L'ambiente extralusso mi distrae parecchio lungo il tragitto finché la scena raccapricciante non mi costringe a concentrarmi su ciò che vedo: la ragazza è stata uccisa in un ascensore, è riversa in un lago di sangue, mi paralizzo nel vedere questo.
"Ehi, ehi!" mi richiama all'ordine Claudio "La videocamera, Alice, forza!"
Non nascondo che ho dovuto mantenermi all'inizio, temevo di svenire.
"Allora" inizia Claudio "la vittima è stata uccisa da... almeno dieci coltellate, di cui una sicuramente quella mortale è stata inflitta al cuore."
"Cappuccetto rosso?" constato ad alta voce.
"Come?" dice CC volgendosi verso di me cosa che fa anche Calligaris.
"Perché la vittima era vestita da Cappuccetto Rosso?"
Claudio alza lo sguardo al cielo e scuote la testa, il vicequestore invece mi risponde "Ieri sera c'era una festa in maschera per soli single."
"Potresti darmi una mano invece di fare domande inopportune?" sbotta Claudio richiamandomi all'ordine. Odio quando fa così "Fai delle foto qui e qui."
Nello scattare le fotografie, guardo in volto la vittima e per poco la macchina fotografica non cade "Alessandra..." sussurro, Claudio alza lo sguardo su di me "Io... la conoscevo."
"Ma che dici, Alice?" mi chiede Claudio afferrando la macchina fotografica, mentre Calligaris esclama "Davvero?!" poi è di nuovo Claudio a parlare "Alice, alzati. Vai via, vai a prendere un po' d'aria." il suo tono non è arrogante, anzi. E mai come in questo momento lo apprezzo.
Mi allontano lentamente, arrivando quasi all'uscita: non posso credere che sia morta!
Poggio la testa contro il vetro e a contatto con il freddo mi sembra di sentirmi meglio."Chiunque sia stato si è accanito contro di lei, doveva provare molta rabbia verso di lei..." sento la voce di Claudio avvicinarsi.
"Già! Adesso faremo partire le indagini e cercheremo di sapere di più su di lei. Allora Claudio appena hai qualche notizia mi fai sapere?" afferma Calligaris.
"Certamente!" esclama CC con quel tono così sicuro e professionale "Alice, come stai?" chiede raggiungendomi e prendendomi per le spalle da dietro.
"Bene."
"Sì, come no! Sei bianca come un cadavere!" esclama lui.
Sospiro "Sono molto scossa. Non ti preoccupare."
"Alice, mai come questa volta, ho bisogno della sua collaborazione." asserisce il vicequestore.
"E tu solo questo dovevi dirle, Roberto!" sbotta Claudio.
"Va bene." dico semplicemente "Domani passo da lei."
"Bene, grazie ad entrambi." dice Calligaris stringendoci quindi la mano e andando via.
"Te la senti di andare? O vuoi sederti?" chiede Claudio.
"No, andiamo. Ma mantienimi. Per favore." rispondo.
Claudio è estremamente premuroso e non posso che apprezzare questo suo atteggiamento."Siamo arrivati, piccola!" mi avvisa, apro gli occhi "Adesso dobbiamo andare a lavorare." annuisco, ma non scendo dalla sua macchina "Chi era quella ragazza? Perché ti ha sconvolto tanto?"
Lo guardo, è sinceramente curioso, e io mi sento improvvisamente a disagio nel parlare di lei e della fase della mia adolescenza che è legata a lei. Stringo forte le mani, poi mi limito ad alzare lo sguardo su di lui "Te ne parlerò te lo prometto, ma quando mi sentirò pronta. Io e lei siamo unite da una cosa che ci ha fatto soffrire moltissimo quando eravamo ragazzine e... vederla oggi morta, mi ha profondamente ferito. E in più mi ha fatto ricordare un episodio in particolare veramente doloroso. Non te la prendere, per favore."
Lui mi osserva con sguardo di chi ha capito che per il momento è meglio evitare altre domande, annuisce semplicemente e poi mi invita a scendere, cosa che fa anche lui. Nell'atrio mi comunica che l'autopsia verrà eseguita domani nel pomeriggio, chiedendomi successivamente di scaricare il materiale raccolto nel corso del sopralluogo. Guardare quelle immagini e soprattutto vedere le condizioni in cui è stata lasciata la povera Alessandra, mi spezzano il cuore!
Sospiro tristemente andando nella stanza degli specializzandi, il tempo di infilarmi il camice che il perfido rospo compare sulla porta "Proprio lei cercavo, Allevi."
Oddio e adesso cosa vuole?
"Mi segua." lancio uno sguardo preoccupato a Lara che emula il mio alzando poi le spalle.
Quando sono ormai nel suo ufficio, la Boschi si siede alla scrivania "Le affido un compito molto importante, dottoressa, e spero vivamente che lei voglia affrontarlo con la massima serietà e concentrazione." comincia lei. A sentirla ogni incarico è unico, speciale e fondamentale!
"Sì, certo. Di cosa si tratta?"
"Vorrei che lei catalogasse in ordine alfabetico tutti i tipi di veleni da quelli più comuni a quelli più rari, da quelli più tossici a quelli meno tossici in ordine alfabetico. In più vorrei che lei scrivesse una dettagliata relazione in merito alla sua ricerca e a ciò che apprenderà da essa."
In altre parole, una relazione che mi ucciderà lentamente!
"Va bene."
"Mi raccomando, Allevi." mi redarguisce il rospo che poi saluto chiudendomi dietro la porta.
Torno nella stanza degli specializzandi più afflitta di prima, il mio sguardo incrocia quello di Lara che alza lo sguardo su di me "Che incarico ti ha dato?"
"Relazione sui veleni da quelli più comuni a quelli più tossici."
"Caspita! A me una ricerca sulla catalogazione di alcuni reperti ossei e capire le cause della morte."
"Oddio! E a te Michele?" chiedo notando il mio migliore amico tutto intento a lavorare al computer.
"Io sto scrivendo un articolo per il professor Anceschi." mi risponde senza distogliere lo sguardo dal suo lavoro.
"Okay, io vado in biblioteca. Ci vediamo per pranzo?" propongo.
Ricevo un generale 'mhm, mhm' come risposta e quindi, dopo un doppio caffè, comincio anch'io a lavorare.Mai come oggi tornare a casa è un piacere: Claudio mi aspetta in macchina. Niente baci o gesti affettuosi nei pressi dell'Istituto, lui non vuole che la Boschi ci veda. Teme per la mia incolumità.
Non parliamo molto, per la verità dopo aver passato quasi sei ore tra computer e testi polverosi provenienti dalla biblioteca, ho solo voglia di stare accoccolata fra le braccia di CC e dormire.
Claudio mi accarezza una guancia all'improvviso, riapro gli occhi "Siamo arrivati, Bella Addormentata." gli sorrido con aria assonnata "Dai, ci mangiamo un panino e andiamo a dormire. Anch'io sono stanchissimo."
Claudio prepara nel quasi più totale silenzio i panini al prosciutto e formaggio, ci sediamo vicino al piccolo snack della sua cucina e li consumiamo guardandoci silenziosamente negli occhi.
Stendersi a letto è un piacere immenso. Claudio chiude quasi subito la luce, poi senza che dica nulla mi fa accoccolare sul suo petto. Io sorrido, ormai fra noi non servono tante parole.
Finalmente va tutto bene.
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L'Allieva... 3
FanfictionE' passato un anno, Alice e Claudio sono tornati da Bruxelles e sono alle prese con un nuovo delicatissimo caso che coinvolgerà l'allieva in modo particolare... oltre alle vicende lavorative, ritroviamo ancora una volta la specializzanda alle prese...