Ghost Zenith - Capitolo 2: Rey

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L'esplosione fu piccola, quasi nulla, ma aveva colpito in pieno Jeff e, parzialmente me stesso.

Siamo caduti entrambi al suolo, lui ai piedi della "nostra" tomba, con la schiena appoggiata ad essa, ed io qualche metro più in là sulla fanghiglia e l'acqua piovana.

Avrei dovuto alzarmi e finirlo una volta per tutte, ma ero sfinito, incapace di muovere qualsivoglia muscolo. Speravo con tutto me stesso che anche lui fosse nelle stesse condizioni, ma sapevo bene che probabilmente era già di fronte a me con la lama sguainata e indeciso su quale organo colpirmi.

Ho cercato di alzarmi in piedi con tutte le forze che avevo, ma non c'è stato verso, sono crollato al suolo ancora una volta, tenevo gli occhi chiusi per non vedere la morte arrivare mentre tentavo goffamente di alzarmi.

Aprii gli occhi.

La pioggia incessante non aveva mai smesso di cadere da quando ero arrivato al cimitero, l'acqua cadeva forte sui miei occhi aperti rendendo completamente appannata la mia vista, ero così stanco da non riuscire nemmeno a sbattere le palpebre, ma nonostante la vista discutibile, capii che anche Jeff non si era ancora alzato.

Ho strisciato all'indietro contro il fango per cercare anch'io una lapide su cui appoggiarmi, e l'ho trovata, ma non era possibile.

Era la tomba di Liu.

E sapevo bene che ciò fosse impossibile.

Ero già stato in quel cimitero molti anni fa, e ricordavo perfettamente che Liu e i suoi genitori erano stati seppelliti molto lontani dalla tomba di Jeff. Poteva essere stato Jeff a spostare la tomba, mettendola più vicina a lui? O forse, aveva spostato le tombe di tutti gli elementi del cerchio? Magari disponendoli proprio in quel modo, proprio come sono disposti ora i loro corpi in quel mattatoio.

Mi guardai attorno cercando di riconoscere i nomi delle lapidi a me vicine, ma non riconobbi alcun nome, la tomba di Liu sembrava essere l'unica fuori posto.

Udii dei passi venire verso la mia direzione, per tutto il tempo avevo evitato di guardare in che condizione fosse il mio nemico, così, lo guardai.

Era ancora lì, non si era ancora alzato, proprio come me.

Ma i passi ora erano più vicini e non riuscivo in alcun modo a vedere chi li provocasse, e da dove.

Ero spaventato, sapevo che non dovevo esserlo se volevo vincere, ma questa era la classica "paura dell'ignoto", il rumore dei passi era molto vicino a me, guardavo in quella direzione ma non riuscivo assolutamente a vedere nulla. Non perché la mia vista fosse debole, lì non c'era proprio nessuno!

Vidi delle impronte materializzarsi all'improvviso sul fango, ma che diavolo?!

Poi, l'avanzata dell'immateriale individuo cessò, proprio di fronte a me, rimanevano solo due impronte di fronte a me, due... piccole impronte.

L'essere si è materializzato di colpo, sembrava uno zombie, coperto di sangue e tagli, con un profondo ma vuoto sguardo.

Non era Jeff.

Non era Jeff...

Era...


Liu.

"T-tu..." tentai di parlare.

"E così sono riuscito a spaventarti ancora, spero che uno di noi due abbia tenuto il punteggio." mi disse sprezzante.

Era Liu, non c'erano dubbi. La persona davanti a me era un ragazzo che non poteva avere più di 14 anni, il suo aspetto era proprio come quello nella fotografia che mostrava il suo corpo deceduto e nonostante le sue profonde deturpazioni ero comunque riuscito a riconoscere il ragazzo. Il ragazzo che dodici anni fa non ero riuscito a salvare e di cui provocai indirettamente la morte.

Jeff the Killer: The Ghost CircleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora