Capitolo 27

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La mattina seguente Will fu svegliato di soprassalto da un gran trambusto proveniente dalla cucina. Rebecca era intenta a preparare la colazione e stava rovistando fra le pentole alla ricerca di una padella decente. «Eth, possibile che non ci sia una patella antiaderente in tutta casa?!» chiese seccata.

«Controlla nel forno. Di solito Will le tiene lì dentro» disse Ethan mentre era davanti alla televisione ancora in pigiama.

«Trovata! Pancake arrivo!» esclamò la ragazza tutta allegra.

«Ehi, ma cos'è tutto questo casino? È scoppiata la terza guerra mondiale, per caso?» Domandò Will facendo il suo ingresso nella stanza.

«Non è colpa mia se non hai criterio a mettere a posto le pentole, li vuoi i pancake?» gli disse Rebecca. Indossava solo di un'esile camicia da notte che lasciava intravedere le mutande e il seno scoperto.

«Perché no?» Rispose Will sedendosi a tavola. Aveva il classico mal di testa di quando si svegliava di soprassalto e gli toccava pure studiare. Solo a pensarci, gli veniva la pelle d'oca. «Eth vieni a far colazione?» chiese.

«Seee.. arrivo.» disse con fare sonnolento il coinquilino.

«Scusatemi ma vado a cambiarmi. fra poco inizio il turno» disse la ragazza mettendo loro davanti un piatto fumante di frittelle.

Ethan la seguì con lo sguardo fino in bagno, poi si voltò verso Will. Si avvicinò e lo baciò.

Will arrossì visibilmente, preso del tutto alla sprovvista.

«Lo sai che mi preoccupo per te sempre.» gli sussurrò Ethan all'orecchio. «Quando vuoi, la mia camera è aperta la notte, anche solo per dormire» aggiunse prima di baciarlo sulla guancia.

«Ok...» rispose Will perdendosi di nuovo nel verde mare dei suoi occhi. Gli afferrò una mano e se la portò al volto sospirando.

Ethan gli accarezzò il viso e lo baciò di nuovo.

«Ragazzi! Dov'è il phon?!» chiese la ragazza dalle scale.

Ethan scattò dall'altra parte del tavolo. «Nel mobiletto accanto alla finestra!» le urlò.

«Grazie!» esclamò Rebecca.

Ethan tirò un sospirò di sollievo.

«Credo che andrò a vestirmi» affermò Will stiracchiandosi. «Sta mattina devo studiare assolutamente.» In fondo, era anche una piccola scusa per allontanarsi un po' da Ethan.

Il ragazzo dalla cresta bianca annuì, prendendosi un'abbondante porzione di pancake. Si sentiva un po' disorientato da quella situazione: voleva bene a Rebecca e si vergognava per l'attrazione che provava per Will. Capiva che il cuore del ragazzo era così indifeso, pronto a soffrire per qualsiasi piccolo cambiamento, e questo lo faceva star male.... ma perchè? Ogni gesto di Will gli trasmetteva dolcezza, anche quando si infuriava e cercava di fare il duro. Per non parlare del suo cambiamento radicale quando saliva sul palco o del suo sguardo carico di voglia tutte le volte che lo baciava. Tutto in lui lo attraeva.

Ethan prese il miele che tanto adorava e lo versò sulle frittelle. Quando alzò lo sguardo, si ritrovò davanti Rebecca pronta per andare a lavoro.

«Sono felice che ti piacciano» disse la ragazza con aria triste. «Eddy li detestava...»

«Cerca di parlarci oggi. Cerca di chiarire...» gli disse Ethan sorridendo.

«Va bene, ci proverò. Grazie Eth...e ringrazia Willino.»

«A che ora torni?»

«Per cena.»

«Hai allergie o preferenze?»

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