Capitolo 3.

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Non avevo chiuso occhio tutta la notte, le sue parole risuonavano nella mia mente come un trapano che non ti lascia dormire.
Mi volto verso Simone che è rimasto a dormire nel letto di Emma, ieri sera è stata la prima a crollare sulla spalla di mio fratello e dopo pochi minuti lui l'ha seguita.
Mi sono preoccupata di rimboccare le coperte ad entrambi ed ora sono stretti senza nemmeno saperlo.

Simone come sospettavo già era conoscenza di tutto, Filippo prima di tornare con Giulia ne ha parlato con lui, circa sei mesi fa, perché non voleva che il loro rapporto venisse influenzato.
Il legame che si è legato è sempre andato oltre e ora non poteva essere da meno.

Non nego che in un primo momento la rabbia verso Simone era alle stelle ma dopo qualche istante ho capito che aveva ragione, non era suo dovere parlarmene, soprattutto perché io e Filippo non eravamo più niente.

Non eravamo più i due ragazzi di 19 anni che si stringevano a Monza, che in un primo momento volevano solo urlarsi contro ma che sono finiti per vivere un amore, rivelatosi distruttivo.

Una vecchia poesia di Neruda diceva che per amare basta poco ma per dimenticare la strada è lunga, ed è vero, ci si innamora con uno sguardo o con delle mani che si sfiorano, è così che mi è capitato tre anni fa quando l'ho visto per la prima volta, chiuso nel suo giubbino di pelle, con l'aria da duro che quasi mi guardava in modo estraneo.
Ad oggi mi rendo conto che dimenticare l'amore è la parte più difficile perché spesso i ricordi ti mangiano dentro.

Sono ormai le otto e non ho chiuso gli occhi, se non per qualche ora, faccio una doccia veloce e con un po' di trucco copro le occhiaie che mi ritrovo.
Dopo essermi vestita lascio un messaggio a Simone e passo al bar a fare colazione, per mia grande sorpresa qualche altra persona è lì.

Ordino la colazione per entrambi e raggiungo il mio amico che sta guardando alcune foto che ha scattato forse mentre scendevano da Monza.
Quando scoprii della sua passione ricordo che restammo ore a parlare e scattare da ogni angolazione, spesso ci estraneavamo e nemmeno capivamo le battute che Nicole o Filippo facevano su di noi.

'Conchiglia al cioccolato e cappuccino, giusto?'

Alza il capo sorridendo, i suoi occhi azzurri sono sempre pieni di luce, anche se quando è in compagnia di Nicole sembrano essere ancora più splendenti.
Ero in America quando mi disse che lei era la donna della sua vita e ogni volta mi chiedevo se io fossi quella di Filippo e solo oggi ho la risposta.

'Come stai Gin?'

Diretto, la prima parola che mi viene in mente se dovessi descrivere Lorenzo.

'Fino a ieri stavo meglio ma va bene così'

Addento il cornetto a crema e bevo un po' del mio latte caldo, da domani si ricomincia con l'alimentazione e dovrò aspettare domenica per il prossimo.

'Gin non voglio giustificarlo ma credimi l'ultima cosa che desiderava era scombussolare quello che hai creato'

Il problema è che pur non volendo l'ha fatto.

'Lori, non ce l'ho con lui, sono sempre stata la prima a spronare il suo talento, non gli strapperei le ali, mai, ce l'ho più con me stessa'

Parlare con lui, faccia a faccia mi era mancato tantissimo, e sapere che da oggi ci saremmo visti più spesso mi rincuora particolarmente.

'Stai andando alla grande qui, sei una delle più brave insieme alla ragazza americana'

Sorrido al pensiero di Lauren e della sua grinta, ieri sono venuti i suoi genitori per trovarla, so che era abbastanza agitata perché avrebbero conosciuto Daniele, un ballerino entrato per volontà della Peparini, con il quale ha da subito sviluppato un rapporto speciale.

Per amore di una rosa./ Irama🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora