Not Really A Coming Out

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Casa dei miei non era molto lontana, con 2 ore di treno ce la saremmo cavata.

Lasciammo la moto da Jangjun per poi arrivare alla stazione che distava pochi minuti ancora muniti delle cose che ci eravamo portati per il campeggio più i vestiti che Tae aveva preso prima che c'è ne andassimo.

Il treno era insolitamente vuoto dato l'orario, forse perché era una linea che faceva poche fermate di poco interesse, comunque ero felice che non ci fosse molta gente, mi sentivo più sicuro, lontano dall'ipocrisia degli altri.

Presi posto vicino al finestrino mentre Tae si sedette vicino a me poggiando la testa sulla mia spalla mentre i nostri 'bagagli' erano poggiati sulle sedie difronte a noi.

"Sei sicuro vada bene... Che io stia dai tuoi...?"
Mi chiese Tae con un filo di voce.
"Certo, sei il mio ragazzo, sei parte della mia famiglia, se ne faranno una ragione in ogni caso"
Dissi accarezzandogli i capelli, continuava a sembrare dubbioso.
"Non possiamo comunque rimanere lì, prima o poi dovremo ritornare all'appartamento"
Scossi la testa a sentire quelle parole
"Io si, ma tu tra poco partirai comunque, è meglio se questi ultimi giorni li passi dai miei con me piuttosto che... Lì dentro.
Io tornerò dopo che te ne sarai andato e proverò a sopportare le cose meglio che posso senza te a sostenermi "

Mi guardai intorno per accertarmi che non ci fosse nessun'altro a guardarci per poi lasciargli un bacio furtivo sulla fronte.
Le punte delle sue orecchie si fecero d'improvviso rosse, mostrarsi in pubblico lo rendeva davvero così timido? Perché lo trovavo così carino in quel momento in cui sembrava così diverso dal solito ?

Si alzó dalla mia spalla per poi guardarmi dritto negli occhi
"Lì perdonerai?"
Lo guardai a lungo prima di dargli una risposta
"Non lo so... Sono comunque i miei amici più cari... Anche se quello che hanno fatto è disgustoso è successo prima che ci conoscessimo, forse se li avessi conosciuti da prima tutto questo non sarebbe successo, oppure, lo avrei capito meglio"
Tae mi sorrise
"Anche il mio non è un passato nobile, ma sei riuscito ad andare oltre, sono sicuro che le cose torneranno al loro posto, più o meno, questo perché sei tu, sei una delle persone più buone che abbia mai incontrato, non ti meriti di soffrire"

E con questo il discorso fu chiuso. Anche perché non riuscivo più a parlare dopo quelle parole,le mie labbra che stavo mordicchiando come mia cattiva abitudine cercavano in tutti i modi la loro via verso l'altro in un sorriso dopo aver sentito che ero una delle persone più buone che avesse incontrato.
Certo che non mi serve molto per essere felice, lui mi basta.

Il treno si fermò alla stazione dalle panchine gialle che tanto mi era familiare, eravamo arrivati. Io e Tae ci dividemmo le borse poi gli feci strada per la piccola città.

"Ti va di mangiare qualcosa?" gli chiesi quando passammo per un chiosco di noodles
"Tua madre non prepara niente? "
"certo che preparerà qualcosa ma non è tra le migliori cuoche quindi se vuoi riempirti lo stomaco ti conviene farlo adesso" risposi ottenendo in cambio un sorriso "Non fa niente, sono curioso di sapere cosa hai mangiato per diventare così bello"
Scherzò pizzicandomi la guancia.

Una volta arrivati alle porte del complesso residenziale dov'era situata anche la casa dei miei genitori iniziai a sentire tutta la stanchezza di quel giorno.

Bussai al citofono e mia madre subito rispose
"Oh Kookie, sei arrivato! Aspetta un attimo mando tuo fratello ad aprire"
Mio fratello? Ancora? Mi limitati ad annuire per poi poggiare le spalle contro il cancello d'acciaio. Quella giornata sembrava non voler finire
"non ha un lavoro da fare?" mormorai, ma forse un po' troppo ad alta voce dato che Tae mi rispose "non penso farà una scenata, a Natale era solo scioccato, adesso però lo sa e se non mi ha ancora riempito di botte significa che ha accettato la cosa"

"Esatto, ho accettato la cosa, ma non te" disse junghyun mentre infilava le chiavi nel cancello facendomi spaventare, nemmeno mi ero accorto che fosse dietro di me
"comunque, che ci fate entrambi qui? Pensavo che stavi tornando perché avevate rotto o qualcosa del genere"
"ti avrebbe fatto piacere? " chiesi ottenendo un alzata di spalle in risposta mentre prendeva le cose di mano da me e Tae.
"Entrate si o no?" disse guardandoci.
A quanto pare aveva ragione Tae, Junghyun non ne aveva fatto un gran problema.

Non appena mia madre mi vide mi abbracciò così forte e a lungo da farmi sentire in imbarazzo davanti a Tae e non appena lo notò si fiondò anche su di lui. "Sei Jimin l'amico di Kookie giusto? Guarda come sei magro, vuoi mangiare qualcosa?"
"Ehm má... Non è Jimin, lui è Taehyung" la informai mentre si staccava dall abraccio
"oh il tuo ra-" si fermò quando notò mio fratello che le faceva di no con le mani per poi cambiare subito soggetto
"È...un piacere incontrati... Allora vuoi mangiare?"

Credevano davvero che fossi così stupido da non accorgermi di nulla? 
"Junghyun...hai per caso detto a mamma quello che hai visto quando sei venuto le ultime volte a trovarmi?"
Ero già nervoso
"Noo" la sua voce era stridula, lo sapevo...
"sei uno stronzo!" urlai, era tutto il giorno che volevo farlo
"Andiamo calmati" Tae e mia madre parlarono quasi all'unisono mentre lei mi poggiava le mani sulle spalle.

"Ti prego non arrabbiarti con tuo fratello, non l'ha fatto con cattiveria. Voleva solo che quando questo giorno sarebbe arrivato io e tuo padre saremmo stati pronti, sei comunque il nostro bambino non importa se ami un uomo o una donna" mi accarezzò il volto.
Sapevo che mio fratello non aveva parlato per farmi del male ma era una cosa che toccava fare a me, non si sarebbe dovuto mettere in mezzo.

Abbracciai mia mamma
"lo so che mi volete bene e proprio per questo ci ho messo così tanto prima di sentirmi pronto, mi dispiace...ma lui non doveva permettersi" indicati mio fratello ancora arrabbiato, come quando eravamo piccoli, è sempre stato un spione, forse dovevo asoettarmelo.

Mi separai da mia madre e presi la mano di Tae "ormai già lo sai però... Lui è taehyung, il mio ragazzo" dissi con lo sguardo abbassato sulle nostre mani intrecciate. Vidi una goccia cadere a terra davanti ai nostri piedi.
Eccola, mia madre aveva cominciato a piangere, mi sembrava strano non lo avesse già fatto . Ci abbracciò entrambi "Oh il mio bambino" la sua voce era calma, il suo profumo familiare e tranquillizzante, mi accarezzò i capelli con l'affetto che solo una madre può avere mentre cercava di trattenere le lacrime. Restammo li fermi fino a quando non si calmó.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 22, 2019 ⏰

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