CAPITOLO -9-

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AVRIL

Entro in camera da letto di Kimura. Potevo scegliere di fare la doccia di sotto, ma ancora una volta non l'ho fatto... il pensiero di lavarmi nella stessa doccia, dove si è lavato lui, mi eccita troppo... Che cavolo mi sta prendendo? Non lo so. Ma quando penso a lui e al suo corpo, divento irrazionale. Prendo il suo bagnoschiuma e me lo verso sul corpo, massaggio lentamente i miei seni e immagino che siano le mani di Kimura a farlo. Sospiro smaniosa... come può un perfetto sconosciuto farmi eccitare a tal punto?! <<LO ODIO>>.

Esco dal bagno e mi asciugo in fretta. Indosso gli indumenti puliti. Controllo che non ci sia niente fuori posto, che possa far capire che ci sia stato qualcun'altro in questa stanza e vado di sotto. Mi dirigo verso il frigorifero e siccome sono rimasta senza il becco di un quattrino, spero che Kimura abbia rifornito la dispensa, così posso scroccare qualcosa da mangiare. Apro lo sportello, mmmh vediamo un po' cosa c'è di buono...prendo il vasetto di sottaceti, buonissimi! Prendo anche qualche fetta di formaggio, dell'acqua, un bricchetto di succo d'arancia. Apro gli sportelli per cercare il pane per sandwich. Ah... perfetto! tutto questo è gentilmente offerto da Kimura. Gesto molto caritatevole da parte sua. Mio Dio, sono diventata una scroccona. Metto tutto quanto nello zaino.

Guardo l'orologio alla parete. Sospiro... porca vacca, sono le due del pomeriggio. Ho una gran fame. Quasi quasi resto quì, tanto di sicuro lo sentirò arrivare e farò in tempo a smammare via da quì. Mi metto comoda sullo sgabello e comincio a mangiare...

Sbadiglio a più non posso. Sono molto stanca, ma è normale visto che non ho chiuso occhio tutta la notte e quell'enorme divano è un invito maledettamente allettante. Ma sì! accidenti mi basteranno pochi minuti di riposo restauratore su una superficie soffice, morbida e accogliente. Che male può fare? Salto giù dallo sgabello e vado spedita alla fonte del mio desiderio. Mi stendo emanando un sospiro di beatitudine. Mi tranquillizzo ascoltando il silenzio.

Spalanco gli occhi. Ho sentito il rumore del cancello chiudersi. Porca puttana! La stanza è avvolta nel buio, non vedo un accidenti. Merda! questo è perchè dovevo restare solo il tempo di riposare un po'. Dannazione a me! si vede che ero troppo stanca. Come un fulmine, afferro lo zaino precipitandomi alla portafinestra, ma cazzo! è troppo tardi... la porta dell'ingresso si apre... Stringo lo zaino tra le braccia e corro, fiondandomi dietro l'isola, dove ricordo di aver notato uno spazio vuoto in cui nascondermi. Merda, appena in tempo! Sento Kimura parlare con qualcuno con voce maliziosa e sexy, mi si rizzano i peli addosso. Cerco di capire quello che si stanno dicendo. È con una donna, e ti pareva... lo sapevo, è un puttaniere! Non appena il mio sguardo si è posato su di lui me ne sono resa conto. Lui e i suoi modi arroganti. Qualcosa si frantuma a terra. Urti, sussurri e gemiti... Oh cazzo! Ti prego, no no no no... per favore vattene in camera tua. Una risata femminile rimbomba nelle mie orecchie, è una risata provocante, maliziosa. <<Takumi>> la sento dire... Poi comincia a mugolare.

<<Voltati!>> ordina lui con voce autoritaria. I loro sospiri insieme formano una cacofonia per le mie orecchie. I gemiti e l'insopportabile suono di pelle che si scontra con altra pelle, mi arriva attutito all'interno del mobile dell'isola con le ante scorrevoli in cui mi sono rifugiata, trapassandomi come un proiettile sparato a distanza ravvicinata.

<<Attaccati a me e togliti questo>> dice categorico. <<Brava piccola. Siii così... vienimi sul cazzo!>>.

Stringo più forte lo zaino, non credo alle mie orecchie. Se la sta scopando di brutto... <<Ahh siiii Takumi. Sto venendo!>> urla lei.

D'istinto mi tappo le orecchie. Non sopporto di sentire i loro gemiti un attimo in più. Il cuore mi martella, impazzito. Vorrei riuscire a sgusciare via da quì senza farmi vedere, ma è impossibile, merda!

Inabissato nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora