Rebecca bussò alla porta e un funereo Ethan le aprì. «Urca. Che diavolo è successo nelle poche ore che sono mancata?» gli chiese la ragazza entrando e appendendo il giacchetto nell'attaccapanni, posto all'ingresso.
«Lascia stare...» sussurrò Ethan. Quando si sedette, una smorfia di dolore lo tradì.
«Ethan, ti sei scordato di dirmi qualcosa?» ridacchiò Rebecca.
«Nulla..." sospirò Ethan.
«Quando lo avete fatto?» gli chiese la giovane a bruciapelo.
Il ragazzo la osservò mentre ridacchiava frugando nella sua borsa. «Che diavolo dici?» disse poi.
«Eth... Sei attratto da lui e già lo avete fatto, ma questa volta.....» Rebecca lasciò cadere la frase.
Lo sgomento di Ethan era palese.
In quell'istante rincasò anche Will.
«Willino!» esclamò Rebecca saltando in piedi «Buona sera!»
«Salve a tutte e due!» disse Will sorridendo.
Ethan gli si parò davanti. «Dove sei stato? Puzzi di bar...» sussurrò con gli occhi socchiusi.
«E a te che importa?» replicò Will con un pizzico di strafottenza. «A proposito, dopo dobbiamo parlare.»
Rebecca guardò entrambi. «Beh, allora io vado a prendere la cena in rosticceria» disse. Riprese i suoi averei e uscì di casa quasi di corsa.
«Che vuoi...» sospirò Ethan una volta chiusa la porta di casa.
«Voglio aiutarti» affermò Will guardandolo negli occhi. «Non ce la faccio più a vederti girare per casa come uno zombie, Eth... Perché non cerchi invece di accettare quello che ti sta capitando e vederlo in una luce positiva?»
«Luce positiva?!» urlò Ethan. «Dico, ti va di scherzare? Io da questa mattina non riesco nemmeno a sedermi!»
«Basta, ci rinucio!» esclamò Will. «Sei una causa persa!»
«Se tu non....» e si fermò. Quello era stato l'unico errore di Will: perchè non era rimasto al suo posto fra le sue mani?
«Senti, ti ho già chiesto scusa» affermò Will. «Ma ricordati che sei stato tu a provocarmi ed io, in certe situazioni, perdo il lume della ragione.»
«E questo ti da il diritto di incularmi?» disse Ethan furente. Poi di diresse sul divano, dove si rimise nella posizione fetale della mattina.
«Ok, ok... Tanto tu non capisci proprio» mormorò Will con aria sconsolata. Si diresse verso la sua stanza con le lacrime agli occhi.
«Idiota torna qui, tra poco si cena!» urlò Ethan dal divano.
«Vaffanculo tu e la cena!» ribatté Will dalle scale.
Ethan lo guardò furente. Poi scattò in piedi e lo raggiunse per le scale, lo prese per le spalle e lo sbatté al muro. «Ora tu vieni a cenare e zitto» gli sussurrò a denti stretti. I suoi occhi verdi erano lucidi di lacrime, di rabbia, di frustrazione, di dubbi sulla sua vita e sulle sue priorità.
Will annuì e ripercorse i gradini a ritroso. Ormai non aveva più la forza di combattere. Ripensò a quello che gli aveva detto John poc'anzi: doveva lasciar perdere Ethan. Sì, certo. Sarebbe stato semplice se non l'avesse amato ma, purtroppo, non era così.
Arrivarono in cucina e, mentre Will prendeva la sedia, sentì le braccia di Ethan cingerlo. Un attimo dopo ricevette un bacio sulla guancia. «Non farlo mai più e non farmi arrabbiare piccolo» mormorò. Poi gli accarezzò il viso e lo baciò di nuovo.
Will rimase di stucco. Ormai cominciava a credere che il suo coinquilino avesse due personalità contrastanti sennò non si spiegavano quegli improvvisi cambiamenti d'umore.
Le braccia di Ethan si strinsero di più intorno alla sua vita, come se volesse tenerlo attaccato a sé, mentre continuava a baciarlo dolcemente. Quando sentì il chiavistello della porta girare, però, si portò dall'altra parte del tavolo con uno scatto felino.
«Tutto ok ragazzi?» domandò Rebecca.
«Certo Becca, è tutto a posto. Vero Will?» gli chiese sorridendo Ethan.
«Sì, Sì!» Esclamò il ragazzo.
Rebecca posò le buste e sorrise soddisfatta. Voleva a tutti i costi veder felice entrambi.
La notte arrivò subito, ma Ethan sembrava non volerne sapere di dormire. Più cercava di prender sonno più i ricordi della mattina precedente lo assalivano, mettendolo a dura prova. Non poteva credere di essere gay. Non poteva negare la sua attrazione per Will ma forse era solo un capriccio passeggero.
Si rigirò di nuovo nel letto e sentì dei rumori provenire dal corridoio. Doveva essere Rebecca che gironzolava per casa.
Neanche Will riusciva a prendere sonno. Si sentiva come di fronte ad un bivio e non sapeva quale strada prendere. Amava Ethan ma il fatto che lui non ammettesse ciò che sentiva, lo faceva stare malissimo. Dall'altro lato, c'era John: al chitarrista era bastato poco per capire che provasse un interesse sincero nei suoi confronti. Ma lui cosa provava? Di certo, avrebbe dovuto conoscerlo meglio per capirlo. In ogni caso non gli era affatto indifferente. Anzi, sembrava un ragazzo dolce ed equilibrato, proprio quello di cui aveva bisogno in quel momento. Accidenti, ma perché la vita doveva essere sempre così complicata?
Ad un tratto Will sentì bussare alla sua porta, che poi si aprì facendo emergere la figura di Rebecca.
«Salve. Lo sapevo che non stavi dormendo» disse sorridendo.
«Salve» replicò Will sbadigliando.
«Allora...» incominciò sedendosi sul letto e facendo volteggiare i drappi della sua camica da notte in seta. «Hai due possibilità a partire da domani. Scegli, o ti dichiari a Ethan... o...» e si sciolse la cintola, lasciando intravedere il corpo nudo. «Tu farai sesso con me....Cosa scegli?»
STAI LEGGENDO
Rosso di Sera
Romance...E se tutte le nostre certezze improvvisamente crollassero? Se ci scoprissimo diversi da come abbiamo sempre creduto di essere? è questo ciò che accade ad Ethan, uno dei protagonisti di questo breve romanzo. L'ho scritto qualche anno fa, insieme...