CAPITOLO -7-

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AVRIL

Nascosta nel buio tetro della notte... mi sento una ladra. Per fortuna non fa molto freddo, ma l'umidità della notte mi si appiccica addosso.

Quel bellissimo bastardo senza cuore è rientrato come prevedevo. Accende le luci in casa. Vedo la sua ombra muoversi attraverso le tende. A un tratto non lo vedo più. Sospiro un po' dispiaciuta, in un certo senso, solo vederlo mi tranquillizza. Sapere che non sono totalmente sola, mi aiuta un po' ad affrontare la notte, anche se lui non deve sapere che sono ancora quì perchè ho paura di come potrebbe reagire, visto come si è comportato stamattina.

Dopo un lasso di tempo, per me estenuante, lo gnocco seducente apre le tende, dandomi così l'opportunità di ammirarlo tutto. Indossa solo dei jeans stretti. Porca vacca è sexy da morire! Lo scruto spiandolo come una stalker. Merda... sta andando verso la piscina. Le luci si accendono dandomi ancora di più la gioia di costatare tutta la sua mascolina perfezione. A torso nudo si vedono chiaramente altri tatuaggi. Che peccato... non poterli ammimare da vicino, non riesco a decifrarne i disegni. Dannazione a lui, quanto cazzo è bello. Mi ipnotizza, non riesco a distogliere lo sguardo da lui. Perchè ho questa forte sensazione di averlo già conosciuto? insomma più lo guardo e più mi sembra familiare, ma è assurdo, perchè non l'ho mai visto in vita mia.

Vengo distratta dalla direzione che prendono le sue mani. Oh cazzo! si sbottona i jeans e se li sfila disinvolto e i suoi movimenti sono così precisi, perfetti e sicuri che bramo dal desiderio di volerlo assolutamente toccare... Ma da dove cazzo mi stanno venendo fuori questi pensieri?!

Per un momento mi manca il respiro. Cavoli si sta guardando attorno e che diamine mica mi può vedere nascosta quì nel buio!?

Scuote la testa e in un nano secondo, splash, si tuffa in acqua. Comincia a nuotare dando delle energiche bracciate. Ahhh! Sospiro invidiosa ed estasiata insieme.

Lo osservo nuotare, non so per quanto tempo, mi dà l'idea di voler scaricare un po' di tensione o forse semplicemente gli piace nuotare... Boh! Ma in entrambi i casi, buon per me che guardo in maniera del tutto gratuita questo meraviglioso spettacolo.

Mentre sto quì a crogiolarmi nell'ammirarlo, il brontolio del mio stomaco si fa sentire prepotente, ricordandomi in maniera poco elegante, che sto morendo di fame. Santo Cielo potrei mangiare un bue intero in questo momento! Come se non bastasse devo fare anche la pipì. Sguscio del tutto fuori dal mio nascondiglio, approfittando che Kimura è impegnato a nuotare, altrimenti rischio di farmela addosso. Di soppiatto raggiungo l'albero di mele, mortificata e piena di vergogna, mi nascondo dietro di esso, mi sollevo il vestito e abbasso le mutandine... <<ahh... ti prego perdonami papà>> sussurro dispiaciuta. Svuotata la vescica mi precipito di nuovo nel mio giaciglio improvvisato. Oh cazzo! Nel frattempo Kimura è uscito dall'acqua e si sta avvolgendo un telo ai fianchi. Giuro, che solo per un secondo vorrei essere quel telo!

Ma da dove mi vengono questi pensieri e perchè cavolo non lo odio per come si è comportato stamattina?! Mi rimprovero scuotendo la testa. Sarà la situazione in cui mi trovo, le difficoltà che sto affrontando o la gran fame, ma sento che sto perdendo il lume della ragione.

Riporto la mia attenzione verso Kimura, catturata da lui, seguo ogni suo movimento con lo sguardo attento di una volpe. Prende da terra i suoi jeans, si accorge che gli è caduto qualcosa, perchè si riabbassa per raccoglierla. Con andatura lenta e sensuale si avvicina al murales, che mio padre ha disegnato con il nostro aiuto quando eravamo piccole. Lo studia curioso, guardandolo attentamente. Non credevo lo facesse. Kimura mi incuriosisce.

Dopo un po' rientra in casa, spegnendo tutte le luci, lasciandomi in balia dell'oscurità e della mia deprimente solitudine. Non mi rimane altro che cercare di riposare un po'. Prendo la felpa per coprirmi, la notte è umida e la temperatura si abbassa. Metto lo zaino sotto la testa come cuscino e cerco di non pensare a tutti gli insetti che ci sono in giro. Chiudo gli occhi rassegnata, cercando di dormire un po'. Sono stanca. Stanca davvero. Non appena sento lo sfinimento prevalere su di me, due occhi neri e profondi di forma allungata mi fissano prepotenti e so esattamente a chi appartengono... << Maledetto Kimura!>>.

Inabissato nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora