L'Allieva e... questione da chiarire in fretta

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Da quando io e Claudio abbiamo parlato quel giorno in obitorio, non ci siamo più visti in quanto lui ha chiesto alla Boschi di essere sostituito dal professor Anceschi perché una importante rivista scientifica gli aveva chiesto di scrivere un articolo e pertanto non poteva seguirmi a dovere.
La Boschi ha naturalmente acconsentito alla sostituzione complimentandosi per l'opportunità che Claudio stava per avere: tutto questo l'ho saputo da Lara la quale era stata informata da Michele che aveva sentito la Rossa parlarne con altri due specializzandi vicino al distributore automatico.
A parte queste notizie avute da terzi, io e lui non ci vediamo né sentiamo più. Quando, e se, capita lui mi guarda di sfuggita per poi entrare nel suo ufficio oppure quando va via. Io da parte mia non mi avvicino, non faccio nulla per fargli capire che questa lontananza mi sta schiacciando e opprimendo enormemente.

E' quasi mezzanotte e sto inserendo online sul sito dell'Istituto il lavoro di catalogazione svolto nelle ultime settimane così che anche altri docenti esterni conoscano quanto "il nostro Istituto lavori e sia preciso", per citare la Wally. Una volta terminato, mi stiracchio e mi alzo sbadigliando dalla postazione computer e vado a prepararmi un bicchiere di latte caldo, ormai solo così mi rilasso.
Yukino è andata a dormire in quanto domani deve andare presto all'università, anch'io domani dovrei uscire presto, ma ormai c'ho rinunciato ad addormentarmi prima dell'1:00 – 1:30 e quindi vado a letto verso mezzanotte e trenta ormai tutte le sere, e questa sera non fa eccezioni!
Mentre verso il latte nella tazza, ricordo improvvisamente come le mie... le nostre abitudini fossero diverse a Bruxelles... la sera si rientrava a volte alle 18:30 insieme, altre prima io e dopo una mezz'oretta o un'ora lui, avevamo una nostra routine. Quando raramente tornava prima lui, mi faceva trovare una rosa rossa sul tavolino o una bianca e poi mi accoglieva con un dolcissimo bacio. La sera si finiva col mangiare sempre qualcosa di pratico o di già pronto, poi quel poco che restava della giornata ci piaceva ridere o scherzare di ciò che avevamo visto o sentito a lavoro e ci divertivamo a immaginarlo nell'Istituto a Roma. Lì Claudio mi prendeva in giro solo ed esclusivamente per il mio accento troppo poco inglese e infatti a volte mi dava piccoli suggerimenti per pronunciare una parola correttamente o evitare ambiguità nell'interpretazione di una parola o frase che fosse. A letto... beh, è sempre stato meraviglioso, ma anche quando non succedeva nulla, il suo modo di accogliermi fra le sue braccia o quando mi stringeva da dietro mi provocano una sensazione di profondo benessere, una di quelle sensazioni di cui non ti stanchi mai, in cui vuoi lasciarti avvolgere e di cui desideri inebriarti sempre.
"A Roma qualunque cosa succeda io non ti lascerò mai." ricordo di avergli detto una sera dopo aver fatto l'amore con lui.
"E io non permetterò che accada!" ha esclamato lui dandomi un piccolo bacio sul collo "Ti amo, non voglio più perderti." mi ha detto accarezzandomi il viso.
"Giuralo." gli ho detto intrecciando la mia mano con la sua.
Baciando le nostre mani unite mi ha detto "Non posso giurarlo, ma so che niente potrà dividerci, mai."

Gli occhi pizzicano pensando a quante promesse ci siamo fatti e a come tutte si siano infrante, a come un anno sorprendentemente magico sia stato spazzato via da pochi mesi e tutto per delle sue parole troppo dure nei miei confronti e per la mia stupidità nel rivedere Arthur e permettere che quel dubbio si riaffacciasse nella mente!
Bevo il latte ormai tiepido e poi vado subito a letto dove, come da copione, non riesco ad addormentarmi con facilità e in cui non faccio altro che pensare a Claudio, a me, a quando stavamo in Belgio insieme, a come le colpe non siano state sole ed esclusivamente di Claudio!

Il giorno seguente non valgo quattro soldi, infatti le mie occhiaie, già di per sé visibili, sono ancora più evidenti. Incrocio Claudio vicino al distributore automatico, lui non corre via come ormai è solito fare, ma aspetta che prenda il mio caffè e poi digita anche lui l'opzione 'caffè'.
"Dormito poco?" mi chiede.
"Non molto." rispondo accostando poi il bicchierino alle labbra "Anche tu... non hai una bella cera." aggiungo osservando il suo volto stanco, la barba – di solito sempre ben curata – è leggermente più lunga del solito.
"Ho scritto un articolo per una rivista americana. Ho fatto le 4." mi spiega con un'alzata di spalle "E poi ho anche letto il tuo lavoro di catalogazione."
"Ah." dico semplicemente. Lo guardo in volto, mentre lui invece prende il suo bicchierino di plastica con il caffè e ne beve un sorso "Mi piace com'è venuto, sai?"
"E' solo una catalogazione." rispondo in tono asciutto.
"E' vero, ma lo stile... il modo... erano diversi, mi sono piaciuti. Brava."
"Grazie." rispondo non sapendo esattamente cosa dirgli, in fondo per me non è stato un granché come lavoro, anzi considerato il modo in cui l'ho riportato, direi che è un miracolo che sia riuscito a caricarlo stanotte!
Si schiarisce la voce, poi si congeda con un "Buona giornata, Sacrofano."
Io resto impalata davanti ai distributori, il bastoncino di plastica posato sul labbro inferiore e non posso fare a meno di chiedermi se un amore come quello che c'è stato fra noi possa veramente dissolversi così come neve al mare. Ripenso a quei giorni nelle feste di Natale, tutto era bello, il suo amore, le sue attenzioni, anche quel noi... certi ricordi bruciano, sono ferite che non si rimarginano mai del tutto e a cui basta un nonnulla per riaprirsi e riprendere a sanguinare.
In momenti come questo, penso ad Alessandra e a come abbia potuto perdonare Rocco dopo che le ha rovinato la vita, come ha fatto a fidanzarsi con lui e ad amarlo!
E' inconcepibile per me.
Ancora una volta mi invischio nella morte degli altri... ma stavolta lo faccio quasi per cercare di dare una spiegazione anche alla mia vita che è ruotata attorno a una storia dissoltasi per colpa di un dubbio che alla fine si è risolto quasi subito, anche se a Claudio questo non l'ho detto.

"Ma perché non glielo dici che la tua insicurezza è stata scaturita in primis da questa Paola e poi dopo che hai rivisto Arthur, ma specificando che hai subito chiarito?" mi propone Silvia.
"Sono d'accordo con lei." asserisce Michele.
Ho invitato i miei due migliori amici a casa approfittando del fatto che io mi sia presa un giorno di congedo, Michele doveva "lavorare" per il professor Anceschi e Silvia non doveva andare in studio.
"Se gli parlassi di Arthur sbotterebbe e non mi darebbe ascolto." dico semplicemente.
"Può darsi, ma il fatto che anteponga la tua felicità alla sua, è segno che ti ama o che comunque tiene profondamente a te." dice Michele mentre prende un Ringo per poi addentarlo.
Sospiro "Questo mi ha stupito molto in effetti." dico.
"Perché?" chiede Silvia "Avete vissuto un anno insieme, le difficoltà belga vi hanno unito e vi hanno reso ancora più forti come coppia..."
"Fino a che non siamo tornati qui." puntualizzo.
"E' vero, ma questo non vuol dire che non vi amavate abbastanza o che siete crollati come coppia, vuol dire solo che dovete crescere ancora un po' come coppia. Dopo questa crisi vedrai che ti chiederà di sposarti!" esclama Silvia con un sorriso.
"CC che chiede la mia mano?! Dovrebbe essere solo in fin di vita! Non lo farà mai. Lui odia i matrimoni, odia tutto quello che ha a che fare con esso..."
"E fino a un anno e mezzo fa odiava l'amore e l'idea solo di potersi legare!" aggiunge Michele "Claudio è cambiato tanto, sta ancora cambiando e se sta accadendo tutto ciò è merito tuo. Io dico che non si può mai dire mai, insomma intanto parlagli chiaramente e ti prego smettila di evitarlo! Poi magari vi riappacificate e lo strappo sarà solo un brutto ricordo." prosegue il mio migliore amico.
"Vedremo." dico per poi guardare fuori e finire, come ormai ogni giorno, col pensare a lui: mi manca terribilmente. Vorrei poterlo stringere tra le braccia ed essere stretta da lui, rassicurata dalla sua presenza ed io vorrei fargli capire quanto conta per me.
"Ali" aggiunge Michele "fai in fretta, però, perché Claudio potrebbe non aspettarti per sempre, specie se c'è chi non fa che ronzargli intorno, e tu sai di chi parlo...!" esclama gettandomi in uno stato di profonda angoscia e inquietudine... 

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