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ELENA

Credo di sentirmi mancare mentre il ragazzo davanti a me pronuncia quelle parole, so che sono vicina alla fine e che se lui dovesse sapere di più  riguardo a ciò che è successo tra di me e Travis\Nelson finiremo tutti e due uccisi da qualche parte e per quanto voglia odiarlo per essere nient'altro che uno sporco bugiardo mi è impossibile ignorare che il mio cuore è profondamente legato a lui e che per la prima volta nella mia vita amo qualcuno oltre a mio figlio, l'idea di non avere il tempo di dirglielo prima che succeda qualcosa mi fa impazzire, penso alla vita che sta nascendo in me e non ho idea di come possa fare per arginare questa situazione, appena inizierà a vedersi la pancia capirà subito che il bimbo non è suo dato che sono mesi che, per fortuna, non mi tocca.

L'espressione di Mario alle parole del ragazzo diventa granitica mentre gli spiega che qualcuno dall'alto  gli ha fatto una soffiata, il fuoco che gli leggo negli occhi mi terrorizza a tal punto che sento la nausea salire nel mio corpo, mi reggo ai lati del tavolo per non vomitare e cerco di allontanarmi dalla stanza nel modo più veloce possibile prima di rimettere irrimediabilmente ovunque e fare insospettire Mario.

TRAVIS

Elena lascia la stanza insieme ai bambini con un'espressione  a dir poco terrorizzata in volto, vorrei domandarle che cosa ha e scostarle i capelli dalla fronte ma adesso ho problemi ben più gravi di questo come l'uomo che fissa me e i suoi altri uomini che lo hanno raggiunto qui in maniera incredibilmente inquietante.

" Datemi ogni tipo di apparecchio elettronico che possedete ed aspettatemi fuori casa" dice digrignando i denti, annuisco e poso tutto sul tavolo non prima di aver premuto il bottone di emergenza sulla mia giacca che dovrebbe avvertire Steven del grande pericolo che sto correndo, il microfono è collegato a me ventiquattro ore al giorno e spero vivamente che lui abbia sentito tutto.


Ci dirigiamo fuori mentre Mario ispeziona i nostri armamentari elettronici, prego che i miei mi proteggano da lassù e forte della convinzione che nessuno sarebbe mai così fuori di testa da uccidere un'agente federale degli Stati Uniti aspetto trepidante il mio destino.

Gli uomini accanto a me tremano e cerco di non guardarli per non farmi prendere ancora di più dal panico e dopo quella che sembra un'eternità Mario esce di casa con un'espressione che non promette nulla di buono.

Si avvicina a noi con un ghigno malefico stampato in volto assieme al cugino, giunto apposta in città per aiutarlo

" Pensavo di avere eliminato le mele marcie tra di noi ma  ho appena scoperto che qualcuno di voi si è nascosto bene, è riuscito ad eludere i miei precedenti controlli, si è guadagnato la mia fiducia per poi deludermi, ma ha fatto un passo falso, quando volete fare le spie per lo zio Sam per lo meno ricordatevi di cancellare i vostri file dal cloud" passeggia vicino al mio viso mentre parla mentre io cerco di rimanere impassibile e non farmi tradire dal linguaggio del mio corpo, una goccia di sudore mi sferza il volto  lasciandomi il sapore salato a fior di labbra , la sensazione è fastidiosa ma se lui ha trovato informazioni su di me il sudore sarà l'ultima delle mie preoccupazioni.

"Mi fidavo, ti ho inserito nella mia cerchia di persone fidate , ti do da mangiare, stai con i miei figli ed è così che mi ripaghi? da quanto tempo fai parte della DEA? da quanto tempo sei pagato per spiarmi?" urla completamente fuori di sé e con mia grande sorpresa noto che il suo sguardo non è rivolto a me ma all'uomo di fianco a me, colui che mi ha assunto : Salcedo.

Lui lo fissa sbarrando gli occhi segno che è sorpreso quanto me delle accuse rivolte nei suoi confronti

" Non provare a negare bastardo, ho trovato di tutto sul tuo telefono" urla completamente fuori di sé mentre tira fuori il suo telefono e glielo sbatte in faccia  mostrandogli tutte le prove che lo inchiodano completamente, probabilmente Steve con qualche diavoleria sarà riuscito a spostare tutti i file sul suo telefono giusto in tempo per salvarmi il culo.

Mario gli molla un pugno in pieno viso che lo fa traballare e gli fa uscire una consistente quantità di sangue dal naso e a quello ne seguono altri quattro che  gli  spezzano il setto nasale in due parti; dalla mia posizione posso addirittura vedere l'osso che sporge dalla parte superiore del naso, uno spettacolo raccapricciante

" Io non ho fatto niente" urla come un pazzo iniziando a sputacchiare sangue dappertutto

" è chiaro come il sole che sia stato nelson, prima che lui venisse a lavorare qui i controlli della polizia erano stati sporadici e gli attacchi pure, arriva lui e ci attaccano continuamente, ma non te ne accorgi?" urla Salcedo verso Mario che, a quel punto rivolge a me tutta la sua attenzione, suo cugino mi punta prontamente una pistola alla nuca e io non so che fare per tirarmi fuori da questo casino.

" Tu accusi me? mi faresti uccidere per scagionarti? ma non hai vergogna? se ci fosse qualcosa su di me il mio telefono sarebbe stato trovato con qualcosa di compromettente io non ho intenzione di morire per le tue cazzate" urlo a mia volta mentendo spudoratamente, so di starmi comportando da stronzo ma non ho scelta.

Dietro di me il cugino di Mario sbuffa

" Sentite io mi sono stufato" dice togliendo la sicura dalla pistola


" No !" urlo con tutto il fiato che ho in gola


" Ti ho sentito al telefono, stai programmando di andartene dal paese, perché vuoi andartene se non hai fatto nulla mio caro Josè?" sibilo con tono cattivo nella sua direzione e sorprendentemente Salcedo non ribatte a queste mie accuse perché l'ho effettivamente sentito parlare di abbandonare il paese, a questa mia affermazione la pistola mi viene immediatamente tolta dalla nuca   e vengo spinto più in là sul prato ed entrambi accerchiano Salcedo.


" Ti senti al sicuro adesso vero? ma sappi che verrai ammazzato anche tu e la mia unica consolazione sarà vederti bruciare all'inferno assieme a me brutto figlio di..." non fa nemmeno in tempo a terminare la frase che Mario gli mette un sacchetto di plastica in testa stringendolo forte, per qualche minuto lui non smette di ansimare e di dibattersi poi si accascia a terra morto.

Il senso di colpa mi attanaglia le viscere ma in questa guerra sfiancante ogni arma è lecita, o io o lui.



THE BOSS WIFEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora