26 | "ALLORA, CI ANDIAMO O NO A QUESTA FESTA?"

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Un anno e mezzo dopo.
Maggio.

Jimin scoppiò a ridere di gusto, quando Taehyung scivolò sul prato, con un urlo fin troppo poco virile, picchiando il sedere a terra. Jin si piegò in due dalle risate, trattenendo con un braccio la pancia e indicando invece con l'altro l'amico, ancora steso a terra con il volto corrucciato. Come tutti gli anni da quando si conoscevano, avevano approfittato della prima giornata soleggiata e abbastanza calda di primavera per il primo bagno in piscina. Jimin non si divertiva in quel modo da un tempo che gli pareva infinito.

Quando aveva scoperto che Yoongi se ne era andato, gli era sembrato per un attimo di morire. Era stato Jin hyung a riferirglielo - dopo essersi consultato a lungo con Taehyung, che a dirla tutta aveva fatto i salti di gioia - e a sua volta era venuto a saperlo per sentito dire. Era stata orribile, la sensazione di distanza interminabile che intercorreva tra la sua parte migliore, la sua anima gemella, e se stesso. Per i primi mesi era quasi riuscito a percepire il peso dei chilometri che li separavano premergli con forza sulla schiena e lasciarlo in balia di sé, incapace di farvi fronte. Il pensiero che Yoongi non avesse nemmeno avuto il coraggio di dirgli addio, di salutarlo per un' ultima volta e dirgli, guardandolo negli occhi, che sarebbe salito su un aereo e poi volato dall'altra parte del pianeta, lo aveva ossessionato per notti intere. Notti insonni, passate con lo sguardo fisso al soffitto, in cerca di un appiglio che lo avrebbe aiutato a non finire alla deriva, tormentato dal ricordo del suo profumo, delle sue labbra, del suo tocco. Non era stato così facile come pensava, però. Perché le notti insonni si erano protratte per mesi e alla fine Jimin aveva come cessato di esistere, troppo stanco durante il giorno per riuscire a fare qualsiasi cosa. Taehyung e Jin non lo avevano lasciato nemmeno per un secondo, la paura di vederlo scomparire sotto i loro stessi occhi sempre più opprimente. Jimin non era più stato con un uomo, da quando Yoongi se ne era andato dalla casa del più grande, quel giorno di quasi due anni prima. Ci aveva provato, ma il pensiero di farsi toccare e dominare in quel modo da un corpo che non fosse il suo gli aveva fatto venire la nausea e lo aveva costretto a scappare dal letto e rinchiudersi in bagno per recuperare il fiato. In quel momento aveva realizzato di essere finito, di non avere più senso. E solo in quel momento si era reso conto che allontanare Yoongi, quella maledetta mattina, era forse stato l'errore più grande della sua vita, quello che avrebbe condizionato per sempre il suo futuro, di cui si sarebbe pentito in eterno e non avrebbe mai dimenticato. E così era stato. Con il tempo aveva imparato a sopravvivere, perché aveva capito che non c'era altra via d'uscita in una vita senza Yoongi. Ci aveva fatto l'abitudine - al pensiero che non lo avrebbe mai più trovato nel suo letto la mattina, che non avrebbero mai più fatto l'amore e non avrebbe più baciato le sue labbra morbide - e si era fatto forza. Era andato avanti. A stenti, ma era pur sempre andato avanti. La lontananza era comunque asfissiante e la mancanza di Yoongi, la nostalgia e il ricordo di loro due insieme, riuscivano ancora a togliergli il respiro.

«Smettetela subito di ridere, brutti coglioni» li riprese Taehyung, con la faccia imbronciata e l'indice prepotentemente puntato contro di loro.

Jimin cercò di trattenersi, ma Jin non riuscì a farlo - «Oddio, sei esilarante, dovresti vederti TaeTae!» - e rise ancora più forte, attirandosi gli sguardi divertiti della gente.

«Hyung ti conviene correre, perché ti sto per prendere e annegare» urlò a quel punto Taehyung, aiutandosi con una mano per alzarsi da terra. Si pulì velocemente il costume schiaffeggiandosi il sedere, dopodiché cominciò a rincorrere l'amico.

Jimin li guardo con il sorriso sulle labbra, felice di avere degli amici così al suo fianco. Erano stati loro il suo appiglio per non lasciarsi trascinare via dall'alta marea. Erano stati una benedizione per lui, gli erano sempre stati accanto e lo avevano sempre aiutato, qualsiasi fosse il momento difficile che stava attraversando.

Jin e Taehyung tornarono dopo circa cinque minuti passati a rincorrersi come dei bambini dell'asilo. Si lasciarono cadere sugli asciugamani da mare stesi a terra, al suo fianco, entrambi con il fiato pesante. «Non avete più l'età» li pungolò Jimin, divertito. Jin rispose con un'espressione indignata, accompagnata da un leggero pugno sulla coscia, l'unico punto che riusciva a raggiungere abbastanza decentemente.

«Stasera Jungkook dà una festa» disse all'improvviso Taehyung, mentre erano tutti e tre sdraiati a prendere il sole, la musica a basso volume a tener loro compagnia. «Ci andiamo?»

«Tu vuoi andarci solo per scopartelo, Tae» rise Jin, alzando gli occhi al cielo. Il flirt tra Taehyung e Jungkook, uno dei clienti abituali del locale, continuava da anni. Tra i due non c'era niente di ufficiale. Non erano amici, non erano fidanzati, non erano amanti, non erano scopamici. O almeno, a detta di Taehyung. Jungkook era decisamente sexy e bello e virile a modo suo e questo era sufficiente per spingere Taehyung a portarselo a letto, quando capitava. Quando capitava corrispondeva a circa due volte la settimana, a seconda degli impegni di ciascuno. Ma comunque Jeon Jungkook non era assolutamente niente per lui.

«Quando vi deciderete a ufficializzare qualcosa?» gli chiese Jimin, alzando gli occhiali da sole e girandosi sul fianco per poterlo guardare negli occhi.

«Non c'è proprio niente da ufficializzare» sbuffò Taehyung, annoiato, ma con gli occhi che brillavano. «Io e Jungkook non siamo nemmeno amici. È una scopata occasionale. Non ne avete mai avute?» sbottò, fintamente irritato. «E poi vi sembro il tipo da relazione seria? Ehw, mai nella vita.»

Jimin alzò un sopracciglio, divertito da quella situazione, mentre Jin sospirò leggermente, scuotendo la testa esasperato. Taehyung non sarebbe mai cambiato.

«Allora, ci andiamo o no a questa festa?»

AEROPLANINI DI CARTA | YOONMIN [#Wattys2019] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora