35 | FAMILIARITÀ

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Quando si svegliò, fuori era ancora buio e dalla tenda leggermente scostata entrava soffuso un rivolo di luce lunare. Il letto da parte a lui era vuoto, le lenzuola stropicciate sotto il peso di un corpo ora assente. Jimin grugnì un po', girandosi sulla schiena, e si sfregò gli occhi ancora socchiusi con la mano stretta in un pugno, cercando di schiarirsi la vista per capire se Yoongi fosse da qualche parte in camera. Ma di lui nessuna traccia, se non il rumore delle gocce d'acqua contro le piastrelle che irrompeva piuttosto silenziosamente dal bagno annesso, la porta chiusa e uno spiraglio di luce che risaltava nel buio della stanza. Rotolò sul letto per cercare di alzarsi, incastrandosi nelle coperte che lo avvolgevano dalla vita in giù, come a volerlo nascondere da occhi indiscreti. Si trascinò stancamente fino al bagno e, una volta dentro, fu costretto a ripararsi dalla luce improvvisa facendosi schermo con il palmo della mano. Yoongi era immobile sotto il getto d'acqua, le mani appoggiate contro la parete in piastrelle e le braccia distese, le spalle infossate come in segno di sconfitta. Il box della doccia lasciato aperto permise a Jimin di ammirare il suo corpo completamente nudo, i segni delle sue dita impressi sui fianchi e qualche alone violaceo sulla curva del collo, le goccioline d'acqua a mettergli in risalto la muscolatura definita della schiena. Dopo tutti i mesi passati ad immaginare quel corpo, a cercare di figurarsi nella testa ogni suo singolo dettaglio per far sì che il ricordo di ciò che era stato non svanisse improvvisamente nel nulla, averlo davanti in tutta la sua perfezione, in quel momento, gli sembrava assolutamente surreale. Fece qualche passo avanti, accostando la porta, fino a raggiungere il lavandino e appoggiarsi ad esso con il fianco, le braccia incrociate al petto e gli occhi che percorrevano ogni centimetro di quel dono di Dio che fino a qualche ora prima era appiccicato a lui. Sorrise leggermente, seguendo con lo sguardo la curva dolce del fondoschiena e poi giù lungo quelle dannatissime gambe che gli avevano affollato i sogni per mesi.

Quando si voltò, Yoongi sussultò per lo spavento e posò velocemente una mano sul petto, sopra il cuore, che probabilmente batteva alla stessa velocità di poche ore prima, quando completamente immerso in lui, aveva soffocato un lungo gemito di piacere sussurrando affannato il suo nome sulle sue labbra. Dopodiché si lasciò scivolare all'indietro e appoggiò la schiena contro la parete. «Jiminie» disse poi in un soffio a malapena udibile. «Mi hai fatto spaventare, non ti ho sentito entrare.»

Jimin si ritrovò a sorridere di nuovo, incapace di trattenere gli angoli della bocca dal sollevarsi automaticamente. Non era nemmeno più in grado di imporsi sul proprio cervello, ecco a che punto lo portava Yoongi. Non c'era più alcuna possibile via d'uscita per lui. «Ciao» rispose poi, dopo essersi costretto a darsi un contegno.

«Come va con i postumi?» gli chiese, uscendo dalla doccia e sporgendosi in avanti per afferrare l'accappatoio che Jimin gli stava porgendo. Se lo strinse velocemente in vita, tremando leggermente a causa del cambio di temperatura.

«Mh» biascicò, aprendosi in un sorriso tutto denti. «Ho smaltito piuttosto bene.»

Yoongi sbuffò una risata, fermandosi davanti allo specchio e strofinando i capelli gocciolanti e appiccicati alla fronte con un asciugamano. Jimin si spostò per lasciargli spazio e, dopo averci pensato per qualche secondo, lo abbracciò da dietro, le braccia strette intorno ai suoi fianchi, il mento appoggiato sulla sua spalla un po' scoperta e il petto contro la sua schiena. Yoongi si irrigidì, ma fu solo questione di un istante prima che si rilassasse immediatamente tra le sue braccia.

«Che ci fai sveglio a quest'ora, hyung?» borbottò Jimin, la voce camuffata a causa della posizione. «E che ore sono comunque» chiese poi, nascondendo malamente uno sbadiglio dietro la mano.

Yoongi sorrise, un sorriso pieno di affetto, che gli raggiunse lo sguardo - lo si capiva dal modo in cui i suoi occhi si socchiusero e si circondarono di piccole rughette - e voltò un po' la testa per lasciargli un bacio sulla guancia. «Erano quasi le cinque quando mi sono alzato. E comunque non riuscivo a dormire.»

«Troppi pensieri?» chiese il più piccolo, scostandosi e strappandogli l'asciugamano dalle mani per cominciare ad asciugargli i capelli al suo posto. Sapeva tanto di familiarità.

«Tu che dici?» gli domandò Yoongi ironico, alzando gli occhi al cielo.

Jimin, in risposta, lo prese per le spalle e lo fece girare, viso contro viso, così vicini che persino un soffio di vento avrebbe potuto farlo sbilanciare abbastanza in avanti da far collidere le loro labbra. «Possiamo solo» cominciò a dire, prima di mordersi il labbro inferiore e di sorridere quando gli occhi luccicanti di Yoongi guizzarono rapidi sulla sua bocca. «Possiamo soltanto non pensarci per ora? Tornare a letto e dormire e risolvere questo» - fece segno con la mano a loro due - «qualunque cosa sia, domani mattina? Ti prego, hyung.»

Yoongi annuì, poi si sporse in avanti e, dopo aver appoggiato una mano leggera sulla sua guancia, lo baciò. E quel bacio, durato troppo poco per i suoi gusti, lo riportò indietro nel tempo, alle mattine d'inverno in cui si svegliava abbracciato a lui, i loro corpi sepolti sotto strati di lenzuola e piumone, e ancora mezzi addormentati si baciavano, le labbra intorpidite dal sonno che si muovevano leggere e lente, come se non ci fosse alcuna fretta.

E non era colpa sua se quel bacio sapeva particolarmente di casa.

FINE.





#Nda.

Sono pronta a piangere tra 3...2...1...😭
Non ci credo che sia veramente finita! Spero con tutto il cuore che la storia vi sia piaciuta, che vi abbia fatto battere il cuore a volte per la gioia e altre per la tristezza, che vi abbia fatto venir voglia di urlare contro Yoongi e Jimin proprio come é successo a me. Come avevo già detto, a questa fanfiction ci tengo particolarmente, quindi mi prendo due secondi per i ringraziamenti.

GRAZIE DI CUORE a tutti voi che avete letto, commentato, stellinato, aggiunto alle vostre liste di lettura. Grazie per i complimenti, per i messaggi in chat o in bacheca. Mi fate sentire apprezzata. Vi giuro che siete voi che mi date la voglia di andare avanti a scrivere tutte quelle volte che mi dico "non ne vale la pena", "non frega niente a nessuno", tutte quelle volte che vedo le mie visualizzazioni crescere a passo di lumaca e quelle di storie magari scritte con i piedi aumentare più velocemente di quanto ci si infila un paio di mutande (😂). Siete veramente la mia forza, grazie di tutto.

Come ho già accennato a qualcuno di voi, ho in mente qualcosa di nuovo per far iniziare una nuova avventura ai nostri amati Yoonmin. Purtroppo per me (e per voi a questo punto), sono nel pieno della sessione invernale (che non sta andando esattamente come mi aspettavo😔) quindi non ho affatto tempo da dedicare alla scrittura. Prometto che appena avrò finito gli esami, cercherò di tirar fuori una storia decente da questa idea che mi frulla in testa. Voi non vi aspettate niente nell'immediato, perché ci vorrà davvero del tempo.

AAAH...sto cercando di rimandare il più a lungo possibile il momento in cui dovrò dire definitivamente addio a questa storia e ai suoi personaggi. Mi mancherà tutto questo.

Okay basta sproloqui, Ilaria.
Grazie ancora di tutto, vi voglio bene.
Ci sentiamo presto, tenete d'occhio il mio profilo ogni tanto, sia mai che salti fuori qualche bella cosuccia.

Un abbraccio,
Ila. xx

AEROPLANINI DI CARTA | YOONMIN [#Wattys2019] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora