che potrei rivoltare tutta la camera, spero che la polizia lo abbia preso e che qualche secondino lo riempia di botte facendogli sputare sangue, vorrei che il suo corpo sentisse tutte le sofferenze che hanno fatto provare al mio, probabilmente con la fortuna che mi ritrovo è ancora perfettamente vivo e vegeto che mi aspetta da qualche parte per picchiarmi.
All'improvviso il mio piccolino si sveglia ,apre gli occhi e mi osserva, gli sorrido e cerco di avvicinarmi ma inizia a muovere spasmodicamente le mani e ad urlare cose senza senso, il suo occhio sinistro si apre e si chiude ad una velocità assurda e non so come fare a calmarlo, lo afferro per le braccia, gli bacio la fronte e continuo a farlo fino a quando non si calma e le sue braccia non smettono di muoversi.
Lo porto in bagno per lavarlo dato che è tutto sudato ma appena tento di alzargli la maglia mi blocca, insisto fino a quando non me lo lascia fare e appena vedo che cosa si trova sotto ai suoi vestiti per poco non svengo: la sua schiena e il suo piccolo petto sono pieni di graffi e di segni che solo una spessa cintura di cuoio può lasciare.
" A nonno non piace quando ho gli attacchi" mormora nella sua vocina, gli occhi mi si riempiono di lacrime e vorrei avere Alvaro davanti per poterlo uccidere con le mie cazzo di mani , sono un branco di mostri senza cuore e prego che marciscano all'inferno quando ci arriveranno, lo lavo lentamente facendo attenzione a non toccare i graffi , dopodiché gli do un bacio e lo avvolgo in uno degli accappatoi di questo motel.
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THE BOSS WIFE
Romance"Il mio cuore ha iniziato a battere per l'unica persona che avrei dovuto evitare" Travis Webster è uno spietato agente della DEA che sta architettando la perfetta vendetta contro il figlio dell'uomo che gli ha tolto tutto ciò che aveva, Mario Salaza...