Capitolo 16

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Era ormai l'una di notte. Ethan si avvicinò al palco e vide il batterista del gruppo, intento a mettere a posto la sua attrezzatura.

«Ehi amico, hai visto il mio padrone di casa?» gli chiese scherzosamente.

«E' nel privè qui dietro... Con Berry.» disse l'altro sorridendo.

A Ethan si accese una spia dentro, come se percepisse che qualcosa non andava. Si fece largo tra gli ultimi avventori del locale, fino ad arrivare al salottino che tante volte lui stesso aveva utilizzato, prima con le altre e poi con Mara, percependo quasi istantaneamente un senso di nausea. La porta era socchiusa e lui la aprì piano piano, rimanendo senza fiato.

Will era a dorso nudo, mentre il suo amico Berry lo baciava avidamente e gli passava la mano dentro i pantaloni. Il giovane chitarrista era rosso in volto, con gli occhi vuoti e spenti, sudato e in evidente stato confusionale.

«Berry!!» urlò Ethan.

«Eth.. ti pare il momento?» chiese Berry stringendo Will.

«Che cazzo ti passa per quella testa pelata!» ringhiò Ethan andandogli contro. Il sangue gli bolliva nelle vene e le orecchie gli fischiavano, per non parlare del cuore a mille e del sudore freddo, che gli scendeva lungo la schiena.

«Ehi, ehi, è tutto a posto...- disse Berry cercando di smorzare i toni. Ethan, però, non voleva sentir ragioni. Lo spinse via e prese il viso di Will fra le mani. «Will! Will rispondimi!» disse disperato.

Will si limitò a guardarlo prima di roteare gli occhi altrove.

Ethan si voltò e tirò un pungo al titolare del Deep.

«Ma sei impazzito!» urlò Berry.

«Che cazzo gli hai dato coglione!» esclamò Ethan furioso. Poi, tornò a guardare Will, riverso sul divanetto, immobile.

«Non gli ho dato nulla.» rispose Berry prima di passarsi una mano sulle labbra per togliere il sangue. «E' solo ubriaco fradicio.»

«Ma se è astemio!»

«Si è scolato una bottiglia di Jack Daniels! Alla faccia dell'astemio.» Berry lo guardò e proseguì: «Però, bacia bene anche se ubriaco.»

Ethan non lo degnò di uno sguardo. Voleva solo rivestire Will e portarlo via di lì. «Will ma che cazzo fai...» gli sussurrò stringendolo a sé e uscendo dal privè.

«Ehi! Potrei licenziarlo per questo!» gli urlò dietro Berry.

«Non lo farai...» sibilò Ethan, come una minaccia. Poi si dileguò fra la gente cercando di non far cadere Will.

Dopo qualche metro vide Rebecca. «Eth ma che fine...» esordì la ragazza ma si bloccò, vedendo che teneva Will tra le braccia.

«Visitalo un attimo per favore.» disse Ethan e lo mise seduto sul divanetto accanto a lei.

Becca cambiò espressione e divenne seria. Poi incominciò ad ispezionare Will, visionando gli occhi e controllando il polso. Dopo un po' tornò a guardare Ethan abbozzando un sorriso. «Sta bene, è solo ubriaco fino all'osso. Riportalo a casa.» disse e accarezzò il viso del chitarrista. «Poverino, deve stare veramente male per ridursi così.»

«Andiamo Will» sussurrò Ethan prendendolo in braccio e stringendolo a sé.

«Eth.... è una troia......» borbottò Will tramortito dall'alcool.

Ethan scosse la testa e lo portò fuori dal locale.

Il povero Will era veramente al limite: non riusciva nemmeno ad alzare le gambe e vedeva tutto ciò che gli passava davanti agli occhi roteare su sé stesso.

Ethan lo caricò sulla jeep e gli disse qualcosa che non riuscì a cogliere. era come se la voce del suo coinquilino provenisse da un luogo lontanissimo, quasi da un'altra dimensione. Poi c'era il male che aveva dentro, più devastante e letale di quello fisico. Preso dal nervoso, si sfilò la cintura di sicurezza e tentò di uscire dal veicolo ma Ethan fortunatamente fu abbastanza veloce da rimetterlo al suo posto. Prima però si beccò un sonoro ceffone da Will, il quale cominciava a diventare piuttosto molesto. «Ti usa! Non lo capisci, brutto coglione?» urlava il chitarrista come impazzito. «Quella ti usa e basta!»

«Piantala di fare il cretino Will! Andiamo a sbattere così! E poi non mi usa, lei è solo disperata!» rispose Ethan e gli tirò la cintura di sicurezza ben stretta.

«Mi avete rotto le palle tutti!» continuò ad urlare Will.

Finalmente giunsero a casa. Ethan aprì la porta ed aiutò Will ad entrare nell'ingresso. Lo teneva sotto braccio mentre non faceva altro che smaniare e imprecare contro tutto e tutti. Ethan riuscì a fatica a trascinarlo in camera sua. Un'altra epica impresa fu togliergli le scarpe per metterlo a letto.

Ethan si sentiva un po' come un genitore alle prese con i capricci di un neonato. Prese poi un laccio per capelli e cercò di fare la coda a Will: di certo la mattina dopo sarebbe corso in bagno senza nemmeno avere il tempo di tenersi i capelli.

Ad un tratto Will lo afferrò dietro la nuca e lo baciò con passione.

Ethan rimase di sasso. Quel bacio, al sapore di alcool misto a rabbia, che sentiva in ogni parola detta con l'irresponsabilità dell'ubriachezza, era stato veramente intenso e passionale. Forse il suo padrone di casa non era così bravo a mentire, o almeno non a se stesso.

Ethan sentì Will aggrapparsi a lui e quel contatto, invece di turbarlo, lo eccitò. Desiderava possedere quel corpo snello e bianco come il latte.

Will lo baciò di nuovo ed Ethan, quasi inconsciamente, lo ricambiò. Il rosso chitarrista lo spinse nella sua direzione con decisione, quasi con prepotenza, non riuscendo più a celare il suo desiderio. Nonostante la stanchezza e il malessere provocatogli dall'alcool, si sentiva vivo, per la prima volta dopo molto tempo. Voleva quel ragazzo dalla chioma candida in maniera spropositata e agiva senza pensare alle conseguenze dei suoi gesti, come se non ci fosse un domani. Colpa dell'alcool che aveva demolito tutti i suoi freni inibitori...

Ethan si sentì trascinare nel letto, frastornato e confuso.

Will gli strappò via la maglietta e lui fece lo stesso, andando a mordergli il collo d'istinto. Il giovane aveva ancora i segni della sera prima, ma questa volta era lui a chiederlo, a chiedergli con ogni fibra del suo corpo di fare sesso con lui, di possederlo e di toccarlo.

Ethan gli accarezzò titubante il cavallo dei pantaloni, per poi sbottonarli e intrufolarci la mano. Non sapeva minimamente quello che stava facendo. Trasportato dall'istinto e dallo strano desiderio che gli stava crescendo dentro, gli baciò il petto per poi leccargli i capezzoli.

Will gemette, travolto dal piacere spasmodico che gli trasmetteva il contatto della lingua di Ethan con una delle sue zone erogene. Si tirò definitivamente giù i jeans e scoprì il suo membro turgido, circondato da una fitta peluria rossa.

Con gesti naturali Ethan lo accarezzò dolcemente, cercando la bocca di lui con baci roventi.

Will era ormai perso in una girandola di piacere fisico e mentale che stava per trovare il suo culmine. Fece appena in tempo ad afferrare un fazzoletto da sopra il comodino prima di venire completamente. Asciugò metodicamente il suo sesso dagli umori che fuoriuscivano copiosi, evitando così di macchiare Ethan. Improvvisamente il mondo intorno a sé divenne buio. Per alcuni istanti percepì ancora la mano di Ethan che gli accarezzava il petto e poi più nulla.

Rosso di SeraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora