CAPITOLO -23-

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AVRIL

Sospiro sazia e appagata. Non avrei mai immaginato che sarei riuscita a stare a mio agio con Kimura. La zuppa di Miso che ha preparato era... buonissima.

Quando ho finito di mangiare , c'è stato un nanosecondo in cui ho intravisto il Kimura arrogante che ho conosciuto due settimane fa, quando volevo aiutarlo a riordinare la cucina, ma lui non era d'accordo perchè mi ha semplicemente ordinato di ritornare buona buona seduta sul divano. Mi sono dovuta mordere la lingua per non reagire e controbattere alla sua arroganza, non volevo contraddirlo proprio quando sta diventando più disponibile nei miei confronti. Quando mi ha detto che aveva cucinato lui, non lo so... l'ho valutato sotto un altro aspetto, più "umano". Sto scoprendo un altra parte di Kimura che non credevo possibile. Lui per me è un complicato enigma da risolvere. Ha l'aspetto minaccioso, ma credo sia una facciata, almeno "spero". Tutte le volte che mi guarda vado a fuoco, il suo sguardo incandescente mi fa sentire come se non desiderasse altro che portarmi a letto e sbattermi in modo violento. E onestamente se lui ci provasse... non credo che riuscirei a respingerlo. Anche ora che c'è una certa distanza fra di noi, sento il suo sguardo di fuoco addosso, Dio... Kimura è molto ma molto pericoloso, il potere che ha su di me quando mi guarda, o se solo mi parla è... da brividi, merda!

Forse dovrei spezzare questo silenzio imbarazzante e prolungato.

<<Sai Kimura anche a me piace cucinare>> butto lì all'improvviso mentre con mani nervose gioco con la coperta.

<<Davvero? buon per te!>> replica mentre legge un messaggio che gli è arrivato sul suo iPhone, rapita lo osservo digitare rapidamente una risposta, appena finito lo posa di nuovo sul ripiano, poi mi guarda come se non si fosse distratto per niente. <<Mi ero dimenticato di quanto mi rilassi cucinare...ma devo essere onesto con te, è stata la prima volta che ho cucinato la zuppa di Miso, a dire il vero, il merito va tutto a mia madre. Le ho telefonato e mi ha spiegato la ricetta e come prepararla>> mi spiega, mentre resto sempre più sconcertata dal suo cambiamento nei miei confronti... oh signore lui mi farà perdere del tutto la testa lo so; questo lato di Kimura... sarà davvero la mia rovina. Perchè diamine improvvisamente si sta comportando in questo modo con me?

Forse è solo una strategia per liberarsi di me senza sembrare crudele?

Lo guardo, ora mi sembra pensieroso, forse davvero sta cercando un modo gentile per dirmi di sloggiare.

<<Kimura posso farti una domanda?>> chiedo davvero interessata alla sua risposta.

<<Sentiamo. Spara!>> mi viene da ridere per la sua fronte corrugata.

<<Come mai ti sei dato tanto disturbo per me, quando invece desideravi solo uccidermi?>> chiedo, sfidandolo a darmi una risposta sincera.

<<Non montarti troppo la testa bambolina, sei stata molto male, avevi bisogno di aiuto. Punto. Non è niente di così eccezionale>> risponde sembrandomi quasi in difficoltà. È proprio una dannata impresa capirlo. Da quando mi sono svegliata sul suo divano, mi è sembrato così dolce e tenero, mi ha trattata con i guanti bianchi per tutto il tempo... poi basta un niente che diventa di nuovo restio, scorbutico e bastardo proprio come l'ho conosciuto. E' davvero fastidioso.

Lo guardo mentre cammina verso di me. È incredibilmente bello. Ogni volta che lo guardo non posso fare a meno di apprezzare quella bellissima scritta tatuata alla tempia che gli da un aria ancora più pericolosa e irresistibile. Si siede al mio fianco, tanto vicino che le nostre gambe si toccano. Il mio cuore salta un battito, la sua vicinanza mi rende irrequieta. Come è possibile che desidero quest'uomo in modo così sconvolgente? Come posso bramare un suo tocco. Una sua carezza. Come è possibile provare tutto questo per un uomo che a malapena conosco? Lui mi fissa. Anch'io lo faccio.

<<Parliamo?>> chiede serio.

<<Sì>> acconsento.

Kimura mi spiega quando e come mi ha trovata svenuta fuori la porta di casa, fino a quando mi sono risvegliata sul suo divano.

Mi ha fatto un resoconto dettagliato. Mentre parlava sul suo viso ho noto colpevolezza? rimorso? ma più probabile che mi stia sbagliando. Sono confusa, fino a questo momento non ha mai voluto davvero ascoltare quello che avevo da dirgli, mentre ora è più che deciso a farlo. Cosa è cambiato? Perchè adesso? Perchè ora vuole aiutarmi in tutti i modi?

Che sia chiaro, gli sono grata per il suo aiuto, ma non posso, e non devo più approfittarmi di lui. Non esiste. Solo a pensarci, mi sento morire per l'umiliazione.

<<Grazie Kimura, ti ringrazio per tutto quello che hai fatto e che ancora stai facendo per me, non eri obbligato... ma l' hai fatto... questo significa molto per me e non sai quanto>> lo guardo intensamente negli occhi, per fargli capire quanto è profonda la mia gratitudine, e qualcos'altro, che in questo momento non riesco a definire.

<<Okay mi hai ringraziato. Ma ora si fa come dico io, senza discutere hai capito? Tu per il momento rimani qui, poi ti prometto che troveremo una soluzione>> dichiara senza lasciarmi il tempo di oppormi.

<<Va bene, per il momento accetto il tuo aiuto... grazie davvero Kimura>> dico sentendomi stranamente agitata per l'inatteso rovescio della medaglia, è incredibile come improvvisamente mutino le situazioni, spero solo di fare la cosa giusta e di non pentirmene.

Lui mi fissa serio, mentre solleva un sopracciglio perfettamente arcuato e senza parlare, con odiosa lentezza, mi regala un sorriso davvero, davvero, ma davvero bellissimo! mette in mostra due fossette adorabili, deliziose, i suoi denti sono perfetti, così bianchi. Cazzo questo ragazzo mi sta mettendo in ginocchio in un battito di ciglia. La cosa peggiore? Lui è diventato... la mia "ancora di salvezza".

Inabissato nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora