Capitolo 11

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Ethan si stiracchiò nel letto e guardò il calendario sul suo telefonino. Erano già passate due settimane dalla grande rivelazione di Will. La loro convivenza andava a gonfie vele: ognuno aveva i suoi spazi e si dividevano le faccende di casa. Ethan, ad esempio, portava sempre fuori la spazzatura.

Ethan si alzò presto, stuzzicato dall'odore di caffè che permeava l'aria. Si vestì e andò in cucina, dove Will smanettava con il fornetto a microonde per riscaldare le brioche.

«Buongiorno Willino! Programmi per la giornata?» chiese Ethan sedendosi e ravviandosi il ciuffo bianco.

«Non proprio... Dovrei andare a lezione.» rispose Will facendo mente locale.

«Ho notato che i viveri scarseggiano, andiamo a fare la spesa?» domandò Ethan. «Ho trovato un volantino nella cassetta della posta. Ci sono parecchie schifezze in offerta al supermercato.» Mostrò a Will il volantino che aveva posato sulla sedia la sera prima.

Will fissò il foglio di carta per qualche istante ed esclamò: «Mmmm... Molto interessante!»

«Allora preparati che si va! Facciamo colazione e prendiamo la mia jeep, anche perché la tua auto dà troppo nell'occhio davanti un supermercato.» Disse Ethan e si riavviò il ciuffo. Quella mattina non voleva proprio saperne di stare dritto.

«Veramente, quell'auto non è la mia. Io non ho neanche la patente.» replicò Will alzandosi.

«Ah, ok...» disse Ethan perplesso. «In questo caso, il problema non si pone neanche. Guido io.»

Dal momento che era ancora in pigiama, Will corse in camera sua per mettersi addosso qualcosa. Scelse una felpa nera e un paio di jeans abbastanza attillati dello stesso colore. Gli piaceva vestire di nero: metteva in risalto il colore dei suoi capelli.

Si sentiva tutto eccitato dall'idea di passare un po' di tempo da solo con Ethan. Arrossì visibilmente mentre ripensava al sogno che aveva fatto la notte prima: lui lo toccava in zone intime e il dolce ragazzo dalla chioma candida era in suo potere, pendeva letteralmente dalle sue labbra...

«Tutto ok?» disse Ethan mentre gli passa davanti per prendere la sua tracolla di pelle.

Will annuì. Giusto un'ultima occhiata allo specchio per vedere se era tutto a posto e scese al piano inferiore.

Il giovane aprì la jeep, sporca come un letamaio fuori, e caricò la sua borsa. «Sali Willino che si fa tardi!» urlò poi al suo padrone di casa.

«Arrivo!» rispose Will chiudendo a chiave la porta di casa, prima di ficcarsi le chiavi in tasca.

«Tieni» disse Ethan porgendogli un blocchetto di fogli. «Fai la lista!»

«Va bene.» mormorò Will prendendo la penna e, mentre stilavano l'elenco, arrivarono al supermercato. Presero il carrello e giravano insieme per il negozio prendendo quello che avevano scritto.

«Questo serve?» chiedeva Ethan a Will ogni volta.

«No.» rispondeva il ragazzo controllando la lista.

Andò avanti così per un po'. Improvvisamente Ethan si ritrovò davanti una scatola di biscottini danesi. «Dai, li proviamo?» chiese saltellando come un bambino con un gioco nuovo in mano.

Will gli rivolse un sorriso radioso ed annuì contento di fare felice il suo amico. Ad un tratto notò una ragazza che non faceva altro che guardarlo e parlare sottovoce con una sua amica. Accidenti. Odiava trovarsi in quelle situazioni!

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