Capitolo 1

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Will sedeva sul divano con la sua chitarra, una Gibson Dickey Betts SG completamente nera, stretta in grembo.

Passava il plettro sulle corde, riavviandosi, di tanto in tanto, i lunghi capelli rossi che continuavano a ricadergli sul viso.

Erano trascorsi due giorni da quando aveva mandato l'annuncio per cercare un coinquilino ma non aveva ancora chiamato nessuno.

Will teneva il cellulare accanto a sé e sperava tanto che da un momento all'altro iniziasse a squillare.

Ormai i suoi genitori erano partiti quasi da un anno per intraprendere quel loro folle giro intorno al mondo e, ogni tanto, gli mandavano qualche cartolina dai paesi che visitavano.

All'inizio era stato uno spasso essere il padrone incontrastato della casa: poteva andare a letto all'alba ed alzarsi quando più gli pareva senza che nessuno gli rompesse le scatole, poteva mangiare ciò che voleva e quando voleva, poteva invitare i suoi amici a suonare a qualsiasi ora del giorno o della notte, poteva passare ore intere a navigare su internet e poteva saltare i corsi universitari.

Aveva condotto questa esistenza naif per un po' di mesi. Poi tutta quella libertà aveva iniziato ad irritarlo mentre la solitudine gli pesava ogni giorno di più.

Per questo Will aveva scritto quell'annuncio. Contava di trovare qualcuno dato che la quota mensile era molto più bassa rispetto ad altre soluzioni di quel tipo. Non aveva certo bisogno di soldi dato che la sua famiglia era una fra le più facoltose della zona. Ciò che desiderava veramente era trovare un po' di compagnia. Si sentiva così solo che rimpiangeva le continue ramanzine del padre che non faceva che dirgli di tagliarsi i capelli. Già, quella chioma così lunga non era mai andata a genio al suo vecchio.

Un'altra lamentela frequente riguardava la sua scarsa voglia di applicarsi nello studio. Il padre era un ambasciatore e desiderava che Will seguisse le sue orme.

Will, invece, sarebbe voluto diventare un musicista. Fin dall'infanzia, aveva manifestato una naturale predisposizione per la musica. Aveva imparato a suonare il pianoforte e, un po' più in là, la chitarra acustica passando, poi, a quella elettrica. Gli sarebbe piaciuto molto diventare qualcuno in quel campo ma il retaggio della sua famiglia non lo permetteva.

La madre, di origine americana, invece, era una fanatica dello sport e aveva provato ad iscrivere il figlio alle discipline più disparate, ottenendo sempre scarsi risultati.

Will, dal canto suo, non si vergognava del suo fisico longilineo. erano gli altri, caso mai, a considerarlo poco virile.

Il trillo della suoneria del telefono strappò il ragazzo ai suoi pensieri. Fissò per qualche istante il numero che scorreva sul display: non rientrava tra quelli che conosceva. Magari era solo qualche stupida pubblicità. Oppure qualcuno che aveva letto il suo annuncio. Non gli restava che rispondere per saperlo.

«Pronto?» Disse Will piuttosto agitato.

«Pronto.» Rispose una calda voce maschile. «Scusa, ho letto che ti affitti una camera. Volevo sapere se hai già trovato qualcuno o è ancora libera.»

«No, no... È libera.»

«Ah, perfetto... Allora posso trasferirmi lì domani mattina?» Disse lo sconosciuto.

«Beh, sì... Non c'è alcun problema per me però... Non vuoi vederla prima di trasferiti definitivamente?»

«Non ho tempo. Ho bisogno di una stanza adesso e a buon prezzo.»

«Capisco.... Allora facciamo domani dopo pranzo?»

«Ok. A domani.»

Il misterioso ragazzo interruppe la conversazione e soltanto allora Will si rese conto di non avergli chiesto neppure il suo nome. Poco male tanto presto l'avrebbe conosciuto. Dalla voce, gli era parso un tipo sveglio e a posto. Sperava veramente di non essersi sbagliato.

Will decise di non informare i suoi della novità: di certo sarebbero stati contrari all'idea di ospitare un perfetto estraneo in casa.

Si diresse verso la stanza che aveva scelto di affittare: si trattava di una camera per gli ospiti spaziosa e confortevole. Quel ragazzo l'avrebbe trovata  molto accogliente. Era tutto in perfetto ordine dato che era da un po' che non veniva utilizzata. Will si limitò ad aprire la finestre per far cambiare un po' l'aria.

Non vedeva l'ora di conoscere il suo nuovo coinquilino.

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