Capitolo 5.

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Ieri ho passato ore a provare le coreografie, concentrandomi a pieno su 'All of me', ho sentito Clarah e Nicole che anche a distanza hanno saputo rassicurarmi, dopo essere state ad ascoltato il mio più grande sfogo da quando sono ad amici.
Non mi sono mai lamentata della quantità di lavoro che c'è da affrontare nella scuola, sono riuscita a cavarmela sempre al meglio, ricevendo spesso degli ottimi consigli dagli insegnanti, che sembrano essere abbastanza soddisfatti di me.

Il freddo glaciale di questo sabato mattina mi fa alzare con più sonno degli altri giorni, ieri sera ho continuato a provare in veranda da sola, andando via solo quando è arrivato Filippo.
Non ci parliamo da giovedì sera, ci limitiamo al 'buongiorno' della mattina o il 'buonanotte' della sera, i ragazzi non hanno commentato la situazione, Emma ha provato ad aprire il discorso ieri sera ma di tutto risposta ho preferito scendere a provare.

Questo comportamento non ci porterà da nessuna parte e prima o poi finiremo per parlare di tanto, ne siamo consapevoli entrambi, ma forse abbiamo bisogno di metabolizzare la situazione.
Stasera dovrebbe arrivare Giulia che, per mio grandissimo dispiacere, non potrà alloggiare in hotel da noi, quindi domattina non sarò costretta a guardarli fare colazione felicemente insieme.

'Emma inizia a scendere, io non ho voglia di fare colazione'

Dopo aver insistito un po' la mia amica decide di raggiungere i ragazzi mentre io lavo i denti e mi stendo qualche altro minuto sul letto.
Oggi il mio stomaco è completamente chiuso e se dovessi mangiare qualcosa rischierei di vomitare, mangerò qualcosa poco prima della puntata per evitare qualsiasi rischio di svenimento.

Non è la prima volta che salto la colazione, in America l'avevo quasi eliminata, se non quelle poche volte, tipo la domenica, nelle quali mi potevo prendere il lusso di mangiare con calma.
In parte New York mi manca, dopo la rottura con Filippo avevo anche deciso di trasferirmi lì per sempre ma qualcosa mi ha riportata a Roma, non so esattamente perché, ma il mio cuore mi imponeva di tornare dai miei genitori e da Simone.

Il rumore della porta che bussa scuote i miei pensieri, controvoglia mi alzo e la apro, trovandomi di fronte un vassoio con latte, cereali, succo e cornetto mentre la figura del castano occupa la parte aperta della porta.
Se dovessi seguire la ragione, dovrei chiudere la porta ma ho imparato che spesso è meglio dar corda all'istinto.

'Ti ringrazio ma non ho fame Filippo'

Mi allontano da lui lasciando la porta aperta e lui fermo sull'uscio, a piccoli passi mi avvicino all'armadio per prendere la tuta nera che metto nel borsone e un jeans con un caldo maglione bordeaux sul letto.

'Devi mangiare Gin, hai sempre amato fare colazione'

È entrato e ha posizionato il vassoio sul comodino restando in piedi di fronte a me, il suo sguardo brucia su di me, partendo dai miei piedi nudi, risalendo per le gambe e soffermandosi di più sulla sua felpa nera, incurvando le sue labbra in un sorriso.

'Non pensavo l'avessi tenuta'

Gioco con la manica senza dire niente, se prima ero partita completamente sfacciata, questa situazione mi ha fatto tornare la stessa ragazza che ha conosciuto tre anni fa, quella un po' timida che spesso resta immobile senza dire niente, soprattutto quando si tratta di lui.

'Filippo dovrei cambiarmi, potresti uscire?'

Prendo coraggio e dopo avergli chiesto di uscire mi rinchiuso in bagno e cambio velocemente ma quando esco lui è ancora lì che gioca con i suoi anelli.
Istintivamente guardo quello che indosso, non eravamo ancora niente quando me lo mise al dito e da allora non l'ho più tolto, non ho mai trovato la forza.

'Pensavo fossi andato via'

La sua felpa è stretta tra le mie mani e solo ora penso che non ha più senso l'abbia io, così la piego e la lascio al suo fianco, scaturendo in lui una reazione di panico, come se avessi fatto qualcosa che non si aspettava.

Per amore di una rosa./ Irama🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora