Will lo osservò volatilizzarsi con aria interrogativa: aveva forse detto o fatto qualcosa di sbagliato? Ethan non si comportava mai così. Anzi, di solito era lui quello che correva a chiudersi in camera. Che si stesse.... affezionando? Will sorrise soppesando quella pazza idea ma subito dopo la scacciò dalla mente. Doveva smetterla di analizzare ogni cosa che faceva il suo coinquilino e cercarvi qualche significato nascosto. Forse aveva semplicemente voglia di starsene un po' per fatti suoi.
Intanto Ethan aveva già preso in mano il cuscino e vi aveva messo sotto la testa a mò di struzzo. Che cosa gli passava per la mente?
Una sensazione di paura e di dolore gli fece strizzare lo stomaco mentre la gola gli tremava. Stava forse avendo un attacco di panico?
Ethan prese un videogioco e lo inserì nella consolle, poi incominciò a giocare, sparando a tutto quello che si muoveva... ma inutilmente. Prese allora un cd, che aveva nel cassetto, e mise a palla la musica da discoteca.
"Accidenti!" pensò Will. "Ora Ethan si dà all'house. La situazione è preoccupante."
Dopo ore di musica assordante, il ragazzo dai capelli scoloriti uscì dalla camera, rosso in volto, come se avesse ballato per un'ora intera. Si diresse in bagno e ne uscì poco dopo. «Sono le quattro e mezza, andiamo. Devi prendere la chitarra?»
«Sì» rispose Will, non sapendo come interpretare il comportamento del coinquilino. Andò in camera sua per mettere la sua adorata Gibson Dickey Betts SG nera. Fuori tirava un po' di vento così indossò una camicia di flanella a quadri sopra alla T-shirt.
Ethan aprì la macchina e si sedette, aspettando che Will salisse.
Per tutto il tragitto nessuno proferì parola, come se il ragazzo dai capelli candidi volesse rimanere distante.
Will lo osservava con sospetto, chiedendosi come mai fosse così taciturno. Non era da lui.
In breve tempo, comunque, giunsero nei pressi del locale. Will si guardò intorno spaesato: era la prima volta che veniva in quella zona della città e tutto gli sembrava strano, a partire dalla gente. Erano tutti più o meno, sullo stile di Ethan e la cosa gli fece piacere.
La macchina si fermò davanti ad un locale dall'insegna rossa e nera, dall'aspetto molto intimo e sofisticato.
«Siamo arrivati.» disse Ethan con voce fredda e distaccata.
I suoi amici si fecero subito avanti per salutarlo. «Allora vecchia canaglia.» esordì uno dei tre. «Come andiamo?»
«Tutto bene.» tagliò corto Ethan. «Vi ho portato il ragazzo di cui parlavamo l'altra sera.»
«Ah, ok... In effetti non abbiamo ancora trovato un chitarrista solista degno di questo nome.» rispose l'altro.
In quel momento, Will si avvicinò timidamente al gruppetto.
«Ehi, non sarà mica lui?» chiese un altro degli amici di Ethan.
«Ovviamente.» rispose il ragazzo dalla chioma candida.
I tre si guardarono e scoppiarono a ridere.
«Beh? Che avete da starnazzare?» domandò Ethan incuriosito.
«Ma sei completamente rincoglionito? Noi facciamo Hard Rock!»
«E qual sarebbe il problema?» continuò il giovane ravviandosi la cresta.
«Questo è un Grunger!»
Ethan continuava ad osservarli allibito, senza riuscire a cogliere il nesso.
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Rosso di Sera
Romance...E se tutte le nostre certezze improvvisamente crollassero? Se ci scoprissimo diversi da come abbiamo sempre creduto di essere? è questo ciò che accade ad Ethan, uno dei protagonisti di questo breve romanzo. L'ho scritto qualche anno fa, insieme...