Ethan uscì dal bagno, vestito e asciutto, per andare a cercare un po' di conforto sul divano. Will forse non se ne rendeva conto, ma quel gesto, semplice e normale per lui, aveva scatenato nel ragazzo un terremoto esistenziale di proporzioni epiche. E non solo. Pochi attimi prima, mentre si era seduto per vestirsi, una piccola fitta gli ricordato che per lui era stata la prima volta. "Prima e ultima" pensò. Anche se doveva ammettere che era stato dannatamente piacevole.
Proprio in quel momento Will si diresse verso la toilette per lavarsi. Il suo sguardo incontrò per un istante quello di Ethan. Intuì subito lo smarrimento in cui versava il suo coinquilino e si sentì un verme. «Mi dispiace Eth...» disse con la testa bassa.
Ethan girò lo sguardo dall'altra parte, triste e infuriato allo stesso tempo. Avrebbe voluto mantenere un po' di distacco da Will, anche se in cuor suo sapeva che sarebbe stato difficile.
Will si rifugiò all'interno della doccia prima che la tristezza prendesse di nuovo il sopravvento. Ed, insieme alla tristezza, la rabbia. Lasciò che il gettò d'acqua calda gli scorresse lungo il corpo, lavando via un po' di amarezza. Ah, quel ragazzo... Come poteva essere un attimo così dolce e quello dopo, così freddo?
Passò una mezz'ora, poi Will uscì dal bagno. Si diresse in cucina e vide che il suo coinquilino si era sdraiato sul divano. Era rannicchiato su se stesso, con le gambe strette al petto, mentre guardava la tv con occhi assenti e lucidi.
Evidentemente, era ripiombato nel suo stato catatonico. Cercare di parlarci avrebbe soltanto peggiorato la situazione. Will prese dalla tasca dei jeans il cellulare e rispose in maniera affermativa all'sms di John.
Il pranzo sembrò infinito e solo quando Ethan prese la tracolla per uscire si sentì sollevato. «Ci vediamo a cena.» disse andando verso porta di casa.
«Ok, ma io ho un impegno prima di cena... non so quando» replicò Will.
«Dove vai?» chiese Ethan con un'espressione quasi minacciosa.
«Ho le prove» rispose Will, seccato da quell'improvvisa gelosia.
Ethan lo guardò un attimo prima di chiudere la porta di casa dietro di sé.
L'ora dell'appuntamento con John era ormai vicina. Will spazzolò con cura la sua folta chioma ed osservò la sua immagine riflessa nello specchio: sembrava che tutto fosse in ordine.
Uscì a passo svelto sperando di non essere in ritardo. Detestava far aspettare le persone. Il luogo dell'incontro era il bar dove si erano conosciuti. Non mancava poi molta strada. Da lontano distinse una sagoma che poteva essere quella di John. Avvicinandosi, infatti, ebbe la certezza che si trattava proprio di lui.
Il ragazzo lo salutò con un gesto della mano e gli venne incontro.
«Ciao» disse Will. «È molto che aspetti?»
«No, sono arrivato da un paio di minuti» replicò John. «A proposito, pensavo che mi avresti dato buca!»
«No, no è solo che dovevo vedere se avevo impegni per la serata... Sai, suono in una band»
«Ah, sei un artista! Non me l'avevi detto l'altra sera.»
«Devo essermene dimenticato. Prendiamoci quest'aperitivo, va... Ho una sete!»
«A chi lo dici.. con questo caldo poi.»
Presero posto all'interno del locale. Will optò per un tavolino all'angolo meno affollato così avrebbero potuto parlare in santa pace.
«Quindi suoni in un gruppo, eh?» domandò John mentre scorreva il menù.
Will annuì.
«Strumento?»
«La chitarra elettrica.»
«Addirittura» affermò il ragazzo piuttosto sorpreso. «Sai, che eri un artista, a dire il vero, l'avevo capito ma non immaginavo che fossi una rockstar!»
Will scoppiò a ridere. «Beh, non esageriamo» disse. «Diciamo che me la cavo.»
Infine ordinarono un tè freddo al limone e un Crodino.
«Tu invece che fai nella vita?» chiese Will incuriosito.
«Faccio il pittore.» rispose John fissandolo negli occhi.
«Cavolo, figo!» sclamò il chitarrista affascinato. Un musicista e un pittore, che curiosa combinazione!
«Già... Per questo ti ho detto che avevo capito che avevi a che fare con l'arte in qualche modo... tra simili si ci riconosce» affermò il ragazzo sorridendo.
Will, intento a sorseggiare il suo tè, realizzò che aveva davvero un bel sorriso.
«Allora, va meglio con le pene amorose?» chiese John.
«Ah, lasciamo perdere...» disse Will abbassando lo sguardo. Anche solo pensare ad Ethan lo faceva stare male.
«Cioè? Beh, sempre se hai voglia di parlarne.»
Will rifletté per qualche istante. Gli faceva molto male ripensare a ciò che era successo, però, parlarne con qualcuno poteva aiutarlo a vedere tutto più lucidamente. «Figurati...» disse fissando il sottobicchiere. «Sta mattina abbiamo fatto l'amore... cioè, è stato lui a provocarmi. Poi, mi sono fatto trascinare dalla foga e.. non credevo che se la sarebbe presa e invece...»
«Accidenti.. è davvero incredibile» commentò John. «Mi sembra di rivivere la situazione a cui ti ho accennato ieri.»
«Già...» Will sentì che le lacrime gli riempivano gli occhi.
John se ne accorse e disse: «che ne dici ci facciamo una passeggiata?»
«Sì, mi sa che è meglio.»
Si avviarono verso la cassa e prima che Will potesse porgere una banconota alla barista, John affermò: «Lascia, pago io.»
«Ok» rispose Will facendo scivolare il portafoglio nella tasca posteriore dei jeans.
Quando furono all'aria aperta, il chitarrista continuò il suo discorso: «Sai qual è la cosa che più mi fa male? Che non riesce ad accettarlo! È attratto da me eppure non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura!»
«Ti capisco Will» affermò John. «Ma vedi, per gli etero non è mai facile trovarsi di fronte a certe verità.»
«Certo, ma è una parte di lui» continuò il chitarrista. «E, se è una persona adulta, dovrebbe cominciare a farci i conti.»
«Sì, questo è vero... Anche il ragazzo di cui mi ero innamorato io si comportava così e mi mandava in bestia.»
«John, io non ci capisco più niente... Un attimo sembra che mi muore dietro e che senza di me non può vivere e, quello dopo, mi ignora, mi evita come la peste.»
«Dai, magari è solo confuso. Cerca di parlarci e se continua così, lascialo stare perché ti faresti solo del male.»
John aveva ragione e Will lo sapeva fin troppo bene. Lanciò un'occhiata al suo orologio da polso: erano già le otto e mezza. Doveva rincasare. «Senti, ora devo andare» disse a malincuore. Parlare con quel ragazzo gli aveva fatto davvero bene.
«Ok... Se vuoi ti do uno strappo in macchina!» replicò John.
«No, tranquillo! Cammino volentieri! Ci vediamo, ok?»
«Sì, quando vuoi, chiamami.»
John di chinò su di lui e gli sfiorò le labbra con un bacio.
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Rosso di Sera
Romance...E se tutte le nostre certezze improvvisamente crollassero? Se ci scoprissimo diversi da come abbiamo sempre creduto di essere? è questo ciò che accade ad Ethan, uno dei protagonisti di questo breve romanzo. L'ho scritto qualche anno fa, insieme...