Will e Rebecca passarono a lasciare la spesa a casa del ragazzo prima di andare alla ricerca del b&b in cui alloggiava Ethan.
La strada a Will sembrò infinita. Non parlò quasi per nulla impegnato com'era a costruire mentalmente un discorso sensato.
Dopo un'ora di ricerche, i due ragazzi riuscirono a trovare il posto giusto. Proprio mentre entravano nel cancello, intravidero Ethan che usciva dal portone.
Il cuore di Will prese a battere all'impazzata. "E adesso?" si chiese in preda ad un attacco d'ansia. Infine decise di passare all'azione. Uscì dall'automobile di Rebecca e corse incontro ad Ethan, prima che entrasse nella jeep sgangherata. «Eth... Mi dispiace tanto! Mi sono comportato proprio come un bambino viziato...» disse.
Ethan rimase di stucco trovandosi difronte Will e Rebecca. Poi guardò il ragazzo negli occhi. «Mi hai cacciato, mi hai sbattuto fuori casa nonostante sapessi la mia situazione...» affermò e si voltò verso la Jeep.
«Io... mi dispiace... Ma ero fuori di me.. Perché non provi a guardare le cose anche dal mio punto di vista? Credi che sia stato facile per me?» dichiarò Will disperato.
Ethan sospirò, poi lo guardò e lo abbracciò. Gli nascose il viso sotto il braccio, data la loro differenza di altezza, e gli baciò la fronte. «Non fare più il cretino Willino. E comunque so che nulla sarà come prima... ed è tutta colpa mia».
Will sentì l'abbraccio stringersi di più intorno a lui. Il suo battito cominciò a calmarsi. «Prometto che non ti insedierò più.» sussurrò
«Era ora» disse Rebecca battendo le mani. «Posso andare a casa?»
Ethan annuì e la guardò riprendere la macchina e poi sgommare via veloce come il vento.
Il ragazzo guardò Will ancora stretto a lui. «Andiamo a casa?» gli chiese titubante.
«Certo!» affermò Will sorridendo.
Salirono entrambi sulla Jeep di Ethan, cercando di farsi spazio tra le buste e gli scatoloni.
«Ascoltami Will» iniziò Ethan serio «so cosa è successo, ma io non sono gay, a me non piacciono gli uomini...» Si interruppe per e sospirò. Un istante dopo aggiunse, toccando nervosamente lo sterzo: «Vorrei solo non farti soffrire, ma con te posso solo fare sesso».
«Allora non se ne fa nulla» affermò Will. «Mi dispiace ma una relazione di solo sesso non è quello che voglio io».
«Lo so perfettamente Will, ma...» cominciò Ethan senza terminare la frase.
I due ragazzi arrivarono a casa e, in silenzio, misero a posto le cose di Ethan, mentre la mente di entrambi andava per conto proprio.
All'ora di cena, Will incominciò a spentolare. «Va bene se cucino un po' di carne?» domandò.
«Va benissimo» rispose il ragazzo mentre apparecchiava.
Nulla sarebbe tornato come prima. Ogni volta che Ethan guardava Will negli occhi, infatti, sentiva un fremito lungo la schiena e gli ritornava in mente l'eccitazione di quella sera. Sospirò di nuovo e andò in bagno, per rinfrescarsi il viso vista la giornata assurda che aveva avuto.
Cenarono senza parlare, tanto che la tensione si poteva tagliare con il coltello. Will e Ethan, però, continuavano a guardarsi.
Mentre sparecchiavano per caso le loro mani si scontrarono. Entrambi abbassarono gli occhi imbarazzati.
Ethan trasse uno dei suoi profondi sospiri. Era innegabile che c'era un malessere di sottofondo di entrambi.
Dopo aver rassettato la cucina, si sedettero sul divano per fare zapping con il telecomando e coccolare Cherry. La gatta di Will quella sera sembrava particolarmente dolce e consenziente.
«Ma cos'ha?!» ridacchiò Will.
«Se non fosse sterilizzata crederei che sta andando in calore» rispose Ethan e gli accarezzò la coda, in maniera lenta e sinuosa.
Will ebbe un fremito che a Ethan non sfuggì. «E' tutta colpa mia» sussurrò il ragazzo dalla cresta candida.
«No è mia, non dovevo bere.» ribatté Ethan e lo guardò con gli occhi carichi di malinconia e tristezza.
Con uno slancio impetuoso Ethan lo prese e lo baciò, affondando le mani nei lunghi capelli rossi, ma Will lo prese e lo scostò. «No...» sussurrò. I suoi grandi occhi azzurri erano lucidi di lacrime.
«Sei sicuro?» disse Ethan passandogli una mano sul cavallo dei pantaloni.
«Solo sesso..io non lo voglio» mormorò Will rosso in viso. Una lacrima gli solcò il volto.
Ethan era titubante e combattuto, perché sentiva che non si sarebbe mai innamorato di un uomo eppure quel ragazzo, dai lineamenti delicati e dai grandi occhi celesti, lo spingeva a desiderarlo, a baciarlo e a toccarlo.
Will e Ethan si guardarono negli occhi per un interminabile secondo. Ethan sentiva il cuore che gli si stringeva nel petto mentre il viso di Will si bagnava sempre più di lacrime.
Ethan gli passò d'istinto il pollice sotto gli occhi per asciugargli le lacrime e poi gli accarezzò il viso. «Non voglio farti soffrire» disse prima di stringerlo a sé, come avrebbe fatto con una ragazza. Era tutto strano e assurdo.
Ethan tirò Will a sé e lo fece sedere sulle sue gambe, mentre lo abbracciava e gli posava la testa su petto.
«Eth...» sussurrò Will.
«Non dire nulla... per favore. Guardiamo la tv a basta» mormorò Ethan.
Will poteva sentire il battito del ragazzo sotto il suo orecchio, mentre la sua testa sembrava rifiutarsi di ragionare lucidamente. Cosa stava succedendo? Perché si sentiva così felice ma così terribilmente male? E perché i grandi occhi smeraldo di Ethan sembravano così tristi? Che qualcosa stesse cambiando nella testa e nel cuore del suo coinquilino? Oh, accidenti... Se solo non si fosse ubriacato la sera prima, adesso non si troverebbero in quella situazione così imbarazzante. In ogni caso, sebbene Will fosse sinceramente innamorato di quel ragazzo, non ci stava a diventare il suo giocattolo sessuale...
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Rosso di Sera
Romance...E se tutte le nostre certezze improvvisamente crollassero? Se ci scoprissimo diversi da come abbiamo sempre creduto di essere? è questo ciò che accade ad Ethan, uno dei protagonisti di questo breve romanzo. L'ho scritto qualche anno fa, insieme...