Capitolo 21

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La mattina arrivò in modo lento e sereno.

Per la prima volta dopo giorni Ethan si sentiva rilassato. Si alzò e preparò il caffè, sperando che quella mattina non andasse come l'ultima che aveva trascorsa in quella casa.

Will lo raggiunse poco dopo. Sorrideva, sembrava tranquillo.

«Come stai questa mattina?» gli chiese Ethan porgendogli la tazza di caffè.

«Oh, abbastanza bene.» rispose Will tenendosi sul vago. Odiava non riuscire ad essere indifferente ad Ethan. I suoi occhi verdi avevano il potere di farlo fremere ogni volta che si posavano su di lui.

«Sicuro?» domandò Ethan passandogli dietro. Poi gli passò una mano sul collo, stringendo e allentando un muscolo evidentemente teso. «Non sento questo io...» mormorò. Poi scese con il pollice sulla spina dorsale.

Will non riusciva più a resistere: la testa gli diceva una cosa ma il suo corpo gliene diceva un'altra. Era impossibile conciliarli.

Ethan insistette e continuò con entrambe le mani. «Ma hai dormito questa notte? Sei completamente incordato...» disse e si avvicinò pericolosamente.

Will sentì il calore del suo corpo vicino e sentì anche che, sotto la vestaglia, Ethan portava solo le mutante. Pregò Dio di non fargli venire un'erezione proprio in quel momento o non avrebbe più risposto delle sue azioni. Ethan continuò a massaggiarlo e dalla bocca di Will uscì un gemito. Se la chiuse di scatto e d'istinto con la mano, girandosi lentamente verso di lui. Sul viso del suo coinquilino notò un sorrisetto malizioso.

«Ok, ok, basta così... mi sento già meglio, sai?» affermò Will scostandosi da Ethan. Soltanto dopo aver frapposto una certa distanza fra lui e il coinquilino, il suo cuore riprese a battere normalmente.

Ethan ridacchiò scrollando la testa. Un istante dopo tornò serio e si avvicinò a Will. «Anche se è solo sesso, ti farebbe bene. Da una parte ti odio, perché mi fai sentire così...» Si sedette al tavolo e prese una brioche.

Quel "ti odio" risuonò più e più volte nelle orecchie di Will. Il suo coinquilino era riuscito di nuovo a prenderlo alla sprovvista.

Ethan, invece, nemmeno ci fece caso e continuò a divorare la sua colazione. Poi scrollò la sua tovaglietta nel lavandino e si diresse verso il bagno. Mentre percorreva il tragitto, si tolse la vestaglia e la appese per il corridoio, andando in mutante per casa.

A Will sembrò di impazzire. Il suo membro non ne poteva più di stare al suo posto e iniziava a premere paurosamente contro i pantaloni.

Ethan intanto fece la doccia, torturato da quella strana voglia che continuava a crescergli dentro. Cercò di lavarsi con acqua più fredda possibile, ma il pensiero di possedere Will gli rimbombava nella mente, come un chiodo fisso. Forse una nuova scappatella con Rebecca gli avrebbe tolto ogni dubbio e anche quell'insensato desiderio. Doveva ammettere, però, che si sentiva curioso come un bambino di provare quella nuova esperienza. Gli sarebbe bastata una volta sola per capire, solo una dannata volta.

Will rimase in cucina, fortemente combattuto. Da una parte avrebbe voluto lanciarsi tra le braccia di Ethan e fare tutto quello che il bel ragazzo dai capelli candidi gli avrebbe chiesto ma d'altra il fatto che il suo coinquilino cercasse solo sesso da lui, lo disgustava. Praticamente, lo considerava alla stregua di una bambola gonfiabile. Ma era impazzito? Che si calmasse i bollori in un altro modo!

Tra i due sembrava esser nata una strana relazione gatto e topo, con Will che scappava ad ogni mossa di Ethan, e quest'ultimo che impazziva cercando di acchiapparlo...

Quanto sarebbe durata questa nuova convivenza?

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