Capitolo 26

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Ethan stava ripulendo i piatti della cena mentre Rebecca discuteva al telefono con le amiche di Eddy.

"Che situazione" pensò il ragazzo. Proprio quando stava per chiarire il suo stato d'animo ripiombava nella sua vita Rebecca, single e disponibile, come una tempesta su un disastro aereo.

Poteva andar peggio di così?

Lanciò uno sguardo all'orologio del salone che segnava le dieci e mezzo. Che fine aveva fatto Will?

«Anche loro concordano con me!» esclamò Rebecca.

«Scusa?» chiese Ethan come se si fosse appena ridestato.

«Su Eddy! Mi dicono tutte che ho ragione io.» Detto ciò, la ragazza si sedette al tavolo.

«Beh, è normale. Sono tue amiche» affermò Ethan.

«E tu no?» gli chiese Rebecca con aria maliziosa.

«Sì che lo sono...» disse serenamente Ethan mentre finiva di lavare i piatti.

«Come va con Willino?»

A quella domanda Ethan si fermò, come se gli avessero sparato, lasciando andare il piatto che aveva in mano nel lavandino.

«Tutto bene?» chiese Rebecca allarmata.

«S..sì» mentì Ethan. La domanda della ragazza gli aveva fatto tornare in mente tutto quello che era successo la mattina, mettendolo a disagio.

«Allora, come va?» lo incalzò Rebecca.

«Bene! Come deve andare una convivenza fra uomini?» Replicò infine Ethan scocciato.

«Ethan.... sai di che parlo.»

Il ragazzo sospirò e chiuse il rubinetto. Si tolse i guanti e si sedette di fronte a Rebecca. «Chiariamoci» esordì. «Io non sono gay.»

«Però...» aggiunse lei dubbiosa.

Il ragazzo sospirò.

«È vero, mi attrae, ma solo perché ha i capelli lunghi, credo. Non trovo un senso logico a quello che sento. È frustrante. Ma comunque penso che non mi potrei mai innamorare di lui... È un uomo!»

«E allora? Dov'è il problema?»

«Becca! Già non riesco ad affezionarmi ad una donna, figuriamoci ad un uomo!»

«Ma per lui ti preoccupi, altrimenti non gli avresti sconsigliato il Deep...» sussurrò Rebecca socchiudendo gli occhi.

«Ma come amico.»

«Però te lo fai...»

«Che c'entra, mi sono fatto anche te se per quello...» disse Ethan inarcando le sopracciglia. Sbuffò di nuovo, passandosi le mani nei capelli. «Andiamo a letto per favore.» sussurrò.

«A letto insieme?» chiese la ragazza.

«No!» esclamò lui sobbalzando. «A dormire! Ti assicuro che non ho nessuna voglia..»

Ethan si alzò e si diresse verso le scale. «Tu fai quello che vuoi» le urlò.

«Ok, guardo la tv...» disse Rebecca fra sé e sé, piantonandosi sul divano. Mentre faceva zapping con il telecomando, ripensò alle parole di Ethan: quel ragazzo era proprio enigmatico.

Will tornò a casa abbastanza tardi, rinfrancato nello spirito. Quel John era davvero simpatico ed avevano passato un bel pomeriggio e una bella serata insieme. Nonostante si conoscessero solo da poche ore, avevano parlato moltissimo di loro stessi. Will aveva raccontato a John la situazione asfissiante che stava vivendo con Ethan. Il misterioso giovane, invece, gli aveva, rivelato di essere gay come lui e di aver avuto un vissuto analogo al suo. Aveva completamente perso la testa per un etero e aveva finito soltanto per fare male a se stesso... Quindi capiva benissimo come si sentisse Will.

Si erano anche scambiati i rispettivi numeri di telefono con la promessa di rivedersi un giorno o l'altro.

Will non provava nessun tipo di attrazione per John tuttavia, gli erano piaciuti il suo modo di parlare, schietto e diretto, e la sua gentilezza. Sembrava una persona interessente... Magari, prima o poi, l'avrebbe veramente richiamato.

Attraversò l'ingresso di casa sua e, lanciando uno sguardo nella sala, scorse la sagoma di Rebecca, seduta sul divano davanti alla tv. Sola. Beh, questa era già una buona cosa. Era pronto a scommettere di ritrovarla avvinghiata ad Ethan come una cozza.

A proposito, dov'era quel matto sfasciato?

La risposta non tardò ad arrivare.

Mentre Will stava per entrare in camera sua, la porta di quella del suo coinquilino si spalancò.

«Dove diavolo sei stato?» chiese Ethan.

«Sono affari miei... Non ti immischiare» replicò Will stizzito.

«Will non fare la parte del duro con me» disse Ethan avvicinandosi a lui. «Dove sei stato?»

«Uffa, sei peggio di una piattola!» ribatté il padrone di casa visibilmente seccato. «Sono stato un po' in giro... Non capisco perché ti preoccupi tanto.»

Ethan abbassò la testa e il suo sguardo divenne triste. «Hai ragione... buonanotte...»

«Notte» rispose Will a mezza bocca. L'atteggiamento di Ethan l'aveva infastidito parecchio: non se l'era filato per quasi tutto il pomeriggio e adesso che significava tutto quell'interessamento? Aveva Rebecca, si sfogasse con lei! Ora era anche libera, per giunta! Mah...

In ogni caso, non erano affari suoi. Si spogliò in fretta e si infilò sotto le coperte, cercando di prendere sonno. 

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