Per la prima volta dopo tre mesi, Will si trovò a pranzare da solo. Aveva una gran fame perché negli ultimi due giorni aveva mangiato da schifo. Divorò quindi il suo pasto in un batter d'occhio e poi si lasciò cadere sul divano. Non aveva voglia di fare nulla... il ricordo della sera precedente continuava a tormentarlo. Possibile che Ethan non avesse provato nulla mentre faceva l'amore con lui? Will non riusciva a crederlo. I suoi baci, le sue carezze.. Tutto gli aveva mostrato il contrario.
La verità era che quello stronzetto non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura. Già ma chissà dov'era in quel momento. Forse aveva sbagliato a buttarlo in mezzo ad una strada. Ma no, si disse, figuriamoci se non trovava qualcuno disposto ad ospitarlo. Accidenti a lui...
Eppure... eppure erano passate solo poche ore e già gli mancava terribilmente. E se avesse cominciato a bere e si fosse messo nei guai? Cavoli suoi! Non era mica sua madre! Avrebbe trovato un modo per sbrogliarsela da sé. Non era il caso di preoccuparsi.
Ora doveva solo tranquillizzarsi e pensare solo a sé stesso.
Ethan trangugiò un panino in macchina come se fosse aria, prima di rileggere di nuovo il nome del b&b che aveva trovato sul giornale, quando il telefono gli squillò.
«Pronto?» rispose.
«Will come sta?» chiese la voce melodica di Rebecca.
«Non ne ho idea...» disse Ethan sospirando.
«E perché?»
«Mi ha cacciato di casa.»
Rebecca incominciò a ridere.
«Che ti ridi?! Sono per strada, sulla macchina quasi a secco e ho solo duecento euro in tasca!» protestò Ethan.
«Senti se vuoi abbiamo una camera libera» propose Rebecca.
«Ti ringrazio ma non voglio metterti nei guai».
«E sentiamo, perché Willino ti ha cacciato?»
Il cuore di Ethan perse un colpo. come faceva a spiegarglielo? Anche se, conoscendola, avrebbe capito di sicuro.
«Beh, ieri sera...» esordì Ethan.
«Lo avete fatto vero?»
Ethan quasi perse il telefonino in macchina. «E tu...?» balbettò.
«È evidente che lui ha un debole per te, ma tu sei solo una bestia da monta» spiegò Rebecca.
«Becca ma che dici!» Esclamò Ethan.
La risata della ragazza riecheggiò di nuovo nell'aria. «Eth, Eth... La mente di Willino è come quella di una donna. Questa mattina lo hai rifiutato, vero?»
«C'eri anche tu e non lo sapevo?» Chiese Ethan grattandosi la testa.
«Dai Eth! Lui non ha le emozioni di un bradipo come te...»
«Perché credi che io stia bene? No, sto male!» confessò Ethan.
«E' normale, dopo mesi di convivenza vi siete affezionati. chi sa cosa gli dice quella testolina rossa?» sospirò la ragazza.
«Ah, non ne ho idea» rispose Ethan passandosi una mano tra i capelli.
Era preoccupato per Will. Non riusciva a non pensarlo.
Forse doveva dirgli solo che per lui era tutto nuovo, che doveva prendersi il suo tempo, che magari era solo un giochetto... ma quanto avrebbe retto quella farsa?
Ethan non riusciva a non pensarci, e questo lo faceva star male.
Dopo aver salutato Rebecca, scese dalla macchina e si diresse verso il desolato b&b, sperando che la notte gli portasse consiglio e conforto.
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Rosso di Sera
Romance...E se tutte le nostre certezze improvvisamente crollassero? Se ci scoprissimo diversi da come abbiamo sempre creduto di essere? è questo ciò che accade ad Ethan, uno dei protagonisti di questo breve romanzo. L'ho scritto qualche anno fa, insieme...